Tappa fissa del Circus della Formula 1 dal 2015, il GP del Messico ha coronato le più grandi leggende della storia di questo sport: da Jim Clark a Prost e Senna, fino a Hamilton.
Un appuntamento discontinuo ma quasi sempre storico, per un motivo o per l'altro, all'interno del calendario della stagione di Formula 1. Stiamo parlando del Gran Premio del Messico, gara disputatasi per la prima volta negli anni '60 e '70, poi in maniera più continua dal 1986 fino alla sua scomparsa nel 1992 e infine il ritorno in grande stile del 2015, in una veste del tutto rinnovata dell'Autodromo Hermanos Rodriguez (luogo che ha ospitato tutte le edizioni dell'evento). La tappa messicana, anno dopo anno, continua a stabilirsi come una delle più attese di tutto l'anno.
Il primo Gran Premio del Messico della storia risale al 4 novembre 1962 a Città del Messico, circuito di Magdalena Mixhuca. Fu una gara vinta dalla leggenda delle corse, Jim Clark, poi squalificato al termine della rassegna. La Formula 1 approdò in Messico l'anno successivo e questa volta Clark si assicurò la vittoria senza alcuna polemica. La permanenza in calendario del circuito durò solo pochi anni: nei primi anni '70, infatti, il tracciato fu escluso dagli organizzatori del Mondiale per motivi di ordine pubblico.
Il Gran Premio del Messico tornò quindi nel 1986 e in questo periodo vide vittoriosi piloti che hanno fatto la storia di questo sport: ricordiamo i campioni del mondo Alain Prost (due volte, 1988 e 1990), Ayrton Senna (1989), Nigel Mansell (due volte, 1987 e 1992). Ricordiamo anche, per i colori italiani, il trionfo di Riccardo Patrese del 1991. Problemi di inquinamento ambientale e dell'aria spinsero poi il Circus della F1 a lasciare nuovamente la tappa. Nel 2015, infine, il grande ritorno grazie ad un restyling completo e a una ristrutturazione del circuito ad opera dell'architetto Hermann Tilke, che ha portato alla costruzione dell'autodromo su cui si corre ancora oggi.
L'Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico è caratterizzato dalla sua altitudine: si trova infatti a ben 2.238 metri sul livello del mare e in questi anni ha infatti creato non pochi grattacapi alle scuderie che curano la parte aerodinamica delle vetture di Formula 1. La configurazione attuale, la stessa dal ritorno del circuito in calendario nel 2015, vede un tracciato lungo 4,304 chilometri e soprattutto uno dei rettilinei più lunghi e caratteristici del Mondiale, quello di partenza-arrivo, sul quale sono stati segnati record di velocità di punta di oltre 370 km/h.
La grande caratteristica dell'autodromo è la presenza della sezione del "Foro": veri e propri spalti da stadio costruiti dopo il 1992, quando la Formula 1 lasciò il tracciato. Al posto del circuito nacque infatti uno stadio da baseball, poi dismesso. Gli spalti, però, non sono stati abbattuti e dunque quella sezione è diventata una delle più suggestive di tutto il Mondiale. Le vetture, poco prima dell'ultima curva, entrano infatti nel vecchio stadio e vengono accolti da un vero e proprio muro di tifosi. Qui viene anche svolta la premiazione nel dopogara.
Il Gran Premio del Messico è anche passato più volte alla storia come teatro di gare decisive, che hanno assegnato nel corso degli anni tanti titoli iridati. Il primo nel 1964, quando John Surtees si assicurò, sul tracciato messicano, il Mondiale a bordo della sua Ferrari. Seguirono anche Denny Hulme e Graham Hill nel 1967 e 1968, entrambi al volante di una Lotus, campioni del mondo in Messico. In ordine temporale, l'ultimo ad aver festeggiato un campionato del mondo è stato Lewis Hamilton, per ben due volte: sia nel 2017 che nel 2018 l'inglese blindò, con diverse gare di anticipo, il quarto e quinto titolo iridato della sua illustre carriera.
Il pilota con più successi nella storia della Formula 1 al Gran Premio del Messico è l'attuale campione in carica Max Verstappen, salito sul gradino più alto del podio ben quattro volte: la prima nel 2017, poi nel 2018 e infine negli ultimi due anni (2021 e 2022). Nell'albo d'oro lo segue Jim Clark, con tre vittorie (da segnalare, però, che quella del 1962 non fu ritenuta valida). Sono tre i piloti che vantano due vittorie: il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton (2016 e 2019), Nigel Mansell, un altro britannico (1987 e 1992) e il 'Professore' Alain Prost (1988 e 1990).
A dominare l'albo d'oro dei costruttori è di conseguenza la Red Bull (quattro vittorie) al fianco della Lotus. Poi McLaren, Mercedes e Williams a tre trionfi ciascuno. In classifica anche la Ferrari con due successi, nel 1970 e nel 1990.
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