Nello sport il mito è sempre stato generato dalle contrapposizioni. Ali contro Frazer, Larry Bird contro Magic Johnson, Pelè contro Maradona. Anche il tennis ha avuto storicamente il suo dualismo più importante.
Ci sono degli incontri e delle rivalità nello sport destinate a rimanere in eterno scolpite nella memoria dei telespettatori. Come se la loro collocazione nel tempo fosse relativa, non inseribile in nessun contesto storico particolare ma appartenente ad un presente senza inizio e senza fine. Di esempi ce ne sono diversi, basti pensare alla contrapposizione tutta italiana tra i ciclisti Fausto Coppi e Gino Bartali con la scena della borraccia passata dalle mani di uno a quelle dell'altro diventata quasi leggenda tanto che oggi sono in pochi a ricordare chi la diede a chi.
Allargando alla sfera internazionale chi non ricorda gli epici scontri tra Muhammad Ali e Joe Frazier, oppure quelli tra Larry Bird e Magic Johnson che in campo non si risparmiavano in alcuna maniera ma tolti i panni dei giocatori di basket diventavano quasi amici. Nel calcio la competizione più accesa nella storia è stata quella tra Pelè e Maradona che in realtà sul rettangolo verde di gioco non si sono mai incrociati, in un dualismo più mediatico che reale ai quali anche loro, a volte ironicamente, hanno prestato il fianco.
Si sono affrontati eccome, invece, e qui ci spostiamo sul tennis, due campioni che per anni hanno battagliato l'uno contro l'altro come Pete Sampras e Andre Agassi. Per la gioia di chi ha avuto la fortuna di assistere ai loro incontri, sempre emozionanti e mai banali. Il destino, come spesso accade, ci ha giocato su questa storia contribuendone in maniera esponenziale alla creazione del mito. Agassi e Sampras erano due personaggi molto diversi, ma c'erano degli elementi che li accomunavano. Record e vittorie, sicuramente, ma anche la provenienza da famiglie di immigrati trasferitesi negli Stati Uniti in cerca di fortuna, evidentemente poi trovata.
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Credete nel destino? Forse dopo aver letto la storia di Pete Sampras, all'anagrafe Petros Sampras avrete qualche elemento in più per convincervi del fatto che tutto ciò che accade possa essere meno casuale di quanto ci appaia in un primo momento. Sampras aveva soltanto 3 anni quando si imbatté nella cantina di casa sua con una racchetta da tennis che iniziò ad utilizzare prima ancora di capire cosa fosse. Il secondo passaggio chiave per la trasformazione in campione fu poi il trasferimento della sua famiglia in California dove, complice un clima più favorevole rispetto al Maryland in cui era nato, ebbe la possibilità di allenarsi di più all'aperto per affinare quella che poi è diventata la sua arte. Padre greco e mamma di origine ebraica e 4 figli di cui lui era il terzogenito.
Anche Andre Agassi, come precedentemente detto, proveniva da famiglia di immigrati con padre iraniano che aveva un passato da pugile ed una passione per il tennis, poi trasmessa al figlio. Eppure inizialmente Agassi non aveva maturato lo stesso amore per questo sport, proprio per la pressione esercitata dal padre che sembrava volerlo campione ad ogni costo. Qui torna in gioco il destino: il Kid di Las Vegas doveva diventarlo e presto imparò a scoprirlo ed accettarlo anche lui stesso. Da un lato Pistol Pete, aggressivo e potente nello stile con il suo diritto piatto che aveva pochi eguali; dall'altro la rapidità e la velocità di pensiero di colui che veniva chiamato Flipper. Diversi ma ugualmente campioni. A metterli uno di fronte all'altro ci ha pensato la sorte. Per la fortuna di tutti noi.
Ma che ne sanno i 2000 cantava Gabry Ponte. Certamente non parlava di tennis perché nella storia di questo sport, per chi ha il piacere di seguirlo, tutti conoscono il mito di Andre Agassi contro Pete Sampras. Gli anni '90 sono stati caratterizzati anche dal loro dualismo. Che in campo si è manifestato in 34 occasioni tra il 1989 e il 2002 con Sampras che è riuscito a prevalere sul rivale per ben 20 volte mentre 14 sono stati i successi di Agassi. Gli incontri più importanti sono stati quelli delle finali del Grande Slam, complessivamente 5 ed anche in questo caso supremazia evidente di Pistol Pete che ne ha vinte 4 perdendo soltanto la prima agli Internazionali d'Italia quando ancora i due non si conoscevano e il pelato di Las Vegas rimase favorevolmente colpito da quello che sarebbe diventato in futuro il grande nemico.
Nei loro match spesso e volentieri c'è stato comunque grande equilibrio con elevati picchi di spettacolo come nel quarto di finale all'US Open 2001 terminato 6-7(7), 7-6(2), 7-6(2), 7-6(5) in favore di Sampras. In questa circostanza nessuno dei due atleti fu in grado di strappare il servizio all'altro rendendo memorabile la sfida. Poi i record con Sampras che, fino all'avvento di Federer, vantava quello dei titoli vinti nel Grande Slam (14) e Agassi che, prima di Nadal, aveva invece quello degli ATP Masters Series (17). Numeri superati da un tempo che per loro resterà sempre eterno.
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