Soprannominato “Bum Bum”, Boris Becker è stato il signore del serve-and-volley: in carriera ha vinto 49 titoli e ha guidato la classifica ATP per 12 settimane.
A eccezione del French Open e dell'oro olimpico, ha vinto tutto ciò che c'era da vincere. Boris Becker è stato uno dei protagonisti più popolari di una decade d'oro per il tennis mondiale, quella a cavallo tra gli anni '80 e '90. Il tennista tedesco, forse il più grande di sempre del suo Paese almeno al maschile, ha saputo segnare un'epoca: indimenticabili i suoi duelli con Ivan Lendl e Stefan Edberg, così come i suoi trionfi sui campi di tutto il pianeta.
Boris Becker, a suo modo, è stato un precursore del tennis di oggi. Il suo stile di gioco, un concentrato di classe e potenza, è diventato un punto di riferimento per tanti campioni di oggi. Il suo soprannome è sempre stato “Bum Bum” per l'esplosività dirompente del suo servizio e per l'importanza attribuita alla battuta: non a caso, il campione tedesco è stato uno degli interpreti sublimi del serve-and-volley, la capacità di andare a rete dopo un servizio particolarmente efficace per chiudere rapidamente il punto a proprio favore.
Nato a Leimen, nell'allora Germania Ovest, il 22 novembre 1967, ha cominciato a giocare a tennis sin da bambino: a otto anni ha vinto il suo primo torneo. Il suo talento cristallino è emerso subito, al punto che il Ministero della pubblica istruzione gli concesse una dispensa speciale per abbandonare anzitempo la scuola subito dopo la licenza media per intraprendere la carriera sportiva: il giovanissimo campioncino ripagherà tutte le aspettative.
Nel 1984 è diventato professionista, vincendo subito il primo torneo nel doppio in coppia con Wojciech Fibak, a Monaco. L'anno successivo, contro ogni aspettativa, ha vinto prima il Queen's e poi, soprattutto, Wimbledon, piegando Johan Kriek in finale. A 17 anni e 227 giorni diventa il più giovane tennista di sempre a imporsi in un torneo dello Slam, anche se quattro anni dopo Michael Chang a Parigi riuscirà a far meglio.
Dopo un 1986 in cui è passato dal sesto al secondo posto nel ranking mondiale, nel 1987 ha vinto il prestigioso torneo di Indian Wells, ha piegato Mats Wilander in Coppa Davis in uno degli incontri più lunghi di sempre, durato addirittura sei ore 22 minuti, e l'anno successivo ha raggiunto la finale a Wimbledon, battuto da Edberg.
Si consolerà coi trionfi a Tokyo, Stoccolma e al Masters di fine anno, oltre che con la prima Davis con la sua Germania. Nel 1989 centrerà due trionfi Slam, a Wimbledon e agli US Open, e bisserà il successo in Davis, ottenendo i premi di ITF World Champion e ATP Player of the Year.
Cinque i tornei vinti nel 1990, ma nessuno dello Slam. Nel 1991, invece, trionfa per la prima volta agli Australian Open e a fine gennaio diventa per la prima volta numero 1 al mondo: dopo tre settimane cederà nuovamente lo scettro a Edberg. Dopo aver perso in semifinale al French Open, si riscatta a Wimbledon nella finale tutta tedesca contro Stich e torna numero 1. Stavolta resiste nove settimane, poi abbandona il trono e non riesce più a risalirvi.
Nel 1992, infatti, vince cinque tornei minori e nel 1993 comincia la parabola discendente, con varie vicissitudini anche extrasportive. Chiude l'anno alla posizione numero 11 del ranking, nel 1994 risale alla numero 3 nonostante non porti a casa titoli importanti, mentre nel 1995 torna in finale a Wimbledon dove cede però a Pete Sampras. Nel 1996 conquista l'ultimo titolo Slam in Australia, a fine anno il suo titolo numero 49, la Grand Slam Cup a Monaco. Ma è il canto del cigno. Dopo tre stagioni poco brillanti, si ritira nel 1999.
Nel 2013 Becker è stato ingaggiato come allenatore da Novak Djokovic, partnership che si è protratta fino a dicembre 2016. Successivamente, nel 2023, ha affiancato come coach Holger Rune, rimanendo in carica però appena per quattro mesi. Attualmente ricopre l'incarico di commentatore e opinionista ed è presenza fissa e qualificata di ogni appuntamento tennistico di rilievo.
In carriera Becker ha portato a casa 49 titoli nel singolare di cui sei dello Slam (due Australian Open, tre Wimbledon e uno US Open), tre Masters e altri 40 tornei di importanza crescente, più 15 affermazioni nel doppio. Vanta inoltre due trionfi in Davis, una Hopman Cup e due World Team Cup.
È il terzo giocatore più giovane di sempre a essere entrato nella top ten del ranking mondiale (a 17 anni e 7 mesi, prima di lui solo Aaron Krickstein e Michael Chang), mentre nel 2003 è stato inserito nella International Tennis Hall of Fame. Nel corso degli anni Becker ha disputato 927 incontri ufficiali, vincendone 713 e perdendone 214. Come indicato sul sito ufficiale dell'ATP, il montepremi che ha accumulato negli anni ammonta a 25.080.956 dollari.
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