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Chi è Andrea Berta? Carriera, età e colpi più importanti del direttore sportivo italiano

Da impiegato in banca a direttore sportivo dell’Arsenal. Chi è Andrea Berta, il direttore sportivo “milagroso” che ha portato l’Atletico Madrid nell’olimpo del calcio europeo.

A volte uscire dalla propria comfort zone, mollare tutto e avere il coraggio di inseguire i propri sogni, per quanto rischioso e irrazionale possa essere, è l’unico modo per scoprire il nostro talento, le nostre capacità e a cosa siamo realmente destinati. A compiere un’azione del genere è stato proprio Andrea Berta.

La carriera di Andrea Berta

Nel 2003, Berta viveva in provincia, nella bassa bresciana, precisamente a Orzinuovi. Qui conduceva una vita tranquilla ed era riuscito a diventare capo filiale di una banca del suo piccolo paese. Una vita monotona, tranquilla, senza troppe pressioni e rischi, ma neanche senza troppa adrenalina e soddisfazioni. Berta decide che la vita è troppo breve per non dedicarsi a quello che ama di più: il calcio. A soli 30 anni decide di licenziarsi e avventurarsi per provare a gestire il Carpenedolo in Eccellenza. Il passato in banca permette a Berta di far quadrare i conti, ma la sua dote più importante è innata: saper riconoscere il talento.

La grande professionalità, le abilità manageriali e l’occhio per il talento gli permettono di approdare rapidamente negli staff della Serie A. Inizia a Parma, ma presto il presidente del Genoa, Preziosi, lo inserisce nel team dirigenziale del grifone. La sua grande capacità di saper mantenere le relazioni anche con i personaggi più celebri del mondo del calcio lo avvicina a Jorge Mendes, che lo consiglia all’Atletico Madrid. Il bresciano inizia la sua avventura nella capitale spagnola inizialmente come braccio destro del DS José Luis Caminero, ma rapidamente scala le gerarchie fino ad acquisire sempre più potere ed essere nominato Direttore tecnico del club nel 2017 e vincere il premio come miglior DS del mondo nel 2020.

Dopo un ciclo durato oltre un decennio, Berta si è fatto ammaliare dalla corte dell’Arsenal, che ha deciso di puntare su di lui dopo l’addio di Edu.

I migliori colpi di Andrea Berta

La coppia Simeone-Berta ha lavorato in simbiosi ed è riuscita a raggiungere risultati quasi impensabili. L’alchimia tra i due si è sviluppata su valori basati sull’efficienza e sul realismo. Il progetto Atletico si è sviluppato in maniera lenta ma costante. L’effettiva utilità di un calciatore ha sempre avuto la meglio sul blasone del nome. E così il talento di Berta nello scovare talenti e quello di Simeone nel coltivarli e migliorarli ha dato inizio a uno dei cicli più vincenti della storia dei colchoneros. Ed è per questo che un giovane ragazzino chiamato Antoine Griezmann, che aveva fatto abbastanza bene nella Real Sociedad, è diventato uno dei migliori calciatori al mondo, fino a vincere addirittura il mondiale. Un portiere sloveno chiamato Jan Oblak, che stava facendo bene nel Benfica, diventa uno dei migliori nel proprio ruolo, nonostante le pressioni per sostituire uno come Courtois. Un attaccante brasiliano/spagnolo, Diego Costa, che ha avuto alti e bassi nella maggior parte della sua carriera e che aveva segnato qualche gol tra Albacete e Valladolid, diventa uno dei principali volti della Liga vinta nel 2014 e della finale di UEFA Champions League sfumata solamente all’ultimo secondo.

Poi Berta è stato anche bravo a fare grandi investimenti con i soldi a disposizione. Molti, per esempio, in estate hanno storto il naso per i 90 milioni sborsati per Julián Álvarez, ma il campo, per l’ennesima volta, sta dando ragione all’italiano. Per questi e tanti altri colpi, il bresciano in Spagna viene chiamato "el milagroso".

Andrea Berta: una nuova era all’Arsenal

Edu è stato importantissimo per la rinascita dell’Arsenal. Insieme ad Arteta hanno costruito una mentalità che ha riportato i Gunners ai vertici del calcio inglese. Berta adesso avrà il compito di ereditare ciò che di buono è stato fatto e magari condurre i biancorossi agli agognati titoli che troppo spesso sono mancati nella storia recente dei londinesi. Berta, per tutta la sua carriera, ha agito abbastanza nell’ombra, lasciando il protagonismo al campo. La sensazione è che all’Arsenal le cose non cambieranno, visto che non ama la luce dei riflettori. La sensazione è che l’Arsenal abbia deciso di affidarsi a una delle persone più competenti possibili in quel ruolo e probabilmente tra i migliori al mondo. L’ennesimo fiore all’occhiello del calcio italiano.

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