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Europei: le squadre che hanno impressionato di più nel torneo

La Spagna ha portato a casa il titolo ma alle sue spalle c’è chi ha comunque sfruttato appieno la vetrina pur partendo dalle retrovie. Qualche esempio? Turchia, Svizzera e Georgia.

Quando si chiude una manifestazione come l’Europeo, arriva implacabile il momento di tracciare un bilancio per capire a che punto sono le varie nazionali. Sono diverse quelle big uscite bocciate dal grande evento: l’esempio più lampante è quello degli ormai ex campioni in carica dell’Italia per i quali il torneo è durato poco più del minimo indispensabile. Ma anche la Croazia, beffata proprio dagli azzurri fin dalla fase a gironi. Se vogliamo, pure la Francia non ha risposto sufficientemente alle aspettative, più dal punto di vista del gioco che dei risultati dal momento che i Bleus si sono comunque piazzati tra i primi quattro della competizione.

Potremmo aggiungere all’elenco dei flop pure Scozia, Polonia e Serbia dalle quali – chi per il cammino di qualificazione, chi per le risorse presenti in rosa – si poteva legittimamente pretendere di più. Dopodiché c’è un’altra schiera, fortunatamente altrettanto folta, di chi ha invece fatto la sua parte oppure overperfomato finendo per lasciare il segno. Troppo facile partire dalla Spagna campione, la Spagna dei giovani Lamine Yamal e Nico Williams ma anche quella dei gregari di lusso come Cucurella o Fabian Ruiz. Neanche stavolta è riuscita a centrare l’obiettivo l’Inghilterra, ancora una volta però protagonista fino alla fine. I Tre Leoni si sono dimostrati competitivi: c’è un gap che resiste, anche se sembra sempre meno nitido.

Oltre Spagna ed Inghilterra: i passi in avanti delle due semifinaliste

Si sono fermati un passo prima, invece, la Germania padrona di casa e l’Olanda di Ronald Koeman. I tedeschi hanno cancellato il flop del precedente Mondiale, nel quale vennero addirittura eliminati al primo turno. E soprattutto hanno avviato un progetto nuovo con Julian Nagelsmann al timone che è destinato a portarli a riavere quanto prima un ruolo di rilievo nel palcoscenico internazionale. Ammesso e non concesso che non lo abbiano già trovato, considerato comunque l’equilibrio che si è avuto nel confronto perso contro la Spagna.

Anche gli Orange hanno dato conferme sulla loro consistenza nei momenti che contano. Non ci sono più i talenti di un tempo, in una nazionale che storicamente ha sempre ottenuto meno di quanto seminato, ma qualcosa di buono si è visto sebbene non sufficiente per primeggiare. Nell’Europeo dei giovani fenomeni - oltre ai due già citati tra gli iberici dobbiamo annoverare nell’elenco pure i vari Musiala, Wirtz, Saka, Palmer - pure tra gli arancioni si è registrata una sensibile crescita da parte di Xavi Simons. Nell’attesa che quest’ultimo trovi la continuità che si richiede ai giocatori baciati da madre natura.

Oltre le big: il percorso virtuoso di Turchia e Svizzera

In Italia, forse, siamo più abituati a vedere i nostri demeriti – che ci sono e sono pure parecchio evidenti – piuttosto che riconoscere i meriti degli avversari. Ma la Svizzera che ci ha estromesso da Germania 2024 qualcosa da dire lo ha avuto anche a prescindere dall’exploit contro gli azzurri. Basti pensare al match giocato dai biancorossi contro i vice-campioni dell’Inghilterra, conclusosi solamente alla lotteria dei calci di rigore laddove anche la sorte gioca un ruolo cruciale. Chi si è messo in luce tra le fila elvetiche è Breel Embolo, talento che pare brillare solamente in contesti come questo, ma anche i vari bolognesi Freuler, Ndoye ed Aebischer.

Restando in tema azzurro c’è stato anche un italiano che è uscito alla grande da questa avventura. Ci riferiamo naturalmente a Vincenzo Montella, tecnico bistrattato in Serie A per qualche esperienza poco fortunata, ma che ha trovato in Turchia la formula magica per il successo. Successo da intendere, ovviamente, non come titoli da portare a casa, ma come traguardo raggiunto in relazione al materiale umano a disposizione. La nazionale turca si è fermata ai quarti di finale schierando diversi giovani interessanti e a tratti ha mostrato un gioco interessante.

Merita una citazione anche la Georgia, alla sua prima partecipazione alla manifestazione continentale. Non solo Kvaratskhelia, le cui prestazioni sono state ampiamente positive, ma anche il centravanti Georges Mikautadze rilanciatosi pienamente dopo i sei mesi trascorsi al Metz. Anche la Slovacchia di Francesco Calzona ha disputato un ottimo Campionato europeo, con Ivan Schranz capocannoniere con tre reti seppur al pari di molti altri calciatori. Insomma, se la Spagna è stata la più forte e ha meritato la vittoria, dietro qualcosa di piacevole lo si è comunque potuto ammirare in questa appendice estiva che ha regalato a molti la possibilità di sognare.

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