Dal 'corridoio' al piano gara, cosa cambia nel regolamento e nelle dinamiche di una partita di tennis.
Il tennis è un'elegante e coinvolgente disciplina dalle radici profondamente intrecciate nella storia dello sport. Una danza sinfonica in cui agonismo e precisione si fondono armoniosamente. Originatosi nei salotti nobili dell'Inghilterra nel XIX secolo, questo gioco composto da palline e racchette ha conquistato tutti, trasformandosi in uno degli sport più amati e praticati su scala globale.
Le sue regole, pur essendo semplici, forniscono la struttura perfetta per la competizione. I giocatori si sfidano su campi rettangolari, divisi in due metà da una rete, cercando di guadagnare punti attraverso lo scambio di una pallina utilizzando le loro racchette. Le partite di singolo coinvolgono una battaglia diretta tra due giocatori, mentre quelle di doppio aggiungono un tocco di complessità, trasformando la competizione in un'affascinante collaborazione. La gestione del campo diventa cruciale e le strategie si concentrano spesso sull'occupazione tattica degli spazi e sul gioco a rete.
Queste variazioni si riflettono tra l'altro anche nelle dimensioni del campo, con il singolo che offre un'ampia area per i singoli giocatori e il doppio che introduce regolamenti specifici per il posizionamento iniziale, creando una dinamica unica all'interno delle linee del doppio.
Mentre il tennis singolo rappresenta la quintessenza della competizione individuale, il doppio aggiunge una dimensione collaborativa e strategica. Nei match di singolo, la responsabilità è tutta sulle spalle di un unico giocatore, che deve coprire l'intera lunghezza e larghezza del campo. Dall'altra parte, il doppio richiede una coordinazione perfetta tra due giocatori che devono muoversi come una coppia ben assortita. La comunicazione, la strategia e la sincronia sono cruciali per dominare il campo.
Il campo da tennis è di forma rettangolare e si estende per 23,77 metri in lunghezza. La sostanziale differenza tra partite di singolo e di doppio sta nella larghezza di esso: 8,23 metri per gli incontri uno contro uno, 10,97 metri per le gare due contro due. A marcare questa differenza i cosiddetti 'corridoi', che ampliano lo spazio di gioco: sono parte integrante del campo e la palla, nel caso ricada al loro interno, non è da chiamare fuori.
A completamento del piano di gioco, il campo è diviso a metà da una rete tesa tra due pali, con un'altezza di 0,914 metri al centro e 1,07 metri ai lati. A terra si evidenziano anche due rettangoli di battuta in ogni metà campo, spazio da centrare per indirizzare il servizio e avviare lo scambio. Ciascun rettangolo di battuta si estende per 6,40 metri e viene delineato dalla riga del servizio, una linea parallela alla rete situata esattamente a 6,40 metri da essa. La larghezza di ogni rettangolo è di 4,115 metri, conferendo un'area chiaramente definita per l'esecuzione del servizio. Gli spazi esterni ai lati e sul fondo infine sono denominati 'out' e le dimensioni di queste zone può variare in base alle specifiche delle competizioni nazionali e internazionali.
Cambia il campo, ma cambia anche e soprattutto la dinamica del tennis nel singolo e nel doppio. Nelle gare uno contro uno, naturalmente, il giocatore è isolato e può occupare l'intera area di gioco per mettere in atto i propri colpi. Cosa che invece è differente nelle partite due contro due, in quanto i giocatori lavorano in squadra, alternandosi e scegliendo al momento colui che è piazzato meglio per andare a colpire la palla, allo stesso tempo cercando di non 'pestarsi i piedi' nella stessa zona. Si restringe anche la zona di servizio, mentre l'alternanza di un giocatore a rete e l'altro a fondo campo è dettata da un principio di rotazione dei 'turni'.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.