La classe 2001 ha già vinto cinque tornei del Grande Slam e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Dopo l'ennesimo French Open, vuole consacrarsi definitivamente a Wimbledon.
L'erede di Agnieszka Radwanska. Risultati alla mano, anche meglio. Questo basta per comprendere la forza di Iga Swiatek, numero uno al mondo e già in grado di imporsi in cinque tornei del Grande Slam. Una predestinata, insomma, già capace di fare meglio di una leggenda del tennis polacco come la già citata Radwanska, che in carriera non è andata oltre la finale di Wimbledon e del secondo posto nel ranking WTA. Per la serie, qui si fa la storia, qui inizia una nuova era per il tennis della Rzeczpospolita Polska.
Si fa la storia non solo perché parliamo di uno dei più grandi talenti che il tennis europeo abbia mai conosciuto, ma anche perché siamo al cospetto di una “piacevole anomalia” se si pensa all'incarnazione femminile di questo sport. Parliamo, infatti, di una giocatrice che - preso a modello il suo idolo Rafa Nadal - ha uno stile di gioco più vicino al tennis maschile, come dimostrano il suo stile decisamente aggressivo e a tutto campo. Sconcertano i numeri del suo topspin (con massime che si avvicinano proprio a quelle di Nadal) e alla velocità del diritto e del rovescio che fanno quasi gridare al miracolo. Il suo stile di gioco è molto energico e si sviluppa spesso sulla linea di fondo.
Che siamo al cospetto di una predestinata è chiaro sin dal 2020, quando a diciannove anni non ancora compiuti ha vinto per la prima volta gli Open di Francia. Si è trattata della prima finale in un torneo del Grande Slam e Iga ha fatto subito centro: nei turni precedenti ha superato la Vondrousova (finalista dell'edizione precedente), la testa di serie Simona Halep e altre giocatrici top come Martina Trevisan e Nadia Podoroska. In finale ha completato il capolavoro superando la campionessa dell'Australian Open 2020, Sofia Kenin, infliggendole un inequivocabile 6-4, 6-1.
Per il resto, agli inizi di carriera, da segnalare il successo al Foro Italico nel 2021 e l'approdo nella top 5 del ranking WTA dopo la sconfitta in semifinale al torneo di Ostrava. Da lì in avanti, una carrellata impressionante di successi, per uno dei maggiori talenti che il tennis femminile abbia mai conosciuto. Un cyborg.
L'anno migliore della (ancor breve) carriera di Iga Swiatek è senza ombra di dubbio il 2022, quando ha raggiunto per la prima volta la posizione numero 1 del ranking per effetto del ritiro di Ashleigh Barty. Proprio in quei giorni si è imposta nel torneo di Miami. Durante quella magica stagione ha trionfato in due diversi tornei del Grande Slam: prima ha fatto il bis agli Open di Francia superando l'americana Coco Gauff, poi ha vinto per la prima volta agli US Open avendo la meglio sulla tunisina Ons Jabeur. Guardando al computo generale, in un 2022 da incorniciare ha partecipato a 16 tornei e ne ha vinti la metà. Una cannibale.
Dopo un ultimo anno altalenante, in cui a dispetto del successo al French Open 2023 aveva dovuto cedere, dopo 75 settimane consecutive in vetta, lo scettro di numero 1 ad Aryna Sabalenka, Swiatek ha rimesso le cose a posto prima trionfando alle WTA Finals e riprendendosi lo scettro di miglior giocatrice del pianeta, poi consolidando la sua leadership. Il 2024, infatti, le ha fruttato il quinto Slam, ancora una volta sulla terra rossa di Parigi, che ama particolarmente: una cavalcata trionfale quella di Iga, conclusasi col perentorio trionfo in finale sull'azzurra Jasmine Paolini, in un match in cui la toscana – pur giocando una ottima prestazione – è riuscita a portare a casa appena tre giochi.
La cavalcata trionfale di Parigi rappresenta ora un eccezionale trampolino di lancio verso Wimbledon, dove Iga andrà a caccia del suo primo trionfo di sempre sull'erba. Superficie che, proprio come per il suo idolo Rafa Nadal, non sembra la prediletta, o comunque la più congeniale alle sue caratteristiche. Per consacrarsi una volta di più al top del tennis femminile, Swiatek dovrà provare a far meglio dei quarti di finale 2023, il suo miglior risultato sull'erba di Londra. In precedenza si era fermata al primo turno (2019), agli ottavi (2021) e al terzo (2022). Un ruolino di marcia “umano”. Ma Iga Swiatek è un cyborg, una come lei non può accontentarsi di risultati dignitosi: conta solo vincere, anche e soprattutto in una ribalta di prestigio come quella di Wimbledon.
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