L’allenatore ha rassegnato le sue dimissioni dopo la sconfitta interna contro l’Udinese. Lo scorso anno aveva portato la Lazio al secondo posto in classifica.
Finisce l’avventura di Sarri sulla panchina della Lazio. Un’avventura caratterizzata da tanti alti e bassi quella del tecnico ex Chelsea e Napoli che in tre anni nella Capitale non è riuscito ad imporre completamente la sua idea di gioco.
Fatale è stata la terza stagione quella che, almeno in teoria, avrebbe dovuto proiettare la Lazio verso quel Sarrismo che invece a Roma si è visto solo a tratti. Il secondo posto della stagione 2022-23 è stato probabilmente il punto più alto della gestione di Sarri che quest’anno non è riuscito a far fare il salto di qualità alla squadra.
Nonostante l’addio e la rottura delle ultime settimane con l’ambiente, la Lazio sotto la gestione di Sarri ha giocato delle ottime partite soprattutto, come detto, nella seconda stagione. La più bella forse resta il successo per 4 a 0 sul Milan campione d’Italia, ma non possono non essere menzionati il successo sulla Juventus (sempre all’Olimpico) e il record positivo nei derby contro la Roma. Nella speciale sfida contro Mourinho infatti Sarri sulla panchina della Lazio ha collezionato 4 vittorie, un pareggio e un solo k.o. stravincendo il confronto con il tecnico lusitano.
Impossibile non citare anche il successo casalingo contro il Bayern firmato Ciro Immobile che ha illuso i tifosi della Lazio prima della batosta al ritorno in Baviera.
Tra i problemi della Lazio nelle stagioni con Sarri in panchina, la discontinuità di risultati è stato senza dubbio uno dei più evidenti. Troppi punti persi con le piccole e le molteplici rimonte subite non hanno permesso alla Lazio di ottenere quei punti che la avrebbero potuta proiettare nelle zone altissime della classifica.
Altro grande limite della gestione Sarri, secondo i tifosi della Lazio, è stato il continuo insistere su un modulo di gioco anche quando le cose non stavano andando per il verso giusto. La sostituzione Immobile-Castellanos contro l’Udinese è stata una delle gocce che ha fatto traboccare il vaso, con un ambiente stufo di non vedere mai cambi di modulo in corsa neanche con un risultato di svantaggio.
Al momento i nomi che circolano sono quelli di una possibile soluzione interna con Tommaso Rocchi in rampa di lancio, magari coadiuvato dall’indimenticato ex Senad Lulic.
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