Laguna Seca 2008: una sfida al cardiopalma in California, coronata da un sorpasso leggendario del Dottore al 'Cavatappi'.
Nel mondo della MotoGP, pochi momenti hanno catturato l'attenzione degli appassionati quanto il duello epico tra Valentino Rossi e Casey Stoner. Una rivalità durata diversi anni e che ha avuto il suo culmine nel Gran Premio di Laguna Seca del 2008, uno dei testa a testa più affascinanti del confronto tra due dei più grandi piloti della storia del motociclismo. Ripercorriamo una gara che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso e che ancora oggi è ricordata come una delle più leggendarie corse della storia del mondo a due ruote.
La stagione 2008 della MotoGP era stata un'annata emozionante sin dall'inizio, con Rossi e Stoner che lottavano per la supremazia. Entrambi avevano già conquistato titoli mondiali: da una parte i 7 del 'Dottore', dall'altra l'unico dell'australiano arrivato l'anno prima e dunque al via da campione in carica.
Si arriva al Gran Premio di Laguna Seca, 11esima prova sulle 18 previste dal calendario, con questo scenario: Rossi è in testa al Mondiale, con 20 punti di vantaggio su Stoner. L'italiano sta cercando però di porre fine al momento di forma smagliante del rivale, che arriva in California reduce da tre vittorie consecutive e tanti punti rosicchiati in classifica.
Si corre su una pista conosciuta per le sue caratteristiche uniche, tra cui la celebre curva denominata 'Cavatappi', una sezione di pista che è un vero e proprio capolavoro di design, con un dislivello impressionante e una visuale limitata. Un punto critico, dove il coraggio e l'abilità dei piloti sono messi a dura prova.
Al sabato è ancora Stoner a confermare il momento di forma: pole position con quattro decimi di margine su un Rossi secondo, al suo fianco in prima fila ma costretto ad inseguire. La battaglia è frenetica si scatena sin dalle prime curve, allo spegnimento dei semafori. Stoner guida la gara per gran parte delle prime fasi, ma Rossi lo segue da vicino, cercando in ogni modo di trovare un varco per superarlo.
La svolta arriva proprio nella famosa curva del Cavatappi. Rossi, con una mossa audace e impeccabile (per molti anche controversa), riesce a superare Stoner in un punto dove sembrava impossibile, sorprendendo appassionati e tifosi presenti all'autodromo. Una manovra epica, un capolavoro non solo di abilità ma soprattutto di coraggio, a dimostrazione, semmai ce ne fosse ancora bisogno, della leggenda che è 'VR46' nel mondo delle due ruote.
Ma non è ancora finita. Stoner non è disposto a cedere facilmente e ritorna all'attacco, tentando di recuperare la posizione persa. Le successive tornate sono un continuo scambio di sorpassi e contrattacchi tra i due piloti. Una lotta intensa, con nessuno dei due che riesce a creare un margine sull'altro.
Sorpasso dopo controsorpasso, Rossi è davanti e lotta per mantenere la sua posizione di vantaggio. La tensione è palpabile nell'aria, con il 'Dottore' che sa che non può permettersi errori con alle spalle uno Stoner determinato, voglioso di riconquistare la testa della gara che avrebbe significato tanto in termini di classifica. Giro 23, altro colpo di scena: il ducatista, all'inseguimento frenetico dell'avversario, finisce lungo, nella ghiaia, cadendo e ponendo praticamente fine al duello con qualche giro in anticipo.
Alla fine, dunque, Rossi può gioire: è lui a spuntarla e a vincere a Laguna Seca, per la gioia della folla che esplode in un boato di gioia. Non tutto è perduto per Stoner, che, grazie al vantaggio acquisito nei giri precedenti inseguendo l'italiano, finirà comunque secondo una volta ripresa la moto e ripartita la sua gara.
Il Gran Premio di Laguna Seca del 2008 è stato molto più di una semplice gara di MotoGP. È stato un momento di gloria per lo sport delle corse su due ruote, un duello tra due giganti del motociclismo che resterà nella memoria degli appassionati per sempre. Con i 5 punti guadagnati in California, Rossi allungò il suo vantaggio in testa alla classifica iridata a 25 punti su Stoner.
Un margine che si rivelò poi decisivo ai fini dell'assegnazione del Mondiale: a fine anno, in Giappone, l'asso di Tavullia chiuse la pratica conquistando aritmeticamente, con tre gare d'anticipo, il suo ottavo titolo, il quinto nella classe regina. Per l'australiano, invece, un amaro secondo posto a fine anno e una gioia rimandata: il suo secondo Mondiale arriverà solo nel 2011, tre anni più tardi.
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