Il campione serbo, primatista di Slam, è già nella leggenda del tennis ma nel 2024 non ha ancora vinto alcun torneo. Tentativo in extremis per Wimbledon. Alle Olimpiadi ci sarà sicuramente.
Una leggenda vivente del tennis. Questo è Novak Djokovic, 36 anni all'anagrafe ma tanta voglia di stupire ancora e di tornare sul tetto del mondo, per scalzare il nuovo numero 1 Jannik Sinner. Gli avversari sono sempre fortissimi (prima erano Nadal e Federer, ora l'altoatesino e Carlos Alcaraz), ma il fuoriclasse serbo non soffre la concorrenza e gli ovvi momenti di flessione. Lo dicono i suoi trionfi, lo racconta il suo percorso, lo certifica la sua bacheca. Il fuoriclasse serbo ha vinto tutto ciò che c'era da vincere. I suoi primati sono innumerevoli, come il record di 24 Slam vinti: nessuno come Nole. Eppure una piccola macchia c'è. Già, in questo 2024 non ha ancora vinto alcun trofeo. Ma Djokovic non è intenzionato affatto a cedere il trono al nuovo che avanza: Sinner e Alcaraz, su tutti.
Il 2024 di Djokovic è stato fin qui deludente. Nessun trofeo vinto, come dicevamo, e la posizione numero 1 del ranking ceduta al nostro Jannik Sinner. Proprio l'italiano si è imposto contro il serbo nella semifinale degli Austrial Open. Sconfitta ad un passo dalla finale anche a Monte Carlo e Ginevra, mentre all'Open di Francia è stato costretto al ritiro per un problema al ginocchio destro.
Ora Novak è in ripresa e addirittura al lavoro per prendere parte al prossimo torneo di Wimbledon in programma dal 1° al 14 luglio. Ipotesi difficile ma certamente non impossibile considerando la caparbietà del serbo. Certa, invece, è la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, dal 27 luglio al 4 agosto.
Nato a Belgrado il 22 maggio 1987, Djokovic ha iniziato ad apprezzare il tennis da bambino insieme ai fratelli Marko e Dorde. Le prime partite le ha giocate nei campetti appena installati davanti alla pizzeria dei genitori, a Kopaonik, ed è lì che è stato notato dall'allenatrice di Monika Seles, Jelena Gencic, la sua prima coach. Sotto i suoi insegnamenti il giovane Djokovic ha modellato il suo stile in modo completo, specializzandosi nel rovescio a due mani. L'esordio nel circuito pro nel 2003, tre anni dopo la prima vittoria in un torneo ATP: ad Anersfoot, sulla terra battuta.
Nel 2007 gioca la sua prima finale in uno Slam agli US Open, dove è sconfitto da Federer, che diventerà il suo rivale più acceso. Entrato nella top ten mondiale, chiude l'anno al terzo posto del ranking e nel 2008 conquista il primo titolo tra i quattro tornei maggiori: gli Australian Open. Dopo un 2009 difficile, nel 2010 guida la Serbia al trionfo in Coppa Davis, a spese della Francia. E le sue sfide infinite con Federer e Nadal cominciano a diventare sempre più abituali e appassionanti.
Nel 2011 piazza una striscia di 43 vittorie consecutive, vince l'Australian Open, perde in finale il French Open e trionfa a Wimbledon, diventando per la prima volta il nuovo numero uno mondiale. Completa l'opera trionfando agli US Open, diventando il sesto giocatore dell'era Open a conquistare tre trofei del Grande Slam in un anno.
Negli anni successivi le vittorie diventano un'abitudine. Nel 2012 rivince gli Australian Open piegando Nadal in finale al termine di una partita infinita, durata cinque ore e 53 minuti. L'anno dopo si ripete a Melbourne e taglia il traguardo delle cento settimane da numero uno del ranking ATP. Nel 2014 rivince Wimbledon, ma è nel 2015 che si scopre cannibale vincendo quasi tutto: tre Slam (Australian Open, Wimbledon e US Open), sei Masters 1000, le ATP Finals e il torneo ATP 500 di Pechino.
Dopo aver iniziato il 2016 coi trionfi in Australia e in Francia, Djokovic va in crisi. Nella seconda parte dell'anno non vince più tornei e l'anno successivo ne porta a casa appena due, gli ATP 250 di Doha ed Eastbourne. La rinascita nel 2018, quando centra la doppietta Wimbledon-US Open facendo ritorno prima nella top ten, poi sul gradino più alto del ranking.
Nel 2019 vince a Melbourne e a Londra, nel 2020 domina ancora in Australia e chiude l'anno in cima alla classifica. Il resto è storia recente. Nel 2021 vince i primi tre tornei dello Slam e si arrende a Medvedev nella finale degli US Open, nel 2022 trionfa a Wimbledon. Nel 2023 si impone agli Australian Open, conquista per la quarta volta gli US Open e vince nei Masters 1000 Cincinnati Open e Paris Masters. Con questi successi diventa il primo tennista a vincere 40 Masters in carriera. Ciliegina sulla torta, il trionfo nelle ATP Finals su Jannik Sinner nel novembre 2023. Questo è stato al momento anche l'ultimo trionfo di Novak, poi sconfitto in finale dall'altoatesino agli Australian Open di inizio 2024.
Nessuno ha vinto più Slam di lui: addirittura 24. È primatista assoluto di trionfi agli Australian Open (dieci), vanta inoltre sette successi a Wimbledon, quattro agli US Open, tre ai French Open.
Ha vinto inoltre sette ATP Finals, i già citati 40 tornei Masters 1000, altri 27 tornei ATP, una Coppa Davis, una ATP Cup, una Laver Cup e un bronzo olimpico (a Pechino 2008). È inoltre il giocatore che ha trascorso il maggior numero di settimane al vertice della classifica ATP. L'ultimo record? Quando ha toccato quota 36 anni e 322 giorni è diventato il più anziano numero uno del mondo, superando Federer, fermatosi a 36 anni e 320 giorni.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.