L'arrivo di Alonso al posto di Vettel e una vettura con tante soluzioni originali promettono il sospirato salto di qualità per la scuderia di Stroll.
Le prime risposte sono state lusinghiere. L'Aston Martin è stata tra le scuderie che maggiormente hanno impressionato in occasione dei test di Sakhir, in Bahrain, gli unici prima dell'inizio ufficiale della stagione 2023 in Formula 1. La scuderia di Lawrence Stroll sembra pronta al sospirato salto di qualità, l'ingresso tra le grandi. Se l'obiettivo dichiarato è quello di migliorare il settimo posto dell'ultimo campionato costruttori, infatti, le premesse per soddisfazioni ancora più alte ci sono tutte.
Un primo upgrade rispetto alla scorsa stagione dovrebbe fornirlo l'ingaggio di Fernando Alonso in sostituzione di Sebastian Vettel, che ha chiuso nel 2022 la sua onorata carriera in Formula 1. Lo spagnolo, a 41 anni suonati, ha ancora la grinta e la fame di vittorie delle passate stagioni e lo ha dimostrato anche nel corso dell'ultima avventura alla Alpine, quando si è lasciato alle spalle parecchi colleghi più giovani.
Attorno a lui l'Aston Martin ha l'opportunità di portare avanti il percorso di crescita che la proprietà aveva prefigurato sin dall'inizio del suo ingresso in F1, anche perché l'asturiano è uno di quei piloti che, con la loro esperienza, riescono a guidare – in tutti i sensi – i miglioramenti della vettura.
Insieme ad Alonso, al volante dell'AMR23 ci sarà – e non potrebbe essere altrimenti – Lance Stroll, che di anni ormai ne ha 24 ed è alla sua settima stagione nel Circus. Rispetto agli esordi, ha dalla sua maggior esperienza e padronanza del mezzo, accumulata nei 122 Gran Premi all'attivo, anche se i risultati migliori – paradossalmente – li ha ottenuti quando era poco più di un ragazzino: terzo posto a Baku nel 2017, altri due terzi posti in Italia e in Bahrain nel 2020. Il suo miglior risultato nel 2022 è stata la sesta posizione ottenuta a Singapore: quest'anno dovrà puntare necessariamente a qualcosa di meglio.
Stroll Sr. ha investito tanto anche nell'ingaggio di tecnici in grado di portare l'esperienza e la conoscenza acquisita in altri team. È il caso di Andrew Alessi e Dan Fallows, rispettivamente progettista e capo dell'aerodinamica provenienti dalla Red Bull, mentre Luca Furbatto, che era arrivato al termine della stagione 2021, ha avuto modo di lavorare più a fondo sullo sviluppo della vettura per quest'anno. E i risultati si sono subito visti.
L'Aston Martin per il 2023 ha scelto una strada differente sia rispetto alle scelte della Red Bull che a quelle della Ferrari. Una sorta di “terza via” che potrebbe rivelarsi l'arma vincente per limare il gap dalle due scuderie di vertice e per insidiare la terza posizione della Mercedes, forse il reale obiettivo di Stroll e del suo team. L'AMR23 ha un'aerodinamica che promette bene.
Molto interessante la soluzione del passaggio d'aria sotto alle bocche a vassoio dei radiatori, con spostamento delle masse radianti dai sidepod alla sommità del motore Mercedes, mentre il braccio superiore del triangolo è stato arcuato sempre per venire incontro a esigenze aerodinamiche. Ben curato anche il lavoro sulle sospensioni e sui deviatori di flusso, frutto dei notevoli miglioramenti apportati in sede di pianificazione.
Il team è completato dai due piloti di riserva, il giovane brasiliano Felipe Drugovich, che dall'anno scorso fa parte dell'Aston Martin Driver Academy, e l'esperto Stoffel Vandoorne, già visto all'opera in Formula 1 al volante della McLaren e come collaudatore della Mercedes. Proprio Drugovich potrebbe gareggiare al posto di Stroll nel primo Gp dell'anno in Bahrain.
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