L’evoluzione del tennis ha cambiato anche il servizio. La potenza resta comunque una caratteristica importante con giocatori che hanno fatto registrare record incredibili.
Il tennis evolve e nel tempo cambiano gli stili, i modi di stare in campo ma anche i materiali e le tecnologie utilizzate. Ciò che è rimasto invariato, però, è l’importanza del servizio, che resta una delle armi più letali a disposizione dei giocatori. Il vantaggio di un servizio che sia allo stesso tempo potente e preciso è psicologico nei confronti dell’avversario, ma ha anche la capacità di ridurre significativamente il tempo di gioco. In che modo? Favorendo il tennista che diventa così bravo da dominarlo e gestirlo a proprio vantaggio.
Nel corso della storia, diversi giocatori hanno spinto i limiti della velocità e della potenza del servizio, ma alcuni sono riusciti a stabilire record che sembrano quasi impossibili da battere. Se pensi al servizio nel tennis, pensi indiscutibilmente a tre personaggi in particolare che si sono messi in mostra per la potenza del loro colpo. Ci riferiamo a Goran Ivanisevic, Ivo Karlovic e John Isner. Il primo ha sostanzialmente tracciato la strada con il suo servizio devastante, gli altri due hanno proseguito nel solco stabilendo dei primati che hanno segnato la storia di questo sport.
Tuttavia, nel tennis moderno, l'equilibrio tra potenza, precisione e strategia è ciò che fa davvero la differenza. E così molti tennisti oggi continuano a evolvere il servizio, adattandolo ai tempi e ai ritmi del gioco. Nonostante ciò, i record di velocità e il servizio come elemento distintivo giocheranno sempre e comunque un ruolo fondamentale.
A prescindere da chi oggi abbia il record di potenza del servizio, non si può non partire da Goran Ivanisevic. Non è un caso se il croato sia stato considerato uno dei rivali più temuti nel circuito ATP. In particolar modo, nel 1996, durante un torneo a Milano, l’ex tennista di Spalato riuscì a raggiungere una velocità di 251 km/h, stabilendo un record che sembrava destinato a durare per anni. Poi, come spesso accade nello sport, arrivano altri a detronizzare campioni all’apparenza inarrivabili. Ma le loro gesta rimangono a prescindere.
Anche perché nel suo servizio, Ivanisevic sapeva combinare alla perfezione potenza, tecnica, imprevedibilità e precisione: un mix così ben dosato da risultare quasi impossibile da contenere per qualunque avversario. L'agilità con cui riusciva a variare la direzione e la velocità del servizio, insieme naturalmente alla potenza, lo rendevano una minaccia costante, sia su superfici veloci che su quelle più lente.
In questa scia si è inserito alla perfezione Ivo Karlovic, che nel 2007 ha eguagliato il record di velocità di Ivanisevic raggiungendo anch'egli la sorprendente velocità di 251 km/h. Sebbene in quegli anni ci fossero discussioni sulla modalità di misurazione durante i tornei, il croato resta uno dei giocatori maggiormente associati alla potenza del servizio.
Anche perché, a differenza del predecessore, Karlovic l’ha resa davvero la sua arma principale per tutto il corso della carriera, costruendo il proprio gioco principalmente su ace e punti diretti. Dotato di una struttura fisica molto imponente (2,08 metri), questo tennista era in grado di ottenere angoli impossibili e generare una potenza incredibile al momento del servizio.
Uno dei tennisti più noti per il servizio potente e per la quantità incredibile di aces è John Isner. Soprannominato Long John, per la stazza imperiosa e un peso che superava i 100 chili, l’americano ha ottenuto notorietà internazionale durante il celebre match contro Nicolas Mahut a Wimbledon nel 2010, quando ha battuto il record del maggior numero di aces in un singolo incontro: ben 113. Il match viene tuttora ricordato anche per un altro motivo: è durato infatti ben 11 ore e 5 minuti, come mai nessun altro incontro nella storia del tennis.
Anche nel caso di Isner, come in quello precedente di Karlovic, il fisico ha giocato un ruolo determinante. Con una velocità che toccava i 240 km/h, il suo servizio è sempre stato difficile da restituire. Il resto lo ha fatto la sua abilità nel mantenere una costante potenza tale da renderlo uno dei migliori tennisti sui campi veloci.
La potenza resta un elemento importante in un servizio. Ma non è sufficiente se non abbinata ad altre componenti come velocità, precisione e capacità di variare la direzione. Per questo poi i campioni che hanno raccolto titoli e prime pagine non erano magari noti per la potenza dei loro servizi. Giocatori come Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic sono stati maestri di strategia, bilanciando quindi la potenza con la tecnica.
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