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Spagna: Yamal e compagni per il quarto titolo europeo

Una nazionale che non sembra avere punti deboli: incredibile quanto sta facendo il giovane Yamal, ma occhio anche a Nico Williams e Fabian Ruiz. Il ct De La Fuente le sta azzeccando tutte.

Pochi dubbi. Guardando all’organico e al gioco espresso fin qui, la Spagna è la nazionale più forte degli Europei in terra tedesca. Gli uomini di De la Fuente sono pronti ad affrontare la finalissima contro l’Inghilterra, in programma alle 21:00 di domenica 14 luglio: zero paura per le Furie Rosse, che si affidano ad un Yamine Yamal letteralmente scatenato. Il talento del Barcellona, che compie 17 anni proprio alla vigilia della finale, è elemento che da solo può spostare gli equilibri: non abbiamo paura dei paragoni scomodi, ma nemmeno Cristiano Ronaldo e Messi apparivano così dominanti a quell’età. Per la serie: se si confermerà su questi livelli, i vari Haaland, Mbappe e Bellingham non avranno certamente vita facile in ottica Pallone d’Oro, Champions League e non solo.

Lamine Yamal e non solo: l’attacco spagnolo fa veramente paura

L’esterno d’attacco del Barcellona conferma che gli spagnoli ci sanno veramente fare con i giovani calciatori: ne è una dimostrazione lampante l’incredibile gol realizzato contro la Francia (dribbling su Rabiot e tiro da fuori area con la palla che finisce all’incrocio). E pensare che questa nazionale non può fare leva su un altro canterano del Barcellona dai numeri incredibili: parliamo ovviamente di Gavi, tuttocampista 19enne che avrebbe garantito ancora maggiore qualità ad un gioco che, in realtà, sembra già perfetto. Un gioco che esalta i singoli, come nel caso di Nico Williams, esterno d'attacco che sembra provenire da un altro pianeta: De la Fuente è stato bravo, a differenza di altri suoi illustri colleghi, a mettere il classe 2002 nella posizione per lui più congeniale. Oltretutto, parliamo di un giocatore che nell'ultima stagione con l'Athletic Bilbao ha messo insieme 19 assist e 8 gol. Quando è così, c'è poco da stravolgere.

Il Ct spagnolo si è dimostrato bravo anche quando si è trattato di modificare il canovaccio iniziale. Si fa male Pedri? Niente paura, c’è il più offensivo Dani Olmo e si passa dal lineare 4-3-3 ad un 4-2-3-1 ancora più imprevedibile. Il duttile trequartista del Lipsia ha risposto alla grande, come testimoniano i 3 gol e 2 assist messi a referto in questo Europeo. Per lui addirittura l'occasione di aggiudicarsi il titolo di capocannoniere del torneo, ma per quello c'è da fare i conti con un Harry Kane che vuole conquistare il primo (sì, il primo!) titolo della sua carriera.

Spagna squadra vera: l’esempio di Morata e la rinascita di Fabian e Cucurella

Parliamo di attacco e non possiamo certamente ignorare Alvaro Morata: il centravanti ex Juventus, ora nel mirino del Milan di Fonseca, ha realizzato un solo gol in questa edizione del trofeo continentale, mostrando però uno spirito di sacrificio lodevole. Poco contano le critiche che arrivano proprio dalla stampa spagnola, Morata è giocatore vero e lo sta dimostrando ancora una volta mettendo in secondo piano il suo ego.

A proposito di leader, impossibile non considerare un giocatore totale come Rodri, elemento che sotto la guida di Guardiola è migliorato in maniera impressionante. Ora il fuoriclasse del Manchester City riesce a coniugare strapotere fisico, ottime doti tecniche e inserimenti da applausi. Al suo fianco c’è un Fabian Ruiz in forma clamorosa: l’ex Napoli si è fatto apprezzare con 2 gol, altrettanti assist e grandi abilità in fase di regia. Un giocatore ritrovato, proprio come l’esterno sinistro Cucurella, reduce da annate difficili con la maglia del Chelsea e adesso annoverabile tra i migliori terzini di Euro 2024.

Spagna, anche la difesa è affidabile

La scelta di rinunciare a Pau Torres ha fatto storcere il naso ai più. Invece, De la Fuente ha avuto ragione anche se si guarda alla difesa: Le Normand (che rientra dopo la squalifica) è una certezza, Laporte non sembra pagare i ritmi più blandi (e poco allenanti) della Saudi League e Nacho Fernandez è una riserva di lusso. A completare il pacchetto arretrato ecco Daniel Carvajal, l’uomo delle 6 Champions, e un numero 1 del calibro di Unai Simon, anche lui protagonista di un ottimo Europeo. Nomi che messi insieme fanno una Spagna fortissima, guidata da un allenatore che prima di tutto è un selezionatore, forte della sua decennale esperienza con le nazionali minori. Come successe con il nostro Enzo Bearzot quasi mezzo secolo fa.

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