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Edin Džeko, perché la Fiorentina ha puntato su l’attaccante bosniaco?

La Fiorentina, insieme a Stefano Pioli, hanno deciso di puntare sull’esperienza di Edin Dzeko, nonostante i 39 anni. Perché l’età non spaventa?

In un momento complicato per la nazionale italiana, che fa fatica a trovare giovani di talento e pronti per il salto, ci sono sempre più squadre della nostra Serie A che puntano ‘sull’usato sicuro’. Complice anche l’incapacità di effettuare investimenti ingenti, come succede per esempio in Premier League, i giocatori ritenuti ‘vecchi’ riescono a rappresentare un giusto compromesso tra esperienza, qualità e prezzo.

L’acquisto di giocatori che sono un po’ avanti con l’età, però, non deve servire come scusa per non far crescere i giovani, o per utilizzarli di meno nelle varie rose. Ne è un esempio la Fiorentina con l’acquisto di Džeko, che si va ad aggiungere a una squadra giovanissima che può solo beneficiare dell’esperienza del bosniaco. Analizziamo perché la Fiorentina ha scelto il cigno di Sarajevo, con i pro e i contro di questa operazione.

Dzeko alla Fiorentina, i pro ed i contro

PRO: Come già anticipato nell’introduzione, i Viola vantano una rosa molto giovane con una media d’età di 26 anni, che conta tanti elementi under 25. In questo senso, l’inserimento di un giocatore della classe di Edin Džeko non può che aiutare la crescita e lo sviluppo dei più giovani, specialmente di uno in particolare, Moise Kean.

Dal bosniaco, Kean può imparare tantissimo in termini di esperienza, ma anche qualche trucco del mestiere, oltre a poter giocare fianco a fianco. Inoltre, Džeko ha dimostrato come riesca a fare ancora la differenza anche a 39 anni; con il Fenerbahçe, per esempio, è riuscito a segnare 21 reti in 53 partite. Fa parte di una cerchia ristretta, insieme a Cristiano Ronaldo e Aubameyang, con cui condivide il primato di aver segnato un minimo di 50 gol in 3 dei top 5 campionati europei. Tanta esperienza al servizio della gioventù.

CONTRO: Ci viene davvero complicato trovare degli aspetti negativi in quest’operazione. Sì, la Fiorentina avrebbe potuto puntare su un attaccante giovane, ma lo ha già in casa. Inoltre, il bosniaco arriva da svincolato; nessun esborso economico, dunque, se non lo stipendio di circa 2 milioni di euro a stagione. L’unico aspetto negativo potrebbe essere il fatto che possa togliere il posto a Kean se le prestazioni dovessero essere positive, ma in questo caso dovrà essere bravo Pioli a gestire la situazione.

Usato sicuro, i casi degli scorsi anni

Partiamo dal presupposto che in quest’operazione Stefano Pioli ha svolto un ruolo fondamentale, riuscendo con svariate chiamate a convincere Edin Dzeko a trasferirsi a Firenze. Il tecnico ex Milan ha dimostrato in passato di saper lavorare con giocatori così, come successe con Olivier Giroud e Zlatan Ibrahimovic. La gestione allora fu perfetta, con i due attaccanti che aiutarono la squadra e i giocatori più giovani, senza togliere troppo spazio.

Ricordiamoci anche di un certo Luca Toni, dato per finito quando arrivò all’Hellas Verona a 38 anni, per poi invece vincere il titolo di capocannoniere, stabilendo il record come calciatore più anziano della storia della Serie A a vincere tale premio. Chi si dimentica di Franck Ribery, sempre alla Fiorentina, non furono tantissimi i gol e gli assist, ma il tedesco aiutò la squadra a crescere e un certo Dusan Vlahovic ad esplodere definitivamente.

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