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Sorelle Williams: Venus e Serena, mai nessuno come loro

Hanno vinto, stravinto, cambiato il gioco, portando il tennis su un'altra dimensione.

“Non sarei stata la Serena che sono stata, senza Venus, mia sorella”. Si deve partire dalla fine per risalire alle origini della più importante dinastia del tennis, quella delle sorelle Williams. Nel settembre 2022, con le lacrime agli occhi davanti al pubblico di Flushing Meadows che l'ha vista soccombere ad Ajla Tomljanovic nella sua last dance all'Artur Ashe Stadium, Serena Williams, probabilmente la più forte giocatrice di sempre, ha reso omaggio alla sorella maggiore, colei che più di ogni altro l'ha ispirata, spingendola a migliorarsi giorno dopo giorno, fino al sorpasso. 

E guai a pensare a una frase di circostanza, magari da attribuire alla volontà di regalare un sorriso alla sorella nel momento dell'addio al tennis. Già nel 2012, eliminata a Parigi, Serena ammetteva: “Per tutta la vita, da quando sono nata fino ai 16-17 anni, ho voluto essere Venus”. Un rapporto simbiotico il loro, cresciute a pane e allenamenti dallo scorbutico ma visionario papà Richard, l'uomo che ha forgiato il talento delle due figlie, messe al mondo per diventare stelle del tennis mondiale. Utopia? No, missione compiuta.

Le sorelle Williams: numeri di una dinastia

Per comprendere la grandezza delle sorelle Williams basta snocciolare una serie di fredde statistiche? Ovviamente no. Ma nemmeno si possono omettere alcuni dei numeri che hanno reso Serena e Venus delle leggende viventi per gli appassionati della racchetta e non solo. La sorella maggiore, nata nel 1980, ha trionfato in sette tornei dello Slam. E che dire della "piccola" Serena? Per lei i tornei dello Slam vinti sono stati ventitré, uno in meno della detentrice del record, quella Margaret Court che negli ultimi anni ha finito per rappresentare un incubo, più che un punto di riferimento. 

Ai nastri di partenza di ogni torneo Slam, giornalisti di tutto il mondo chiedevano a Serena: sarà questa la volta buona? Non lo è mai stata, ma una vittoria in meno non rende più pallida la luce di una stella immortale del firmamento tennistico. Le sorelle Williams sono state protagoniste di alcune delle rivalità più avvincenti dell'epoca moderna, dominando spesso e volentieri le diverse contendenti di turno. Da Maria Sharapova a Viktoria Azarenka, da Kim Clijsters a Justin Henin, da Steffi Graf a Martina Hingis: sono solo alcune delle tenniste che hanno visto il loro palmares arricchirsi meno del previsto per la presenza delle due campionesse USA. 

Abbiamo scritto due? Allora parliamo dei titoli vinti in doppio femminile dalle sorelle Williams. Ben 14 prove dello Slam, e addirittura per una volta quattro vittorie consecutive (da Wimbledon 2009 a Parigi 2010) a completare idealmente un Grande Slam non riconosciuto dalle statistiche unicamente per il fatto di non essere stato realizzato nello stesso anno solare. Le sorelle Williams hanno regalato grandi gioie agli Stati Uniti anche nelle competizioni a squadre, vincendo la Fed Cup nel 1999 e facendo incetta di medaglie ai Giochi Olimpici. Venus in particolare è la tennista, uomini inclusi, ad aver portato a casa il numero più alto di metalli pregiati alle Olimpiadi: addirittura cinque. Per loro quattro ori a testa, di cui tre nel doppio femminile e uno ciascuno in singolo (Venus a Sidney 2000 e Serena a Londra 2012).

Sorelle Williams: il ritiro e la voglia di restare

La più forte tra le due? I numeri (e non solo quelli) dicono che la minore delle sorelle ha avuto nell'arco della carriera qualcosa in più, con 19 vittorie a 12 nei 31 scontri andati in scena contro Venus. Ma ciò che rimane, al di là dei numeri, è l'influenza che le sorelle Williams hanno esercitato sul gioco. Milioni di ragazzine si sono lasciate ispirare dal tennis rivoluzionario messo in campo dalle due tenniste americane. 

Aggressive, potenti, maniacali nella cura dei dettagli: Serena e Venus hanno portato il loro sport ad un livello superiore, fungendo da esempio cui guardare anche per le colleghe. L'influenza delle Williams, è certo, resterà anche dopo l'addio al tennis giocato dell'ultima delle sorelle. Sì, perché al netto dei suoi 43 anni, Venus non ne vuole sapere di appendere la racchetta al chiodo. E, dopo uno stop per infortunio durato sei mesi, è tornata in campo. Per passione. Per amore. E per dimostrare di essere ancora in grado di stupire. 

Missione compiuta: a giugno 2023, sull'erba di Nottingham, l'ex numero uno del mondo che in Inghilterra si è presentata da numero 696, ha compiuto l'ennesima impresa di una carriera pazzesca eliminando in tre set l'italiana Camila Giorgi, 47esima della classifica. Campionessa senza tempo, come si compete alle leggende dello sport. Capace di emozionare, sempre.

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