Due allenatori molto simili: tanti trofei e poco spettacolo. Il primo confronto diretto nel gennaio 2009. Ora i match tra Juve e Roma.
Stessa filosofia calcistica, stessa convinzione che le motivazioni e il gesto tecnico siano più determinanti della tattica. Un approccio che paga, a fronte di una bacheca per entrambi ricca di trofei. Parliamo - era ormai chiaro - di Massimiliano Allegri e José Mourinho: da un lato l’uomo degli otto Scudetti consecutivi, dall’altro lo Special One che - rispetto al dirimpettaio livornese - ha raccolto successi straordinari anche in Europa. Un dato di fatto: siamo al cospetto di due allenatori che hanno raccolto tanto e con merito, nonostante una proposta lontana dal calcio champagne guardioliano e più vicina alle solide (e ai limiti del “catenaccio”) squadre italiane dei tempi andati, per intenderci quelle che andavano in voga prima dell’avvento di Arrigo Sacchi.
Insomma, potranno non piacere, ma Allegri e Mourinho sono stati dannatamente efficaci e ora hanno tanta voglia di tornare a vincere: lo juventino vuole confermarsi l’uomo dei trofei nazionali e sogna di riportare il tricolore dalle parti di Torino; il portoghese, che almeno negli ultimi anni ha alzato al cielo una Conference League, punta al quarto posto in Italia e alla seconda Europa League della sua carriera, dopo la cocente delusione della scorsa edizione contro il solito Siviglia.
Dodici, fin qui, i confronti tra i due. Il lusitano ex Porto è leggermente avanti, come certificano le cinque vittorie totali contro le quattro di Max Allegri. A completare il quadro ci sono tre pareggi: l'ultimo "X" risale al 27 agosto 2022, quando la sfida dello Juventus Stadium terminò sull'1-1 con reti di Vlahovic e Abraham.
Per la prima sfida tra i due dobbiamo tornare indietro fino al 10 gennaio 2009, quando Mourinho siede sulla panchina dell'Inter, mentre Allegri guida un Cagliari che (potrebbe stupire qualcuno) si fa apprezzare per una proposta di gioco decisamente interessante. A San Siro, un po' a sorpresa, finisce 1-1: prima il vantaggio sardo firmato Robert Acquafresca (con assist del solito Michele Fini), poi il pareggio firmato Zlatan Ibrahimovic. Dato per gli appassionati di statistiche: i punti di contatto tra i due allenatori si notano già in questo match, perché entrambi schierano le loro squadre con un 4-3-1-2 avvolgente, con gli esterni di difesa chiamati ad aiutare la manovra e i trequartisti Figo e Cossu come fari di gioco.
Per la cronaca, a maggio, al Sant'Elia, grande successo dei cagliaritani di Allegri: 2-1 il risultato finale con vantaggio nerazzurro firmato dal solito Ibra e sorpasso sardo con le reti di Andrea Cossu e, ancora, di Robert Acquafresca.
Dopo un altro doppio confronto in campionato nel 2010 (il Cagliari viene superato in entrambe le occasioni), Allegri e Mourinho si ritrovano in Champions League ma su panchine diverse. L'italiano guida il Milan, mentre il lusitano è il condottiero del sempre ambizioso Real Madrid. Alla vigilia dei due match si iniziano a registrare le prime polemiche “internazionali” tra i due tecnici, in realtà rientrate nell'arco degli ultimi anni: nello specifico, Allegri ammette di non apprezzare il Mourinho comunicatore, giudicando le sue dichiarazioni troppo ripetitive. Precedentemente, è bene ricordarlo, il portoghese aveva ironizzato sul successo dello stesso Allegri nell’edizione 2008/09 della Panchina d’Oro.
In campo è ancora lo Special One ad avere la meglio: al Bernabeu finisce 2-0 per le merengues con reti di Cristiano Ronaldo e Mesut Ozil; a San Siro spettacolare 2-2 con rete di Higuain, doppietta di Pippo Inzaghi e pareggio al fotofinish della meteora Pedro Leon.
Passano addirittura otto anni prima di un nuovo confronto tra Mourinho e Allegri: dobbiamo infatti riavvolgere il nastro fino all'ottobre 2018, quando la Juventus si impose contro il Manchester United all'Old Trafford, con rete di Paulo Dybala. Nel match di ritorno successo dei Red Devils a Torino (1-2 con autorete decisiva di Alex Sandro) e la celebre polemica di Mourinho con il tifo bianconero, con il tecnico portoghese che mostra le tre dita che simboleggiano il triplete. Per la serie: i vecchi rancori sono difficili da dimenticare.
Allegri torna alla Juventus e Mourinho siede un po’ a sorpresa sulla panchina della Roma. Lo scorso marzo vittoria importantissima dei giallorossi con gol di Gianluca Mancini. Da segnalare, però, è l'incredibile 3-4 a tinte bianconere del gennaio 2022, con tre gol juventini nell'arco di 7 minuti (tra il 70esimo e 77esimo) e la certezza che anche due allenatori "difensivisti" come Allegri e Mourinho possono dare spettacolo.
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