Uno sguardo alle giornate indimenticabili degli ultimi quarant’anni: dall’impresa sfiorata da Alonso ad Interlagos, fino all’incredibile Mondiale conquistato da Prost nel 1986.
La storia della Formula 1 è costellata di imprese ai limiti dell’impossibile, da giornate che hanno esaltato (e qualche volta fatto disperare) i protagonisti in pista e gli appassionati del mondo della velocità. Vicende senza tempo che non possono essere dimenticate: per questo, abbiamo selezionato i cinque Gran Premi che sono entrati nella storia delle quattro ruote, prendendo in considerazione gli ultimi quarant’anni.
Iniziamo dal GP più recente. Dobbiamo ritornare con la memoria a undici anni fa, a quel Gran Premio di Interlagos in cui succede letteralmente di tutto. Si decide il mondiale proprio al fotofinish: davanti a tutti c'è Sebastian Vettel della Red Bull, che porta in dote 273 punti, tredici in più del ferrarista Fernando Alonso. Calcolatrici alla mano, al tedesco basta il quarto posto per conquistare il suo terzo Mondiale consecutivo.
Le cose per la Ferrari non si mettono benissimo già dalle qualifiche del sabato, come certifica il settimo tempo realizzato da Alonso, con lo spagnolo che si ritrova ad inseguire Vettel (terzo), le Mercedes (Hamilton conquista la pole) e anche il compagno di squadra Felipe Massa. Si arriva alla gara e durante la partenza succede di tutto, con Bruno Senna che - complice una pista resa insidiosa dalla pioggia - colpisce la Sauber di Perez e soprattutto la RB8 di Vettel. Senna e Perez si ritirano, Vettel non ne vuole sapere e riesce a ripartire dalle ultime posizioni, nonostante una monoposto palesemente danneggiata.
Il momento sembra propizio per Alonso, virtualmente campione del mondo ritrovandosi al terzo posto. Le cose, però, iniziano a complicarsi per il fuoriclasse iberico: prima il veemente recupero di Vettel, poi l'entrata in due diversi momenti della safety car e soprattutto la prova superlativa di Jenson Button (che poi vincerà la gara) costringeranno Alonso al secondo posto più amaro della storia. Vettel, protagonista di una prova sontuosa e avvantaggiato dalla pioggia, si piazza al settimo posto e conquista il Mondiale con soli tre punti di vantaggio.
Un Gran Premio che evoca dolcissimi ricordi agli amanti del Cavallino Rampante. In terra giapponese il mitico Michael Schumacher riporta la Ferrari sul tetto del mondo. Ma non sarà un'impresa semplice, anche perché il tedesco si ritrova a tu per tu con un rivale che lo ha già fatto penare come Mika Hakkinen, voglioso di conquistare il suo terzo Mondiale di fila.
Alla vigilia, il finlandese è staccato di otto punti: per questo deve vincere e sperare che Schumacher non vada oltre il sesto posto. Invece il fuoriclasse tedesco è protagonista di una prova sontuosa e intelligente: prima non si fa prendere dalla frenesia, giocando d'attesa alle spalle di un Hakkinen leader della corsa fin dal primo giro, poi sfrutta al meglio la seconda sosta e, proprio rientrando dai box, lo supera in maniera definitiva. Si conclude, così, una grande annata per la Ferrari, che torna a vincere il Mondiale piloti dopo la bellezza di 21 anni.
Un caso più unico che raro. Il Gran Premio monegasco del 1996 passa alla storia per l'incredibile numero di ritiri (diciotto!), con soli tre piloti in grado di chiudere la corsa. La saga degli incidenti, insomma, iniziata dal ferrarista Michael Schumacher all'alba del GP, fino ad arrivare ai vari Hakkinen, Salo e Frentzen, costretti al ritiro solo negli ultimissimi giri e per questo comunque in grado di andare a punti. A vincere la corsa, tra lo stupore generale, è il francese Olivier Panis a bordo della Ligier Mugen Honda, al suo unico acuto in carriera. Alle sue spalle i due britannici David Coulthard e Johnny Herbert.
Prova superlativa del leggendario Ayrton Senna. Il brasiliano parte dal quarto posto, alle spalle di Alain Prost, Damon Hill e Michael Schumacher. Il fuoriclasse verdeoro non è nemmeno protagonista di un buon avvio, disturbato come è da Schumacher e superato da Wendlinger. Ma qui si vede il talento: proprio nel corso del primo giro Senna effettua la bellezza di quattro sorpassi, superando in serie gli stessi Schumacher e Wendlinger e la coppia formata da Hill e Prost, che alla vigilia sembravano imprendibili.
Ma adesso viene il difficile: il meteo non è dei migliori e una serie di acquazzoni obbligano i piloti ai box per frequenti cambi gomme. Il brasiliano si conferma così un fine stratega, non lasciandosi sorprendere e arrivando addirittura a doppiare Prost.
Chiudiamo la nostra carrellata con l’incredibile Gran Premio che ha deciso il titolo nel 1986. Siamo in Australia e sono in corsa Mansell e Piquet per la Williams e Alain Prost per la McLaren. A trionfare è proprio il francese con appena due punti di vantaggio: decisiva l’incredibile foratura di Mansell a 290 km orari, a soli 19 giri dal termine. Inutile il secondo posto del brasiliano Nelson Piquet, che chiude a tre punti da Prost. Decisamente più staccato il connazionale Ayrton Senna, distante 17 punti dalla vetta della classifica.
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