Sono ormai mesi che va avanti la telenovela del nuovo DS in casa Milan. Da Fabio Paratici a Tony d’Amico, passando per Giovanni Manni e Sartori, fino al più probabile Igli Tare.
L’ad Giorgio Furlani ha avuto il compito di scegliere da parte di Gerry Cardinale e adesso è arrivato il momento di andare al dunque. L’attuale stagione, infatti, sta per volgere al termine ed è tempo di bilanci, sì, ma anche di programmazione per quello che sarà, a tutti gli effetti, un nuovo Milan.
L’ipotesi più concreta, per mesi, è stata quella di Fabio Paratici, ex di Tottenham e Juventus, ma impossibilitato a iniziare a lavorare prima del 20 luglio, a causa della squalifica subita ai tempi dei bianconeri. Ipotesi tramontata in maniera inaspettata. Oltre al nome di Paratici, però, sono stati tanti altri quelli fatti intorno all’ambiente Milan. Vediamo chi sono i possibili nomi, il perché sono più o meno probabili e alcuni dei loro migliori colpi.
Partiamo con l’ex ds della Lazio, Igli Tare, che rimane al momento uno dei tre nomi possibili in lizza per diventare nuovo ds del Milan. Nel suo ruolo dirigenziale alla Lazio ha fatto molto bene, nonostante qualche problema in alcune sessioni di mercato. I biancocelesti, sotto la sua gestione, sono riusciti a sollevare per 3 volte la Coppa Italia e altrettante la Supercoppa Italiana.
Nella lista dei colpi migliori ci sono nomi come: Sergej Milinković-Savić, preso per 12 milioni di euro e rivenduto per 40; Luis Alberto, prelevato dal Liverpool, dove non giocava, per 7,6 milioni di euro. Il ‘Mago’ ha lasciato un segno indelebile nella storia biancoceleste, come Ciro Immobile, preso dal Siviglia e diventato il recordman di reti nella Lazio. Tanti altri sono i colpi del ds albanese, che con lui al Milan potrebbe avvicinare Massimiliano Allegri per la panchina. Si conosce la stima che ha per il tecnico livornese, così come per Antonio Conte, obiettivo però più complicato.
Sartori nasce e cresce nel Milan calcisticamente, quindi per lui, in caso di approdo come ds, sarebbe un ritorno, ma in altre vesti. Il curriculum del dirigente attuale del Bologna parla da sé: con il Chievo Verona, il suo primo incarico da ds, mostra le sue incredibili capacità nello scovare talenti sconosciuti come Amauri e Barzagli, e nel portare un piccolo borgo stabilmente in Serie A, oltre che a giocare i preliminari di UEFA Champions League.
All’Atalanta, dal 2014 al 2022, contribuirà a costruire una squadra che ha raggiunto traguardi, sino ad allora, impensabili. I suoi colpi migliori? Da Romero a Kessié, per passare da Boga a Kulusevski. Lascia i bergamaschi per approdare al Bologna, di cui è l’attuale direttore sportivo.
Nei rossoblù fa subito la storia. Il Bologna, nella stagione 2023/2024, ottiene una storica qualificazione in UEFA Champions League a 60 anni dall’ultima volta. Quest’anno, i felsinei, sotto la guida di Vincenzo Italiano, viaggiano a ritmi ancora più alti, mentre si giocano la seconda qualificazione consecutiva alla massima competizione europea. Il ‘Cobra’, come è soprannominato, sarebbe il profilo preferito per esperienza e curriculum, ma il contratto appena rinnovato fino al 2027 rende tutto più complicato. Il Milan spera e attende.
Dal 2019 al 2024 alla Juventus, studiando sotto l’ala di Fabio Paratici e Federico Cherubini, ha pian piano scalato le gerarchie, fino a prendersi un posto da protagonista. Alla Juventus, Manna è stato protagonista di alcuni buoni colpi: l’arrivo di Timothy Weah, il lancio tra i grandi di De Winter e Soulé, così come di Nicolussi Caviglia. Il Milan starebbe pensando anche all’attuale dirigente del Napoli, che però ha un lungo contratto con i partenopei.
Manna è alla sua prima esperienza come ds ‘principale’ di una squadra di Serie A e al momento pare anche il profilo più in disparte, anche perché i rossoneri non possono più permettersi ‘tentativi’.
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