Il quattro volte iridato è stato tra i piloti più vincenti di sempre. E dal 1988 al 1993 diede vita a un'appassionante rivalità con un altro mito: Ayrton Senna.
Chiamatelo pure mito. O leggenda, se preferite. Un'autentica icona della Formula 1 degli Anni '80, ancora oggi amatissima. Parliamo di Alain Prost, uno dei piloti più forti e vincenti di sempre. Nato a Lorette, in Francia, il 24 febbraio 1955, e di origini armene, fu soprannominato "Il Professore". Già, perché ricercava sempre la perfezione e curava personalmente – da esperto qual era – ogni dettaglio della sua monoposto.
Uno stratega, dentro e fuori la pista. Del resto, i successi non arrivano mai per caso. E il talento da solo non basta. Impegno, abnegazione, competenza, sacrifici, testa: ecco alcuni dettagli che fanno la differenza. Che definiscono un bravo pilota e un fuoriclasse. Prost ha scritto la storia della Formula 1, laureandosi quattro volte campione del mondo (1985, 1986, 1989 e 1993) e arrivando quattro volte al secondo posto. Cinquantuno i Gran Premi vinti nell'arco della sua meravigliosa carriera, 106 i podi. E, ancora, 33 pole position e 41 giri veloci. I numeri non mentono mai e fotografano a perfezione la grandezza del Professore. Che, nel 1987, superò Jackie Stewart per numero di gare vinte. Un record, il suo, che durò per ben 14 anni. Fino a quando un certo Michael Schumacher non riuscì a superarlo.
Pensate: Prost sarebbe potuto diventare un calciatore. O addirittura un wrestler. Sì, da piccolo calcò sia il rettangolo verde che il ring. Ma, alla fine, prevalse quell'amore per i motori che gli fu trasmesso dalla famiglia. Una decisione che, per quanto ha vinto e regalato alla Formula 1, si rivelò più che mai giusta. A 15 anni iniziò con i kart, quindi tutta la trafila nelle categorie minori (Formula Renault, Formula 3) raccogliendo successi su successi, tanto da attirare l'attenzione della McLaren che lo assoldò per il Mondiale di F1 del 1980 come secondo pilota al fianco di John Watson.
La stagione successiva il passaggio nella più competitiva Renault e i primi tre successi in carriera, ma i troppi ritiri spianarono la strada al successo di un altro immenso pilota: Nelson Piquet. Passiamo al 1984: Prost tornò alla McLaren, vinse sette gare, ma a trionfare - per un soffio (72 punti contro i 71.5) – fu Niki Lauda. Il riscatto nei due anni successivi, con l'asso transalpino che dettò legge: nel 1985 si lasciò alle spalle Michele Alboreto, nel 1986 Nigel Mansell.
Dalla rivalità tra Niki Lauda e James Hunt è nato un film - "Rush" - diretto da Ron Howard, divenuto subito un cult per gli amanti del genere. Beh, noi speriamo di vedere un giorno una pellicola incentrata sul dualismo tra Alain Prost e Ayrton Senna (esiste un lungometraggio del 2010 diretto dal regista Asif Kapadia e duramente criticato dal francese, incentrato sul campione brasiliano morto il primo maggio 1994 durante il Gran Premio di San Marino).
I due piloti si diedero battaglia dal 1988 al 1993. Un continuo testa a testa. Appassionante. Intenso. Con il quattro volte iridato che è sempre stato consapevole della simpatia che gran parte del pubblico nutriva per l'allora giovane sudamericano: "Tra i due, io ero considerato il cattivo" ha più volte raccontato Prost.
Nel 1988 i due si ritrovarono in McLaren. La MP4/4 dei record era nettamente la monoposto più veloce del circuito, infatti Prost e Senna vinsero 15 dei 16 Gran Premi del Mondiale, con il brasiliano che la spuntò. Quella stagione segnò l'inizio di una rivalità leggendaria, tra le più belle che lo sport abbia mai regalato. E senza esclusione di colpi, come accadde nel 1989 a Suzuka con la squalifica di Senna e il titolo che andò a Prost.
La rivalità col collega logorò il francese, che, nel 1990, decise di lasciare la McLaren per sposare il progetto Ferrari. Ma con la Rossa il feeling non scoccò mai. Due annate da dimenticare per Prost che, nel 1991, criticò la scuderia di Maranello definendo la sua monoposto "un camion". Parole che gli valsero un licenziamento in tronco, col Professore che non prese parte all'ultima gara in Australia.
Nel 1993 Prost passò alla Williams. E, anche grazie a una FW15C imprendibile, si aggiudicò il quarto titolo, staccando Senna di 26 punti. Già, Senna. Dopo aver annunciato il ritiro, nell'ultimo Gran Premio in Australia ebbe fine anche la loro rivalità. Tra i due fu amicizia sincera, tant'è che oggi, per Prost, "il Brasile è la sua seconda casa". Sì, quella rivalità, così accesa, fece bene a entrambi. Perché li spinse a dare più del 100%.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.