Va ancora avanti il valzer di nomi intorno all’identità del nuovo direttore sportivo del Milan. La telenovela non si è ancora conclusa, ma Igli Tare è il nome più caldo.
La stagione complicata del Milan continua e il bisogno di una figura forte per un ruolo fondamentale e importante come il DS aumenta. L’annata travagliata è frutto di diversi elementi mancanti nella società rossonera, da una figura di riferimento a una programmazione non del tutto chiara e, ovviamente, anche dalle prestazioni da parte della squadra che sono venute a mancare.
In questo senso, va avviata la ricerca di una figura importante per l’area sportiva di uno dei club più prestigiosi al mondo. Il tempo, però, passa e non si è ancora arrivati a una scelta; con una programmazione per il mercato estivo da preparare, trovare al più presto possibile il nuovo DS è fondamentale.
Da Tony D’Amico a Giovanni Sartori, che sembrano al momento lontani per diverse ragioni, sembra che l’ex DS della Lazio, Igli Tare, sia più vicino alla società rossonera. Il direttore albanese è il favorito per Zlatan Ibrahimović, che vede in lui una figura carismatica e con esperienza, che ha fatto il meglio possibile con un budget non proprio da primi livelli. Tare è in pole per il posto, anche se non c’è ancora nulla di deciso per il Milan. Andiamo a vedere però i migliori e i peggiori colpi di mercato dell’ex direttore sportivo della Lazio.
Non poteva che esserci lui, in cima a questa speciale classifica. L’ex “Sergente” della Lazio è senz’altro tra i colpi migliori del classe 1973. Arrivato per 12 milioni di euro dal Genk, è diventato il miglior marcatore straniero della Lazio con 69 gol, alzando diversi trofei. È poi passato all’Al Hilal nel 2023 per una cifra intorno ai 40 milioni di euro, segnando il record come cessione più remunerativa nell’era Lotito.
Arrivato a parametro zero dal Bayern Monaco, quando tutti lo davano per “finito”, alla Lazio segnerà 63 reti in 171 presenze, portando, oltre ai tanti gol, personalità ed esperienza. Si ricorda, tra i tanti, il gol nel derby contro la Roma.
4 milioni di euro, per un giocatore con la fantasia e la “magia” come Luis Alberto, sembrano una follia al giorno d’oggi. Tare riuscì a strapparlo al Liverpool nel 2016; la sua classe incantò tutta Roma e con la Lazio sfiorò lo scudetto.
Capitano, recordman e simbolo della Lazio, Ciro Immobile è stato tutto questo per la squadra della capitale. Arriva nel 2016 per 9 milioni di euro, dopo un periodo complicato all’estero; alla Lazio diventerà il miglior marcatore nella storia del club con 207 reti in 340 presenze.
Senza alcun dubbio, uno dei migliori talenti transitati alla Lazio, Felipe Anderson arrivò dal Santos per 7,5 milioni di euro, tra lo scetticismo dei tifosi. Tecnica, velocità e gol: dopo 5 stagioni, lascia i biancocelesti per volare in Inghilterra, sponda West Ham, per circa 38 milioni di euro.
E ancora ci sarebbero Lucas Leiva, arrivato dal Liverpool con l’etichetta di giocatore “finito”, che alla Lazio giocò ancora ad alti livelli, vincendo la Supercoppa Italiana contro la Juventus. Il “profeta” Hernanes, con lanci lunghi, visione di gioco e tanta tecnica, gioca 156 partite con la Lazio e passa all’Inter per 18 milioni di euro. Stesso destino per Antonio Candreva, arrivato alla Lazio da mister “nessuno”, che segnerà 45 reti in 192 presenze, prima di passare all’Inter per 22 milioni di euro. Stefan De Vrij, uno dei migliori centrali difensivi del campionato nostrano degli ultimi 10 anni, arriva alla Lazio per “soli” 7 milioni di euro.
Si sa che un direttore sportivo può anche sbagliare qualche investimento, soprattutto quando il budget a disposizione non è illimitato; tutti lo fanno e da lì si guadagna in esperienza. Ecco alcuni flop di Igli Tare: dai primi colpi del 2009 con Eliseu e Hitzlsperger, a quelli del 2011 con Cissé e Stankevicius, si passa poi ai più recenti del 2017 con Pedro Neto, Nani e Di Gennaro. Poi, ancora nel 2020, non sono riusciti a lasciare il segno i vari Muriqi, Fare, Hoedt e Musacchio.
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