Vai al contenuto
Hillside (New Media Malta) Plc
VAI ALLO Sport di bet365
football generic
  1. Calcio
  2. Storie Di Sport

Dalla Serie B alle notti europee: la favola dell'Atalanta di Antonio Percassi

Ex calciatore e imprenditore di successo. Chi è Antonio Percassi artefice del modello Atalanta.

Chi è Antonio Percassi?

Presidente e proprietario dell'Atalanta, Antonio Percassi è stato anche calciatore negli anni 70 prima di diventare un imprenditore di successo. Di ruolo difensore ha militato dal 1971 al 1970 nella sua amata Atalanta prima di chiudere la carriera al Cesena. Dal 2010 è il proprietario e presidente dell'Atalanta di cui era già stato proprietario dal 1990 al 1994. A livello imprenditoriale Percassi è attivo nel campo dei cosmetici, delle calzature, della gestione delle reti di vendita di importanti brand internazionali e possiede una serie di centri commerciali.

Antonio Percassi da calciatore

Come detto, prima di essere un imprenditore di successo, Antonio Percassi è stato un calciatore attivo dal 1971 al 1978. Ha trascorso la maggior parte della sua carriera nell'Atalanta prima di disputare una stagione al Cesena. Si ritira a soli 25 anni, decidendo di lasciare il calcio per concentrarsi sulla sua attività da imprenditore.

Antonio Percassi imprenditore

L'attività imprenditoriale di Percassi inizia a metà degli anni 70 al fianco di uno dei più importanti marchi italiani di quel periodo, ovvero Benetton. Grazie a questa collaborazione, Percassi apre i primi negozi Benetton a Bergamo, riuscendo poi ad esportare il marchio anche all'estero. Si occupa inoltre dello sviluppo di altri importanti brand di moda portando in Italia il marchio Zara.

Sono però i cosmetici a fare le fortune dell'imprenditore bergamasco che nel 1997 dà vita al marchio Kiko, azienda che diventa in pochi anni leader nel settore. Attivo anche nel campo immobiliare e in quello della ristoriazione, Percassi possiede inoltre diversi centri commerciali e outlet.

La favola Atalanta

2011. L’Atalanta ottiene la promozione in Serie A e l’obiettivo è cercare di rimanere stabilmente nella categoria. Non ci sono grosse ambizioni se non quella di regalare alla città di Bergamo una squadra che possa rimanere saldamente nella massima categoria. Questo almeno fino al 2016 quando inizia l'era di Gian Piero Gasperini.

L’inizio dell’era Gasperini

Nel 2016 Percassi decide di puntare su Gasperini dopo le ottime stagioni sulla panchina del Genoa. La rosa dell’Atalanta è ricca di giovani pronti a esplodere e giocatori d’esperienza pronti a guidare il gruppo. Masiello e Toloi erano i perni della difesa della squadra. La loro leadership ha ispirato il talento di giocatori come Caldara, Djimsiti e anche un giovanissimo Bastoni. Le fasce sono sempre state un punto forte dell’Atalanta e Gasperini ha sfruttato al meglio le caratteristiche di Spinazzola, Conti e Hateboer. A centrocampo Grassi, Kessié e Gagliardini costruivano il gioco mentre Cristante era un formidabile incursore. Davanti a guidare l’attacco c’era il Papu Gomez, simbolo della prima Atalanta e Petagna, suo grande amico e bomber di stazza. Mauricio Pinilla forniva esperienza e cattiveria sotto porta.

Quell’Atalanta arrivò, con sorpresa di tutti, quarta in campionato raggiungendo il miglior risultato della sua storia.

Le gioie dell’Europa League

L’anno dopo i tifosi della dea increduli si sono ritrovati a supportare la propria squadra in Europa League. L’urna di Nyon non sembra sorridere e nel girone ci sono Everton, Lione e Apollon. I francesi e gli inglesi sembrano favoritissimi ma la Cenerentola Atalanta si trasforma in principessa, anzi in dea. L’Everton viene travolto a Bergamo con uno straripante 3-0 all’andata. A Lione l’Atalanta pareggia 1-1 e con l’Apollon vince l’andata in casa 3-1 e a Cipro non va oltre l’ 1-1. L’Atalanta poi a Goodison Park si regala una delle serate più belle della sua storia vincendo addirittura 1-5 davanti gli occhi di un incredulo Wayne Rooney. Con il Lione i nerazzurri vincono 1-0 e si tolgono lo sfizio di passare il girone da primi e da imbattuti. Nella fase a eliminazione diretta dopo due sfide soffertissime vengono eliminati, immeritatamente, dal Borussia Dortmund ma c’è tanto ottimismo per il futuro.

In quella stagione nonostante la squadra non sia abituata a gestire la rosa su tre competizioni oltre a una grande Europa League disputa anche un altro ottimo campionato e raggiunge il settimo posto che gli permette di giocare nuovamente l’Europa League.

Nella stagione 2018/2019 l’Atalanta parte male ma poi inizia a ottenere risultati importanti. Alcuni giocatori sono stati venduti a prezzo altissimo ma sono stati rimpiazzati bene. In difesa spicca la presenza di un giovane Gianluca Mancini mentre in attacco il bomber individuato è Duvan Zapata. Dopo le esperienze in Serie A con Napoli, Udinese e Sampdoria, Gasperini crede che il colombiano abbia le caratteristiche ideali per il suo stile di gioco. El ternera non lo deluderà.

L’Atalanta chiude la stagione al terzo posto e conquista una storica qualificazione in Champions League. Una soddisfazione enorme per tutti i tifosi che fino a pochi mesi prima non avrebbero mai creduto a un traguardo simile. La dea in quella stagione arriva anche in finale di Coppa Italia ma viene sconfitta dalla Lazio allo stadio Olimpico.

La prima volta in Champions League

L’urna di Nyon mette di fronte ai nerazzurri Manchester City, Dinamo Zagabria e Shakhtar Donetsk. L’Atalanta è una realtà talmente disabituata a questi livelli che è costretta a giocare i propri incontri casalinghi a San Siro visto che lo stadio di Bergamo non rispetta le condizioni UEFA.

La prima partita in Champions League dell’Atalanta è un disastro. 4-0 secco a Zagabria contro la Dinamo che spegne i fuochi dell’entusiasmo atalantino.

Per la prima partita in casa della dea, il Meazza subisce un esodo bergamasco. Nonostante la pesante sconfitta dell’andata c’è voglia di supportare la squadra in questa storica partita. L’Atalanta perde al 95esimo contro lo Shakhtar. La delusione è fortissima in tutto l’ambiente. Le speranze di qualificazione sono minime a questo punto. Contro le due squadre più abbordabili sono arrivati 0 punti. All’Etihad l’Atalanta subisce un pesantissimo 5-1. La situazione è drammatica. Rimane solo l’orgoglio della partecipazione. O forse no…

L’Atalanta non ci sta e a San Siro blocca Guardiola sull’1-1 e conquista il primo punto della sua storia in Champions League.

Gasperini si vendica della Dinamo e vince 2-0 in casa conquistando la prima vittoria in Champions League. La qualificazione che poche settimane prima sembrava un’utopia adesso diventa quantomeno possibile.

Nell’ultimo turno l’Atalanta decide di scrivere la storia vincendo 0-3 a Kharkiv in casa dello Shakhtar. L’Atalanta passa clamorosamente il turno. Contro ogni pronostico. Con la forza delle proprie idee e la capacità di non arrendersi mai, anche quando tutto sembra indicare il contrario.

Una squadra che nel 2011 era in Serie B nel 2020 si ritrova nell’ elitario gruppo che comprende le migliori 16 squadre d’Europa.

Agli ottavi c’è il Valencia. San Siro si colora ancora una volta di nerazzurro ma stavolta per supportare la dea. 40mila persone a spingere l’Atalanta. Un bergamasco su tre è presente quella notte. La banda del Gasp prepara la partita perfetta e rifila 4 gol agli spagnoli. 4-1. Risultato storico.

Purtroppo pochi giorni dopo la sfida scoppia la pandemia in tutto il mondo e Bergamo risulta essere una delle città colpite più duramente.

Quando finalmente si torna a giocare, l’Atalanta gioca a Valencia con la responsabilità di dover quantomeno regalare un sorriso alla propria città che ha sofferto tanto. A far sorridere una città intera ci pensa Josip Ilicic che cala il Poker al Mestalla e regala i quarti di finale all’Atalanta.

In semifinale c’è il Paris Saint Germain. I bergamaschi giocano benissimo e trovano il vantaggio con Pasalic. Mantengono il vantaggio fino al novantesimo poi arriva il pareggio del Paris. 3 minuti dopo e 1-2 per Mbappè e compagni. L’eliminazione è amarissima ma c’è tanto orgoglio.

In campionato l’Atalanta arriva di nuovo terza e supera il proprio record di punti disputando il miglior campionato di sempre, qualificandosi di nuovo in Champions League e ottenendo un posto in Europa per il quarto anno consecutivo.

L'Atalanta diventa costante

Nella stagione 2020/2021 l’Atalanta riesce a raggiungere di nuovo l’Europa. Arriva un terzo posto che li qualifica di nuovo in Champions League.

La coppa dalle grandi orecchie ormai esalta Bergamo e la sua squadra. L’Atalanta passa di nuovo il girone togliendosi la soddisfazione di vincere ad Amsterdam contro l’Ajax e ad Anfield contro il Liverpool. Agli ottavi non è fortunata con il sorteggio e incontra il Real Madrid che vince a Bergamo 0-1 e al Bernabeu 3-1.

Nella stagione successiva la squadra non brilla come negli utimi anni. In serie A, arriva un ottavo posto. In Champions League la dea non passa il girone facendosi superare da Manchester United e Villarreal e in Europa League non va oltre ai quarti sconfitto dal Lipsia.

La stagione successiva Percassi continua a dare fiducia a Gasperini nonostante la stagione leggermente sotto tono e la dea si classifica quinta e conquista l’accesso diretto alla fase a gironi di Europa League.

In questo momento l’Atalanta è quinta con un piede in Champions League. Il cammino dell’Atalanta in Europa League è stato incredibile e l’ha condotta alla finale di Dublino.

La vittoria dell'Europa League dell'Atalanta

L'Atalanta è stata considerata sfavorita da tutti eppure ha dominato il Bayer Leverkusen per 90 minuti. Un 3-0 secco che non ha lasciato spazi a discussioni e ha chiuso un ciclo che non sembrava destinato a cornorasi con un titolo e invece si è concluso nella maniera più dolce: con la vitoria di un trofeo europeo. Un riconoscimento importante che fa capire che la pazienza, la cultura del lavoro e la fiducia in un progetto sono più importanti dei soldi. Percassi e Gasperini non hanno mai dubitato dell'efficienza del progetto, neanche nei momenti più duri. Hanno affrontato insieme la vendita di giocatori che sembravano insostituibili e invece sono stati rimpiazzati con calciatori spesso più giovani e più utili alla causa. Insieme hanno acccettato sconfitte brucianti ritenendole necessarie per la crescita di una realtà che fino a pochi anni fa combatteva per la permanenza in Serie A e adesso invece si giocherà la Supercoppa europea.

Atalanta nella mitologia greca era la dea della caccia, della lotta e della corsa. Tutti elementi che hanno contraddistinto la gestione di Percassi che non ha mai smesso di andare a caccia di talenti, l'ideologia di Gasperini che si basa sulla corsa continua e sulla lotta nei duelli. Qualche millennio dopo, Atalanta torna ad essere protagonista della storia ed entra nel mito con le stesse caratteristiche che la rendevano speciale migliaia di anni fa. Stavolta con una veste nerazzurra.

Articoli collegati

bet365 utilizza cookie

Usiamo cookie per garantire un servizio migliore e più personalizzato. Per ulteriori informazioni, consulta la nostra Informativa sui Cookie

Sei nuovo su bet365? Effettua un versamento e richiedi il bonus Registrati

Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.