Dal 1950 punto fermo del Mondiale, il tracciato cittadino del Principato è senza dubbio il più iconico del Circus. Stretto e tortuoso, sorpassare è quasi impossibile: a fare la differenza è il talento dei piloti.
È senza alcun dubbio il circuito più iconico. Già, perché quando si parla di Formula 1 il pensiero vola subito lì, tra le vie del Principato. Ci riferiamo al Gran Premio di Monaco, che si corre sul circuito cittadino di Monte Carlo. Forse il meno spettacolare, ma il più atteso e suggestivo. Amato dai tifosi e dagli stessi piloti, chiamati a dimostrare tutta la loro abilità al volante su un tracciato in cui i sorpassi sono molto difficili da effettuare.
Il Principato è diventato teatro di gare automobilistiche sin dal 1929, ma è dal 1950 che è entrato a far parte del Mondiale di Formula 1. Da allora, soltanto quattro volte non si è disputato (1951, 1953, 1954 e 2020): è dunque un punto fermo del calendario. Lungo solamente 3,337 chilometri (è il più breve del Mondiale), il Gran Premio conta 78 giri per un totale di 260,286 chilometri.
Tracciato molto stretto e tortuoso (con 19 curve è il circuito dove si registrano le velocità più basse), per i piloti sorpassare è un'autentica mission impossibile. Lo testimonia l'edizione 2003, che si concluse con zero sorpassi. Là dove conta solo fino a un certo punto la velocità della vettura subentra il talento del pilota, perché i margini di errore sono ridottissimi.
Il Gran Premio di Monaco è il più conosciuto anche ai meno esperti della Formula 1. Merito delle sue curve legate alla storia del Principato: dalla “Saint Devote” a quella della “Vecchia Stazione” (la “Fairmont Hairpim”), che è la più lenta del circuito (si affronta a circa 55 chilometri orari). Dalla “chicane del Porto”, forse uno dei pochissimi punti dove è possibile provare un sorpasso, alla mitica “curva del Tabaccaio”, che prevede una svolta a sinistra di 90 gradi. Quindi, il tunnel realizzato sotto i palazzi di Monte Carlo, in cui si superano i 280 chilometri orari.
Il primato di successi spetta a un mito indiscusso della Formula 1, uno dei più forti piloti di tutti i tempi: Ayrton Senna. L'asso brasiliano, scomparso nel 1994 all'età di 34 anni, era uno specialista della pista del Principato, tanto da salire sul gradino più alto del podio per ben sei volte. Alle sue spalle Graham Hill, padre di Damon: negli Anni 60 il britannico fu uno dei dominatori assoluti del GP di Monte Carlo con ben cinque successi. Stesso numero di trionfi per un altro fuoriclasse dei motori: il sette volte campione del mondo Michael Schumacher. Si è fermato a quattro il francese Alain Prost, quattro volte iridato. Insomma, il Gran Premio di Monaco ha sempre premiato i fenomeni del Circus.
A trionfare più di ogni altra scuderia è stata la McLaren, nettamente in testa con le sue 15 vittorie. La maggior parte dei successi è concentrata tra la seconda metà degli Anni 80 e gli inizi di Anni 90 (prima con Prost e poi con Senna), mentre l'ultima volta che una monoposto della casa automobilistica inglese ha tagliato il traguardo per prima è stata nel 2008 con Lewis Hamilton.
La Ferrari, invece, punta alla decima: nove fin qui i successi del Cavallino, a secco di vittorie dal 2017, quando a chiudere davanti a tutti fu Sebastian Vettel. Lotus e Red Bull, che si è aggiudicata i Gran Premi del 2021, 2022 e 2023 (due successi di Max Verstappen e uno di Sergio Perez) condividono il gradino più basso del podio a quota sette trionfi.
Anche in questo caso il primato va attribuito a Senna, che guarda tutti dall'alto con le sue cinque pole position. Da un fuoriclasse all'altro: quattro volte ha conquistato la prima casella della griglia di partenza l'argentino Juan Manuel Fangio, pilota che ha scritto la storia della Formula negli Anni 50. Quattro pole position anche per i britannici Jim Clark e Jackie Stewart. Tra le case automobilistiche, invece, è la Ferrari a condurre con 12 pole, una in più della McLaren.
Compiamo un balzo temporale e arriviamo ai giorni nostri. Sì, perché il record sul giro in gara appartiene a Lewis Hamilton, che nel 2021 ha girato in 1:12.909. Suo anche il tempo più veloce in prova: 1:10.66 nel 2019.
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