L'esplosivo campione statunitense ha vinto sette volte sull'erba londinese, senza steccare neppure una finale. Il ritratto di una leggenda del tennis.
È stato il dominatore di Wimbledon e delle superfici veloci, l'interprete più esplosivo ed efficace di un tipo di tennis potente e preciso, tutto proteso all'attacco. Pete Sampras ha segnato gli anni '90, infiammando il circus tennistico con le sue storiche rivalità: prima contro Jim Courier, poi contro André Agassi. E vincendo praticamente tutto, a eccezione del French Open: la terra rossa, del resto, è sempre stata il suo punto debole. L'unico.
Nato a Potomac, nel Maryland, il 12 agosto 1971, Petros Sampras - detto Pete - ha iniziato a familiarizzare con una racchetta a tre anni, quando ne trovò una nella cantina di casa e si mise a palleggiare contro la parete. A sette anni si è trasferito con la famiglia a Palos Verdes, in California, iniziando ad allenarsi con maggiore assiduità, ispirandosi al tennista australiano Rod Laver, che avrebbe sfidato a 11 anni coronando un sogno d'infanzia.
Allenato da Peter Fischer e dopo aver giocato diversi tornei giovanili, nel 1988 Sampras ha debuttato nel circuito maggiore. Ben presto avrebbe ricevuto il soprannome di "Pistol Pete" per il suo gioco di puro attacco e caratterizzato da un serve and volley esasperato, con tanto di iconico rovescio a una mano. Particolarmente potente il servizio, spesso spinto oltre i 215 chilometri orari, ed elegantissime ed efficaci le volée. Caratteristico pure lo smash, eseguito con un salto a piedi uniti mutuato addirittura dal basket.
Due anni dopo il suo debutto nel circuito ATP, Sampras - origini greche sia da parte di padre che di madre - ha ottenuto le prime vittorie. Nel 1990, infatti, ha vinto l'US Pro Indoor, il suo primo torneo, e il torneo di Manchester, sull'erba. Poi, a sorpresa, ha trionfato agli US Open, eliminando uno dopo l'altro mostri sacri come Muster, Lendl, McEnroe e in finale Agassi. Quello a Flushing Meadows sarebbe stato il primo di una lunga serie di trionfi di prestigio.
In difficoltà sulle superfici lente, ben presto “Pistol Pete” ha iniziato a dettar legge sulle superfici veloci, erba o cemento che fossero, più congeniali al suo stile d'attacco e potente. Nel 1992, però, ha vinto anche sulla terra: l'Open d'Austria. Nel 1993, poi, ha sfatato il tabù di Wimbledon, dove nelle precedenti edizioni non era mai riuscito a trionfare: primo successo in finale, ai danni di Courier. In quella stessa annata avrebbe vinto anche gli US Open: stava iniziando il periodo d'oro di Sampras.
Fino al 2000 Pete avrebbe fatto incetta di titoli. Nel 1994 si è aggiudicato il suo primo Australian Open, titolo bissato nel 1997. Nel 1995 e nel 1996 ha rivinto gli US Open. Ma è soprattutto a Wimbledon che ha fatto collezione di trionfi, aggiungendo sei vittorie a quella del 1993. Sette successi in altrettanti finali, con la sola eccezione dell'edizione del 1996 in cui è stato eliminato ai quarti di finale dal futuro vincitore, Richard Krajicek. Alla parata di titoli vanno aggiunti i cinque successi alle ATP Finals tra il 1991 e il 1999. Solo a Parigi non è mai riuscito ad andare oltre le semifinali nel 1996.
Nel 2001 Sampras non ha vinto alcun torneo: non accadeva dal 1989. L'anno successivo, dopo una serie di cocenti eliminazioni, ha vinto gli US Open, superando Agassi in finale in quattro set. Il canto del cigno di una carriera da sogno, chiusasi ufficialmente ad agosto del 2003, dopo dodici mesi di inattività seguiti proprio alla vittoria a Flushing Meadows. Dopo aver chiuso con lo sport professionistico, Sampras ha messo su famiglia. Sposato dal 30 settembre 2000 con l'attrice Bridgette Wilson, è diventato papà di Chistian Charles (2002) e Ryan Nikolaos (2005).
Sampras nel corso degli anni ha ottenuto 64 titoli ATP, di cui 14 dello Slam. Sette volte ha trionfato a Wimbledon, cinque agli US Open, due agli Australian Open. Vanta anche cinque successi alle ATP Finals. La sua percentuale di vittorie in carriera è pari al 77,44%: 762 successi e 222 sconfitte.
Si è issato per la prima volta in cima alla classifica ATP il 12 aprile 1993 ed è stato poi al vertice della stessa per 286 settimane: per sei stagioni ha chiuso l'anno in vetta al ranking. Soltanto Novak Djokovic e Roger Federer hanno occupato il primo posto nella graduatoria mondiale per un periodo più ampio.
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