Nel corso della sua carriera, Daniil Medvedev ha conquistato ben 20 titoli. Tra memorabili imprese e cocenti sconfitte, l’Orso di Mosca è diventato un personaggio iconico.
E più si sale in alto, più fragoroso è il tonfo. Medvedev non sta vivendo il suo momento migliore, ma il presente non può cancellare un passato così glorioso. A 29 anni, non è certo un tennista sul viale del tramonto, sebbene abbia già scritto un pezzo di storia del tennis.
L’ultima edizione dei Masters 1000 di Miami ha segnato per lui una sorta di punto di non ritorno: per la prima volta dopo 110 settimane, Medvedev è uscito dalla top ten mondiale. Ma nella carriera di ogni sportivo, certi momenti possono capitare. Ciò che distingue un campione – e il russo lo è senza dubbio – è la capacità di reagire, rigenerarsi e risalire la china. Anche perché la fortuna di chi fa sport è che c’è sempre una nuova opportunità da cogliere.
Dalla Russia alla Francia. Daniil Medvedev ha cambiato nazione per trasformare in professione la sua passione. Dopo aver dato i primi colpi di racchetta in patria, il gigante moscovita – 193 centimetri per 83 chilogrammi di peso – ha scelto di proseguire oltralpe la propria carriera riuscendo chiaramente nell’intento. D’altra parte le qualità sono sempre state evidenti nella loro atipicità. Il russo è stato considerato infatti il prototipo del tennista moderno in un’epoca in cui farsi largo non era certamente compito semplice per nessuno.
Quando il russo si affacciava sul palcoscenico internazionale, il trono era già riservato a tre fuoriclasse assoluti come Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. Ribaltare gerarchie che sembravano immutabili appariva impensabile per chiunque. Eppure, Medvedev ci è riuscito, grazie a uno stile di gioco sorprendentemente agile per la sua fisicità e a colpi capaci di far innamorare gli appassionati.
Il suo rovescio è considerato una vera e propria arma con pochi eguali al mondo. Per il resto lo stile di gioco è sempre stato davvero personale, poco vicino a chiunque altro abbia calcato i campi da tennis. Composto di grandi colpi piatti e un’ottima capacità di gestione dei punti, sia in attacco che in difesa.
Fuori dal campo Daniil Medvedev è sempre stato un antidivo. Il soprannome “orso” è dovuto al significato in russo della parola Medved, ma si abbina abbastanza bene con la sua personalità decisamente riservata. Ciò non gli ha impedito comunque di trovare gloria sui campi di tennis, finanche ad arrivare ad essere il numero uno al mondo nel febbraio del 2022. Il russo è stato il secondo tennista in assoluto dopo Andy Murray a infrangere il dominio dei Big Three (Novak Djokovic, Roger Federer, Rafael Nadal), che a turno avevano occupato ininterrottamente la prima posizione dal 2 febbraio 2004.
Il 29enne moscovita vanta ben venti titoli in bacheca, tra i quali il punto massimo sono stati gli US Open del 2019. Il russo ha inoltre trionfato nelle ATP Finals 2020 e con la nazionale russa ha conquistato l'ATP Cup 2021 e la Coppa Davis 2020/21. All’interno del palmarès personale della star di Mosca figurano anche sei Masters 1000 (Cincinnati 2019, Shanghai 2019, Parigi Bercy 2020, Canada 2021, Miami 2023, Roma 2023).
Medvedev ha anche perso tanto. Macchie che restano indelebili e che contribuiscono comunque alla caratterizzazione di un personaggio che resta umano pur nella straordinarietà del suo valore. Gli Australian Open rappresentato probabilmente il suo grande rimpianto, un tabù destinato a perseguitarlo finché non riuscirà a infrangerlo. Per il resto, ci sono superfici che candidamente ha ammesso di non amare. Ad esempio la terra rossa, nonostante gli abbia regalato quello che ad oggi resta l’ultimo torneo vinto.
Si stima che fino al 31 marzo 2025, Daniil Medvedev ha guadagnato complessivamente circa 45,88 milioni di dollari in premi in denaro durante la sua carriera tennistica. Nel 2023, ha incassato 11,5 milioni di dollari in premi, mentre nel 2024 i guadagni sono stati di circa 6,5 milioni di dollari.
Oltre ai premi in denaro guadagnati sul campo, Medvedev ha raggiunto entrate significative attraverso numerose sponsorizzazioni. Nel 2023, è stato il terzo tennista più pagato al mondo, con guadagni totali di 9,24 milioni di dollari, superato solo da Novak Djokovic e Carlos Alcaraz.
Nel mondo dello sport, la parola crisi di solito indica un momento passeggero. Per Daniil Medvedev, invece, il declino sembra essere iniziato da tempo. Il Masters 1000 di Miami è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, con ripercussioni evidenti anche nel ranking ATP.
Oggi Medvedev ha davanti a sé due strade: rimboccarsi le maniche, recuperare una buona condizione fisica e tornare ai livelli che gli competono, oppure accontentarsi di vivere di ricordi, accettando un ruolo meno centrale nel circuito. Come sempre, sarà il campo a dare la risposta.
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