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Matteo Berrettini: statistiche, montepremi e stile di gioco del tennista italiano

La carriera, i titoli, le delusioni e i successi di Matteo Berrettini: “The Hammer” è uno dei campioni più amati dai tifosi e fa dell'esplosività la sua arma migliore.

È uno dei campioni più amati, non solo in Italia dove la sua popolarità è seconda solo a quella di Jannik Sinner. Matteo Berrettini è entrato nel cuore dei tifosi e degli appassionati per la sua classe, la sua spontaneità, la simpatia, la sua capacità di entrare in empatia col pubblico sugli spalti, nel bene e nel male. Un campione dal volto umano, costantemente alle prese con problemi fisici più o meno pressanti. Ma sempre in grado di rialzarsi e di ripartire.

Matteo Berrettini, bio e primi successi

Figlio di Luca, un ex manager d'azienda, e di Claudia, titolare di una tabaccheria, Berrettini è nato a Roma il 12 aprile 1996. Da piccolo si disimpegnava tra basket, judo e tennis, poi - su pressione del fratello Jacopo, tennista pure lui - ha scelto di puntare con convinzione su palline e racchette.

Dal 2003 al 2010 il suo primo allenatore è stato Raoul Pietrangeli, poi dal 2011 passerà alle cure di Vincenzo Santopadre.
Le prime affermazioni nei tornei Futures nel 2015, in Turchia. L'anno successivo ha raggiunto la prima finale in un Challenger, ad Andria. Per il primo titolo, sempre in un Challenger, dovrà attendere il 2017: trionfo a San Benedetto del Tronto in finale su Laslo Djere. Una scalata rapidissima, la sua. Nel 2018 farà il suo ingresso in top 100 mondiale, conquistando il suo primo titolo nel circuito maggiore sulla terra rossa di Gstaad.

Lo stile di “The Hammer”: l'erba la superficie più amata

Il suo soprannome è stato da sempre “The Hammer”, vale a dire “Il Martello”. Un nomignolo che rende bene l'idea del suo stile di gioco, fatto di potenza – in particolare al servizio, la sua arma migliore – esuberanza, esplosività. È in possesso di un ampio repertorio di colpi, anche se predilige le giocate rapide e gli affondi di precisione o in top spin. Di fatto, è in grado di giocare e di essere competitivo su ogni tipo di superficie, dalle più lente alle più veloci. Ma è sull'erba che si è esaltato, negli anni, con percentuali di vittorie che lo hanno collocato tra i dieci migliori interpreti all time.

Berrettini, la finale di Wimbledon nel 2021

Proprio sull'erba, nel tempio londinese di Wimbledon, Berrettini ha centrato quello che ancor oggi è il suo risultato più prestigioso: la finale del Championship. Nei mesi di giugno e luglio 2021 Matteo ha viaggiato di pari passo con le imprese agli Europei della Nazionale italiana di calcio di Roberto Mancini, arrivando a giocarsi il titolo contro Novak Djokovic nel giorno in cui gli Azzurri, nel vicino stadio di Wembley, duellavano con l'Inghilterra per l'alloro continentale.

Vittoria per l'Italia, sconfitta al quarto set per Berrettini, piegato da Djokovic dopo il successo nel primo parziale. Ancora oggi, quella è l'unica finale di un torneo dello Slam giocata da Berrettini, che è arrivato in semifinale agli US Open nel 2019 e agli Australian Open nel 2022.

L'high nella classifica ATP nel 2022, poi il crollo

Nel mese di gennaio 2022 Berrettini ha raggiunto il punto più alto nel ranking mondiale, posizionandosi al sesto posto della classifica ATP. In seguito, anche a causa dei numerosi problemi fisici che lo hanno afflitto soprattutto tra la parte finale del 2022 e quella iniziale del 2024, il campione romano è scivolato indietro nella graduatoria fino alla posizione 154 (marzo 2024). Attualmente, ritrovata progressivamente la forma e la condizione dei giorni migliori, è tornato tra i primi trenta al mondo. E non intende certo fermarsi.

La risalita e il trionfo in Davis nel 2024 con Sinner

Il 2024 è stato l'anno della rinascita per Berrettini. L'anno in cui è tornato a vincere un torneo dopo un lungo digiuno (a Marrakech, sulla terra rossa) e dove s'è riscoperto determinante. Alle Finali di Davis, a novembre a Malaga, è stato decisivo in coppia con Jannik Sinner nel doppio che ha risolto il match dei quarti di finale contro l'Argentina. Suoi anche i punti preziosi in semifinale contro Thanasi Kokkinakis (Australia) e in finale contro Botic van de Zandschulp (Olanda), prima delle vittorie decisive di Sinner.

I titoli e i premi vinti in carriera da Berrettini

A tutto il mese di marzo 2025, Berrettini ha vinto dieci titoli ATP, quattro sull'erba (Stoccarda 2019 e 2022, Queen's 2021 e 2022) e sei sulla terra rossa: Gstaad 2018 e 2024, Budapest 2019, Belgrado 2021, Marrakech 2024 e Kitzbuhel 2024. Il totale dei premi vinti in carriera, contando insieme i risultati conseguiti in singolare e doppio, ammonta a quasi 13 milioni di dollari.

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