Ufficiale: la Kings League arriva in Italia

Ad annunciarlo è stata la competizione stessa attraverso un video postato sul sito della Kings League. Il protagonista assoluto è Zlatan Ibrahimovic ma ci sono anche noti influencer come Blur, Enerix e Damiano er Faina.

La popolare competizione nata in Spagna sta arrivando anche in Italia con un form presumibilmente molto simile quello spagnolo. La competizione è nata grazie a Ibai Llanos, streamer molto popolare in tutti i paesi che parlano spagnolo e l’ex leggenda del Barcellona Gerard Piqué.

In Spagna il torneo ha riscosso un grande successo soprattutto tra i più giovani. L’imprevedibilità del gioco, le regole bizzarre, la facile accessibilità alle dirette delle partite e la presenza di tanti streamer ed ex leggende del calcio ha permesso alla Kings League di aumentare la sua popolarità in maniera esponenziale.

Il torneo è diventato così seguito da voler creare un vero e proprio mondiale che riunisce influencer ed ex calciatori provenienti da tutto il mondo. Il torneo è già iniziato e si sta giocando in Messico. L’Italia ha esordito contro la Colombia e Francesco Totti è stato protagonista in negativo sbagliando un rigore mentre il presidente della squadra Blur ha realizzato dal dischetto.

Chi farà parte della Kings League Italia?

In questi giorni la competizione ha deciso di lanciare un video e le iscrizioni per il draft della Kings League italiana.

Non è ancora stata rilasciata nessuna data, non si conoscono ancora i presidenti delle squadre e tanto meno le leggende del calcio che parteciperanno alla competizione.

Anche se non sono stati presentati ufficialmente la presenza di Zlatan Ibrahimovic e di molti influencer come Blur, Enerix, Damiano er Faina, ZW Jackson, Enock Balotteli (Fratello di Mario), Dexter, KFrenezy (il Frene), lascia pensare che coloro presenti nel video saranno anche i protagonisti del nuovo torneo.

Kings League: uno strumento che può fare bene al calcio

L’attenzione e il focus dei giovani è sempre più ridotto. I contenuti sui social sono sempre più brevi e accattivanti. Ormai un contenuto in pochi secondi deve essere in grado di catturare l’attenzione e poi divertire o informare, o compiere entrambe le funzioni. Un prodotto come la Kings League che è ricco di colpi di scena, ha partite ridotte potrebbe essere uno strumento in grado di riavvicinare i giovani al calcio.

In questo momento una partita di 90 minuti che potrebbe essere bloccata dalla tattica potrebbe essere snobbata o reputata noiosa dagli adolescenti che si stanno approcciando al calcio. Mentre un prodotto studiato per essere dinamico, accessibile e basato sulla leggerezza potrebbe essere molto più adatto a questo tipo di pubblico. Una volta catturato l’interesse allora entrano in gioco le leggende del calcio e da lì in poi c’è la possibilità di “recuperare” quell’attenzione che inizialmente sembrava impossibile da intrattenere. Quindi la Kings League grazie alle sue modalità è in grado di catturare l’attenzione, intrattenere e poi anche informare. Un ausilio estraneo dal calcio ma profondamente connesso con esso. Con l’introduzione della Kings League in Italia sia il calcio conosciuto nella maniera più tradizionale che la nuova competizione, potrebbero trarre benefici l’uno dall’altra.

Matteo Di Mango

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