Vai al contenuto
Hillside (New Media Malta) Plc
VAI ALLO Sport di bet365
  1. Storie Di Sport

La squadra più forte di tutti i tempi: Il Milan degli olandesi

Così l'UEFA ha definito i rossoneri di fine anni 80 e inizio 90. In quel team forte fu l'influenza orange sia in campo, con Van Basten-Gullit-Rijkaard, che in panchina con le idee del rivoluzionario Sacchi.

L'obiettivo nel calcio ma nello sport in generale è vincere. Non tutti quelli che centrano questo traguardo sono però destinati a rimanere nella storia. Quello è destino per pochi, perché non basta portare a casa la coppa, serve farlo in una maniera che possa restare nella mente delle persone tanto che lo ricordino anche a distanza di anni.

Quante squadre ci sono state che hanno potuto realizzare questa vera impresa? Possiamo parlare dell'Ajax degli anni 60 e 70 che ha rivoluzionato l'idea di calcio proponendo un tipo di gioco più offensivo, controllo del pallone e difesa attraverso il possesso. Se vogliamo restare in tempi più recenti possiamo dire che l'evoluzione di quell'approccio è sintetizzabile nella figura di Pep Guardiola, in particolare del Guardiola di Barcellona con l'invenzione del Tiki Taka che in tanti hanno cercato maldestramente di scimmiottare.

Nel mezzo c'è stato poi Arrigo Sacchi, altro rivoluzionario il cui peso non va misurato nei titoli, pur tanti, conseguiti quanto nella qualità della proposta che ancor oggi viene studiata da chi vuol fare il mestiere dell'allenatore. Per capire quel Milan bisogna fare una premessa: parliamo di una squadra che non vinceva da sette anni e veniva da un periodo di grande difficoltà.

Nel 1986 la società fu acquistata da Silvio Berlusconi che decise di puntare su un tecnico allora assolutamente sconosciuto che non aveva il curriculum per guidare un club così importante. Nonostante le ovvie problematiche iniziali, Berlusconi difese la figura del mister e gli regalò due campioni come Ruud Gullit e Marco Van Basten ai quali si sarebbe poi aggiunto Frank Rijkaard dando l'inizio ad un'epoca irripetibile, quella del Milan degli olandesi.

Il contesto perfetto per i tulipani: le idee di Sacchi

La UEFA si è espressa. La squadra più forte di tutti i tempi è il Milan della fine degli anni 80. Se è vero che è difficile confrontare epoche diverse, è altrettanto inconfutabile che chi ha visto giocare i rossoneri in quel periodo ne è rimasto estasiato. Arrigo Sacchi ha certamente studiato dall'Olanda e forse non è stato un caso che proprio da quella terra lì il Diavolo sia andato ad attingere per cercare i rinforzi utili alla proposta di calcio desiderato.

Il 4-4-2 proposto dal profeta di Fusignano aveva delle caratteristiche specifiche: partecipazione attiva di tutti gli undici calciatori ad entrambe le fasi di gioco in ogni momento della gara, il ché richiedeva una preparazione atletica certamente importante, squadra corta tra difesa e centrocampo, sistema difensivo a zona, gioco fluido e veloce.

Nel corso degli allenamenti venivano addirittura svolte partitelle di 90 minuti senza pallone, al solo intento di perfezionare le posizioni in campo. In questo contesto, quasi maniacale, l'inserimento degli olandesi si rivelò più semplice del previsto perché trovavano conforto in una filosofia di calcio molto simile alla loro. Non è un atto di lesa maestà affermare che avrebbero probabilmente fatto maggiore fatica se avessero trovato un allenatore più difensivo come il grande Trapattoni. Così come difficilmente quel Milan avrebbe potuto trovare interpreti migliori di Marco Van Basten, centravanti ideale per doti tecniche e atletiche, Ruud Gullit, una seconda punta o ancor meglio un centrocampista offensivo aggiunto, e un mediano propositivo come Frank Rijkaard.

I trofei e la bellezza. Così il Milan salì sul tetto del Mondo

Marco Van Basten arrivò al Milan nel 1987. Berlusconi lo pagò 1,75 miliardi. Proveniva dall'Ajax ed arrivava in un campionato basato prevalentemente su catenaccio e contropiede. In Olanda aveva segnato 128 reti con la maglia dei lancieri, in rossonero ne segnerà 90 fino al 1995 diventando uno degli attaccanti più forti di sempre. Nello stesso anno in cui arrivò il cigno di Utrecht i rossoneri acquistarono anche Ruud Gullit dal PSV: la spesa in questo caso fu più importante, pari a 13,5 miliardi di lire.

Ma anche stavolta fu fatto bingo con il giocatore che si rivelò determinante per il Diavolo. Come vuole il detto non c'è due senza tre, l'anno successivo alla combriccola si aggiunse anche Frank Rijkaard comprato per 5,8 miliardi. I tre insieme diedero una vera e propria scossa a tutto il movimento calcistico italiano portando in dote scudetti, Coppe dei Campioni, supercoppe, Coppe Intercontinentali: praticamente tutto quello che c'era da vincere.

Sempre loro tre guidarono anche l'Olanda sul tetto d'Europa nel 1988. I muscoli di Gullit, l'ordine di Rijkaard, l'eleganza di Van Basten: un mix perfetto che esaltava un'idea geniale della quale le vittorie furono semplicemente una logica diretta conseguenza. Belli oltre che bravi, perché anche la bellezza vale quanto una coppa.

Articoli collegati

bet365 utilizza cookie

Usiamo cookie per garantire un servizio migliore e più personalizzato. Per ulteriori informazioni, consulta la nostra Informativa sui Cookie

Sei nuovo su bet365? Effettua un versamento e richiedi il bonus Registrati

Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.