Non siamo ancora ai livelli di Italia e soprattutto Francia ma negli anni la competizione spagnola ha visto indubbiamente accrescere il proprio prestigio. E con esso anche i guadagni per il vincitore e non solo.
Ci stiamo avvicinando sempre di più alla 79esima edizione della Vuelta di Spagna, la terza corsa a tappe ciclistica in ordine di antichità tra le tre che compongono i Grandi Giri. Le altre due sono naturalmente il Tour de France e il Giro d’Italia. La versione spagnola del torneo va in scena dal 17 agosto fino all’8 settembre in un programma che si preannuncia piuttosto ricco. La stagione si chiude col botto, con partenza da Lisbona e arrivo a Madrid, in entrambi i casi con una cronometro individuale.
Complessivamente le frazioni sono 21 per una manifestazione che in genere comincia attorno alle 13:00 per concludersi tra le 17:15 e le 17:45. Le uniche due eccezioni a quella che possiamo definire come una regola sono rappresentate proprio dalle due prove contro il tempo che invece sono previste nel tardo pomeriggio. Il campione in carica è lo statunitense Sepp Kuss mentre il record di successi spetta ad un padrone di casa come Roberto Heras con quattro affermazioni. Chi vince la Vuelta naturalmente acquisisce notevole prestigio ma i vantaggi non finiscono qui. Come avviene per le altre competizioni di rilievo, è previsto un ricco montepremi per il vincitore.
Nel corso del tempo la Vuelta ha accorciato il proprio divario dal Giro d’Italia. Se il Tour de France rappresenta ancora oggi probabilmente il massimo per ogni ciclista, anche la versione spagnola è migliorata sempre di più. Ciò ha chiaramente influito pure sul montepremi che negli anni si è ingigantito.
Siamo lontani dagli standard d’oltralpe, dove in totale vengono stanziati ben 2,3 milioni di euro dei quali 500.000 vanno al primo classificato che nell’ultima edizione è stato Tadej Pogacar. Nel Belpaese, invece, il budget è di 1,6 milioni di euro con 265.888 euro destinati al campione. Numeri più vicini a quelli iberici: la Spagna in questo 2024 si è mantenuta in linea con quanto avvenuto nello scorso anno, anche se permane un po’ di differenza. Chi indossa la maglia Roja conquista “soltanto” 150mila euro.
Anche gli altri premi, a ruota, sono inferiori alle altre due competizioni già citate. La cifra stanziata complessivamente è comunque di rilievo: parliamo in totale di 1,1 milioni di euro. Alla Vuelta vengono premiati i primi venti classificati. Al secondo spettano 57.985€ mentre ne vanno 30.000 a chi completa il podio.
Il limite minimo, dal decimo al ventesimo, è di 3.800 euro. Per quanto riguarda la singola tappa vengono riconosciuti 11.000 euro al vincitore, 5.500 al secondo e 2.700 al terzo. Da questo punto di vista siamo in linea con quanto avviene nelle altre due competizioni anche perché sono importi prestabiliti con la UCI.
Piazzamento Premi
Piazzamento Premi
Per quanto riguarda le altre maglie, al miglior scalatore vanno 13mila euro. Non ci sono premi per tutti: soltanto i primi tre possono attingere ad una porzione del prize money. Vale ancora di meno la classifica a punti, che invece per quanto riguarda il Tour de France è la più importante dopo la generale. Chi la vince intasca 11mila euro, 5.000 al secondo e 2.000 al terzo. Anche il miglior Under 25 della Vuelta finisce per guadagnare 11mila euro.
Infine, vengono stanziati 12.500 euro per la squadra che vince l’apposita classifica a squadre con importo da dividere tra tutti i membri del team. Ci sono poi dei premi speciali relativi alla leadership giornaliera classifica per classifica. Dopodiché ci sono i GPM pagati naturalmente a seconda del grado di difficoltà. E gli sprint intermedi a completare il quadro con un piccolo riconoscimento ai primi tre.
La diretta TV della Vuelta a España è affidata ad Eurosport. Per quanto riguarda lo streaming, invece, bisogna fare riferimento a Discovery+ ma non solo: l’evento è coperto pure da SkyGo, NOW e DAZN a seconda della copertura del proprio abbonamento.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.