90 anni di storia e 85esima edizione della rassegna ligure con Genova tappa finale di un percorso di 198,5 chilometri in totale. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla gara del 14 luglio.
Novanta anni e ottantacinque edizioni con questa imminente del 2024. Il Giro dell’Appennino ha una storia profonda che lo rende una competizione molto amata dagli appassionati di ciclismo. Non sempre, in passato, ha occupato lo stesso spazio in calendario spostandosi all’occorrenza nei mesi di settembre, agosto, aprile, maggio o anche giugno. La nuova versione è invece prevista per luglio, con la data di domenica 14 luglio fissata in rosso con partenza alle 11:20.
L'evento coinvolge due regioni italiane che sono la Liguria e il Piemonte, con un percorso che dopo andremo ad analizzare più a fondo. La competizione, organizzata dall’Unione Sportiva Pontedecimo, fa parte del circuito UCI Europe Tour come prova di classe 1.1 da ormai diciannove anni (era il 2005 quando fu concretizzato il passaggio).
Cominciamo subito col dire che non ci sono novità rispetto all’edizione passata. Il Giro dell’Appennino conferma in toto il programma del 2023. Pertanto la partenza della classica ligure avverrà sempre da Arquata Scrivia con punto di arrivo fissato in Via XX Settembre, naturalmente a Genova. In totale i chilometri da percorrere per i corridori impegnati nella gara saranno 198,5. Un percorso non proprio liscio, nel quale gli ostacoli frapposti sul cammino dei ciclisti saranno molteplici ma è un aspetto, questo, che rende ancor più incerta e frizzante la missione da compiere.
In totale si contano cinque Gran Premi della Montagna, parliamo quindi di un dislivello di 2.800 metri in tutto. Il primo GPM lo si incontra al Passo della Castagnola, dopo 55 chilometri circa. Dopodiché arriverà il momento del Passo dei Giovi e quello sarà l’indizio che più di metà gara è ormai alle spalle. La Crocetta d’Oro aprirà il sentiero agli ultimi 50 chilometri, certamente effervescenti. Anche il finale, infatti, non è banale con i suoi tornanti lungo la Bocchetta che arrivano a toccare picchi del 18% di pendenza. Quindi si arriverà agli ultimi due GPM, ovvero Pietralavezzara e Madonna della Guardia. A quel punto alla conclusione del torneo mancheranno all’incirca 25 chilometri con appena una decina in discesa.
Basta leggere i nomi presenti nell’albo d’oro per accorgersi della valenza, anche storica, del Giro dell’Appennino. Fino al 1939 era una gara riservata solamente agli individuali ed ai dilettanti ma nel secondo Dopoguerra le cose cambiarono radicalmente per la kermesse ligure che divenne una delle più prestigiose a livello internazionale. Grandi firme del ciclismo si aggiudicarono la corsa, tra le quali Fausto Coppi, Emile Daems, Franco Balmamion, Michele Dancelli, Gianni Motta, Felice Gimondi, Gösta Pettersson, Giovanni Battaglin, Francesco Moser. Ma più di tutti ha inciso nella competizione Gianbattista Baronchelli, al quale spetta il primato di successi con sei affermazioni in totale.
Dagli anni '80 in avanti il Giro dell’Appenino ha finito col perdere un pizzico di appeal, sebbene altri big dello sport abbiano continuato a dargli lustro. Tra i vincitori in epoca più recente vanno citati alcuni dei campioni del mondo come Gianni Bugno, Moreno Argentin, Claudio Chiappucci, Pavel Tonkov Gilberto Simoni, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali. L’ultimo italiano a vincere è stato Mattia Cattaneo nel 2019. Il detentore del titolo è lo svizzero Marc Hirschi.
All’evento Rai Sport dedica un servizio all’incirca di un’ora in differita. La competizione sarà comunque seguita a livello globale da Eurosport International.
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