Il terzo posto nella competizione UEFA ha dato indicazioni preziose al Ct azzurro. Tra Spagna e Olanda si sono visti pregi e difetti di un gruppo che deve ancora crescere e trovare identità in vista di Euro 2024.
Doveva essere l’inizio di un ciclo nuovo ma l’11 luglio 2021 ha rappresentato per l’Italia soltanto una piccola, seppur assai piacevole, parentesi. Da allora gli azzurri hanno messo in fila qualche passo falso di troppo, pagato pure a caro prezzo con l’esclusione dai campionati del Mondo di Qatar. Dopo Ventura, così, anche Mancini ha bucato un grande obiettivo lanciando l’allarme sull’intero movimento nazionale.
Passato l’evento, però, si è subito spenta anche la spia rossa almeno fino alla Nations League che poteva regalare alla truppa del Mancio un nuovo titolo nonché una parziale occasione di riscatto a seguito del flop dei mesi precedenti. La verità, però, è che gli azzurri si sono fatti trovare impreparati all’appuntamento che ha portato un terzo posto che è inutile ai fini della bacheca ma che può rivelarsi prezioso se si seguono gli insegnamenti che questa competizione ha dato.
Anzitutto le questioni tattiche: l’Italia che vinse l’Europeo aveva delle caratteristiche ben precise e un modulo, il 4-3-3, che aveva garantito spettacolo e risultati. Dopo la vittoria sull’Inghilterra, però, il Commissario Tecnico, rimasto in sella con tanto di rinnovo contrattuale, ha rivisto le proprie idee affidandosi a un più prudente 3-5-2 con conseguente rinuncia agli esterni offensivi. Dopo la sconfitta con la Spagna è apparsa chiara la necessità di tornare al passato, sperando parallelamente che il campionato possa offrire spunti nuovi specialmente nella fase offensiva, da tanto tempo croce della nostra rappresentativa.
Spagna e Olanda hanno offerto parecchie indicazioni, sia positive che negative. Una è arrivata dal capitano, Leonardo Bonucci, spesso vittima di infortuni in quest’ultima stagione e pertanto giunto al mese di giugno in condizioni tutt’altro che idilliache. Lo juventino è il simbolo di una difesa che per anni ha retto potendo disporre su campioni di livello internazionali. La carta d’identità ha però presentato il conto, prima sottraendo Chiellini al gruppo e poi ridimensionando resa e possibilità del centrale viterbese. Che potrebbe anche decidere di salutare anzitempo l’azzurro.
A partire proprio da questo reparto, Mancini sembra orientato al definitivo addio alla difesa a tre puntando sulla crescita di elementi quali Buongiorno, Scalvini, Gatti e Baschirotto senza dimenticare le certezze Bastoni e Acerbi. A centrocampo c’è abbondanza, dal momento che oltre ai soliti Barella, Jorginho, Pellegrini si è aggiunta un’altra preziosa risorsa come Frattesi apparso in grande crescita anche dal punto di vista della personalità.
E l’attacco? Ciro Immobile è ancora il titolare ma sedici gol in cinquantasei partite non sono un bottino particolarmente convincente. Alle spalle del laziale provano a farsi largo i vari Scamacca e Retegui, senza trascurare Gnonto e Raspadori. Sperando che Chiesa torni al più presto quello pre-infortunio e Zaniolo riesca a trovare la definitiva maturazione. Di qualità ce n’è, toccherà a Mancini assemblarla nella maniera migliore per cercare di trarne il massimo profitto. Ripartendo da quel 4-3-3 versione Europeo per provare, magari, a vincere anche il prossimo.
Archiviata la parentesi Nations League, i prossimi step della compagine azzurra riguardano il cammino di qualificazione agli Europei del 2024 che si terranno in Germania. Nonostante l’Italia sia campione in carica, dovrà guadagnarsi l’accesso alla manifestazione proprio come chiunque altro. Nel Gruppo C, l’Inghilterra ha già preso il volo vincendo tre partite su tre, una proprio contro la squadra di Roberto Mancini. L’Italia ha infatti tre punti, gli stessi dell’Ucraina e della Macedonia del Nord con il Malta fanalino di coda fermo a zero.
Il destino degli azzurri si deciderà pertanto da qui a novembre, con la necessità di vincere per raggiungere al minimo la seconda posizione. È un traguardo assolutamente in linea con le possibilità di Immobile e compagni che non possono però permettersi di sottovalutare alcun impegno o avversario, memori di quanto accaduto nel recente passato. Dopo aver assistito da spettatori a Ucraina-Malta e Inghilterra-Macedonia del Nord, gli azzurri si ritroveranno il 9 settembre, possibilmente freschi e riposati per riprendere in mano il proprio destino.
Prima la Macedonia poi l’Ucraina, le due sfide che attenderanno il gruppo di Roberto Mancini. Un solo obiettivo: ritornare a casa con sei punti che eviterebbero affanni nel finale. Il Commissario Tecnico è ambizioso e guarda già oltre la Germania, puntando al Mondiale del 2026. La voglia di vincere non manca, come da tradizione italiana ma occorre procedere per gradi. Canada, Messico e Stati Uniti possono attendere ancora un po’.
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