Il tracciato, che si trova nella Prefettura di Mie, è noto per la sua caratteristica forma ad otto e per essere uno dei più tecnici del Mondiale di Formula 1. Il record di vittorie appartiene a Michael Schumacher, davanti a tutti con sei successi totali.
Ancora un tracciato entrato nella storia, nonostante sia relativamente giovane. Parliamo del circuito di Suzuka, sede dell’attesissimo Gran Premio del Giappone. Qui si corre dalla metà degli anni ‘80, con sole due pause: da segnalare le edizioni del 2007 e del 2008 che si sono tenute a Fuji e hanno visto trionfare Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Per il resto, il GP nipponico è sinonimo di Suzuka e della sua particolare forma ad otto che lo ha reso celebre in tutto il mondo.
La pista si trova nella città giapponese di Suzuka, da cui prende il nome, e nello specifico nella Prefettura di Mie.
Il circuito di Suzuka è stato costruito nei primi anni '60 e inaugurato nel settembre del 1962. Per vent'anni il circuito è stato utilizzato per Formula 2, Formula 3 e Superbike ed era lungo sei chilometri (non c'era la chicane finale).
Il circuito di Suzuka è lungo 5,807 chilometri con un totale di 18 curve, di cui dieci verso destra e otto verso sinistra. Si tratta di uno dei tracciati più tecnici e riconoscibili del mondo delle quattro ruote. Molto spettacolare (nonostante la grande difficoltà nell'effettuare sorpassi), particolarmente amato dal pubblico e dagli stessi piloti, il circuito di Suzuka è unico per la sua caratteristica forma ad otto.
La pista offre una combinazione di curve lente e pieghe velocissime, che mettono alla prova le abilità dei piloti. Tra queste, spiccano la celebre Hairpin e la fulminea 130R. La peculiarità di Suzuka richiede una particolare attenzione alla gestione delle power unit, fondamentale perché opera a massimo regime per circa il 65% del giro. Inoltre, sul lungo rettilineo di 1,2 chilometri, i piloti accelerano a pieno gas per quasi 15 secondi di fila. Potenza e trazione sono le parole chiave che accompagnano il Gran Premio del Giappone.
Il Gran Premio del Giappone si tiene dal 1976: è, però, solo dal 1987 che la corsa si svolge sul circuito di Suzuka. In quell'anno, a vincere fu l'austriaco Gerhard Berger a bordo della Ferrari, vincitore anche dell'edizione 1991 (ma con la McLaren-Honda). Curiosamente, nei primi sei appuntamenti in quel di Suzuka, ad imporsi sono stati ben due piloti italiani: parliamo nello specifico di Alessandro Nannini e Riccardo Patrese.
Precedentemente, tra il 1963 e il 1976, il circuito è stato utilizzato per i test di Formula 1 e per competizioni non incluse nel Mondiale ufficiale: nel 1963 ad imporsi fu Peter Warr a bordo della Lotus-Cosworth.
Il pilota che ha conquistato più successi a Suzuka è Michael Schumacher: il tedesco ha vinto in sei diverse occasioni, la prima nel 1995 con la Benetton-Renault, le altre cinque a guida della Ferrari. Per quanto riguarda le squadre, se consideriamo il periodo in "coabitazione" con la McLaren, la più vincente è la Mercedes con 10 successi. Lontana la Ferrari con sei vittorie.
Il giro più veloce in gara lo ha fatto registrare il pluridecorato Lewis Hamilton, che il 13 ottobre 2019 fermò il cronometro sul tempo di 1'30''983. Il record assoluto è stato invece stabilito da Sebastian Vettel, durante le qualifiche del 2019: il tedesco, alla guida della Ferrari, fece registrare uno sbalorditivo 1'27''064.
Il Gran Premio del Giappone si organizza generalmente tra settembre e ottobre. In quel periodo il clima nella Prefettura di Mie è piacevole, ma attenzione alle piogge in alcuni casi anche intense.
Tanti gli eventi in calendario ospitati dal circuito di Suzuka. A marzo spazio al Super Taiky, mentre tra aprile e giugno sono in programma la MFJ Superbike, la TCR Japan Touring Car Series e la Super GT. Ricco il programma estivo, tra Ferrari Challenge Japan, Porsche Carrera Cup Asia, Suzuka 8 Hours, F4 Japanese Championship. Non c'è la MotoGP che, come sapranno i lettori più attenti, si disputa a Motegi.
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