Il fischietto bolognese ha diretto una finale mondiale, una di Champions e una di Coppa Uefa. Oggi guida la Commissione Arbitrale della Fifa.
Per molti è il miglior arbitro italiano di sempre, ancor più bravo e competente di vere e proprie leggende tra le giacchette nere come Concetto Lo Bello, Luigi Agnolin o Paolo Casarin. Con Pierluigi Collina il ruolo stesso del direttore di gara è entrato nel mito. La testa calva, gli occhioni spalancati, il fischietto alla bocca e le mani intente a rovistare nella maglietta per estrarre un cartellino: difficile non immaginare così un arbitro, da quando c'è lui.
Pierluigi Collina è nato a Bologna il 13 febbraio 1960, figlio unico di un impiegato statale e di una maestra elementare. Diplomato al liceo scientifico, ha conseguito nel 1984 la laurea in Economia e Commercio all'Università di Bologna: gli sarà utile per diventare consulente finanziario, l'altra sua attività lavorativa. Quella per cui è stato conosciuto e apprezzato a livello planetario, però, è l'arbitraggio.
Ha iniziato giovanissimo, diventando arbitro di ruolo a 17 anni e facendo tutta la trafila nelle categorie giovanili, provinciali e regionali emiliane. Quello che poteva essere un elemento di debolezza, è diventato il suo tratto distintivo: già a 24 anni, infatti, ha perso tutti i capelli a causa dell'alopecia. Nel 1988, a 28 anni, è approdato nella commissione arbitrale di serie C. Poi, nel 1991, è sbarcato nella Can di serie A e B dove rimarrà fino al 2005. Sempre nel 1991, proprio per esigenze legate alla sua professione di consulente, si è trasferito da Bologna a Viareggio, cambiando anche sezione AIA: da “signor Collina di Bologna”, è diventato il “signor Collina da Viareggio”.
Il suo stile diretto, aperto al dialogo con i calciatori a cui spesso è arrivato a spiegare nel dettaglio l'origine delle sue decisioni, lo ha fatto ben presto apprezzare anche a livello di grande calcio. In massima serie ha debuttato il 15 dicembre 1991, in Verona-Ascoli 2-0, pochi mesi dopo aver vinto il suo primo riconoscimento, il Premio Ciminiera d'Argento. Al termine della stagione 1991/92 gli è stato assegnato il Premio Bernardi come miglior debuttante in serie A, cinque stagioni dopo ha vinto il Premio Dattilo quale miglior arbitro internazionale.
Nel 1999 ha ottenuto il Premio Mauro come miglior arbitro del massimo campionato italiano, nel 2002 ha ottenuto il Nettuno d'oro. Sul finire degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000 le sfide più importanti del campionato e anche delle coppe europee erano affidate a lui: non a caso, dal 1998 al 2003 la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio lo ha votato miglior arbitro al mondo. Nel 1999 ha diretto la finale di Champions League vinta nel recupero dal Manchester United ai danni del Bayern Monaco, nel 2002 gli è stata affidata la finale mondiale tra Brasile e Germania.
Due anni dopo, nel 2004, ha diretto la finale di Coppa Uefa vinta dal Valencia sull'Olympique Marsiglia. Tra le altre direzioni di prestigio della sua carriera va annoverata la finale olimpica del 1996 tra Nigeria e Argentina, ad Atlanta. Nel 2005 Collina è stato premiato come miglior sportivo straniero dalla Football Association of Ireland, dal 1997 al 2005 – con la sola eccezione del 2001 – ha ricevuto l'Oscar del Calcio dell'AIC, l'Associazione Italiana Calciatori. Nel 2011, infine, è stato inserito nella Hall of fame del calcio italiano, nella categoria “arbitro italiano”.
Un po' di numeri. Nel corso della sua carriera Collina ha diretto 240 gare di Serie A, 79 di Serie B e 42 di Coppa Italia, tra cui le finali delle edizioni 1995, 2002, 2004 e 2005. In due occasioni, nel 2003 e nel 2004, ha arbitrato le finali di Supercoppa italiana. Promosso internazionale nel 1995, Collina ha diretto 109 partite tra club e nazionali, debuttando in Turchia-Francia dell'8 marzo '95.
Collina, che è sposato e ha due figlie, dal 2007 al 2010 è stato designatore arbitrale per la Serie A e B, poi è passato all'Uefa assumendo l'incarico di presidente della Commissione Arbitrale di Nyon. Dal 2018, infine, è al vertice della Commissione Arbitrale della Fifa. Una volta smessa la sua carriera sul campo, nel 2005, ha confessato di aver avuto una simpatia per il Bologna, squadra della sua città, e per la Lazio che vinse uno scudetto quand'era un ragazzino, nel 1974: “Ma la Lazio non ha vinto nelle prime dieci volte che l'ho diretta”, ha precisato. Oltre che del calcio, Collina è da sempre grande appassionato di basket: è tifosissimo della Fortitudo Bologna.
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