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Tennis: come funzionano le Wild card

Tutto ciò che c'è da sapere sulle Wild card, gli speciali inviti degli organizzatori dei tornei di tennis ad atleti che non avrebbero i requisiti per entrare nel tabellone.

Quante volte abbiamo sentito questa espressione particolare: Wild card. Che cosa significano le Wild card nel tennis? E quali sono i requisiti per ottenerle? Tutto ciò che c'è da sapere sul sistema delle Wild card tennistiche.

Wild card: il significato

Letteralmente in inglese Wild card significa “carta jolly”, espressione che in qualche modo dà la misura della sua funzione e del suo utilizzo. Per Wild card, in parole povere, s'intende uno speciale bonus concesso dagli organizzatori di un torneo di tennis, una sorta di invito di partecipazione rivolto a giocatori che non avrebbero i requisiti per partecipare alla competizione. Si può concedere una Wild card che consenta di entrare direttamente nel tabellone principale, oppure a partire dalle qualificazioni del torneo. 

Quali sono i criteri di ammissione ai tornei

I tornei di tennis professionistico, infatti, non sono aperti a tutti. Quelli del circuito ATP sono strutturati, a seconda dell'importanza, in tabelloni a eliminazione diretta che possono essere a 28 o 32 giocatori (ATP 250), a 64 (ATP 500), a 96 (Masters 1000) oppure a 128 giocatori (Slam). Va da sé che, al tabellone del torneo, sono ammessi i giocatori posizionati più in alto nel ranking. 

E quelli che invece sono in basso? Gli astri nascenti? Quelli reduci da lunghi periodi di inattività, dovuti magari a un infortunio o ad altre ragioni? In questo caso entrano in gioco le Wild card: dei posti speciali riservati a queste categorie di giocatori che, di norma, non potrebbero giocare nel torneo in questione. 

Wild card: i parametri per beneficiarne

Non esistono norme fisse e codificate per la concessione di una Wild card. Di regola tutto è affidato alla sensibilità degli organizzatori, che però devono muoversi in un recinto più o meno delimitato di fattori. Quattro i parametri più importanti: 

Le notevoli performance nell'ultimo periodo. Spesso le Wild card sono concesse a quei giocatori che, pur non avendo un ranking alto, si sono messi in mostra in un torneo giocato poche settimane prima. Più importante è il torneo, maggiori sono le possibilità di beneficiare di un invito da parte degli organizzatori. 

I risultati precedenti nello stesso torneo. Aver fatto bene in un determinato torneo, raggiungendo magari la finale o le fasi decisive, o addirittura vincendo il titolo, è un dettaglio di grande importanza nella concessione di una Wild card. Molto spesso gli organizzatori ne tengono conto, anche perché si tratta di giocatori il più delle volte molto amati dal pubblico.

Giocatore di ritorno dopo una lunga pausa. Per i giocatori scesi nel ranking a causa di un infortunio è stato istituito il sistema del ranking protetto. Ma ci sono anche le Wild card che, di norma, vengono concesse ad atleti incappati in questo tipo di problemi e desiderosi di tornare subito in corsa. 

Un giocatore della nazione ospitante. Tra i beneficiari delle Wild card non mancano mai atleti di casa. Le ragioni sono ovvie: sono quelli che il pubblico segue con maggior affetto e calore, ma anche quelli che più facilmente possono giocare il torneo, soprattutto in caso di chiamate last minute. 

Quante Wild card sono distribuite nei vari tornei?

Un discorso a parte riguarda il numero di Wild card a disposizione degli organizzatori di ogni torneo. In quelli dello Slam (Australian Open, French Open, Wimbledon e US Open) il numero massimo è di otto inviti. A eccezione di Wimbledon, gli altri tre Slam possono suggerire una Wild card agli altri due. Quanto agli altri tornei del circuito internazionale, il numero varia da tre a cinque Wild card. 

Che succede se si rifiuta una Wild card

Il beneficiario di una Wild card, naturalmente, non è tenuto ad accettare l'invito dell'organizzazione. Può rifiutarsi di giocare, lasciando spazio a un altro. Che succede in questi casi? Che il posto lasciato vacante viene occupato dal “lucky loser”, un giocatore eliminato nell'ultimo turno delle qualificazioni, generalmente quello col miglior punteggio nella sconfitta, e che può dunque in questo modo entrare ugualmente nel tabellone principale.

Quando le Wild card vincono il torneo: tre casi illustri

Si è mai verificato che un giocatore che ha beneficiato di una Wild card abbia vinto poi il torneo? Certo. Non capita spesso, ma è successo. Il caso più celebre, probabilmente, è quello di Goran Ivanisevic, che nel 2001 trionfò a Wimbledon a cui aveva partecipato - appunto - grazie ad un invito. Grande scalpore ha suscitato pure il trionfo di Kim Clijsters agli US Open femminili del 2009. Nel 2019, poi, la Wild card Bianca Andreescu ha vinto il torneo di Indian Wells. E sempre nel 2019, a novembre, un giovanissimo Jannik Sinner, ammesso alle Next Gen Finals di Milano grazie a una Wild card della FITP, trionfò nello stesso torneo che lo avrebbe poi lanciato nel grande tennis, preludio alle successive, indimenticabili grandi imprese che avrebbero caratterizzato gli anni seguenti.

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