Simbolo e capitano dei Reds, Steven Gerrard è stato uno dei più forti centrocampisti inglesi di tutti i tempi.
Con la sua squadra del cuore ha vinto una Champions League nel 2005, dando il via a una clamorosa rimonta ai danni del Milan, avanti di tre reti a fine primo tempo. Il più grande rimpianto? Quello scivolone costato la Premier nel 2013/14.
'The man in red'. Potrebbe essere il titolo del film sulla vita calcistica di Steven Gerrard, uno dei più forti centrocampisti inglesi di tutti i tempi, tanto che, nel 2006, fu nominato dalla regina Elisabetta membro dell'Ordine dell'Impero Britannico "per i servizi resi al calcio e allo sport del Regno Unito". Giocatore meraviglioso, Gerrard. Simbolo del Liverpool, con cui ha condiviso trionfi memorabili e rovinose cadute. Sempre con il sostegno della Kop, la celebre curva dei Reds. Perché ad Anfield non si cammina mai da soli. Mai. Neppure nelle sconfitte.
Nato a Whiston, nel Merseyside, il 30 maggio 1980, da una famiglia tifosa del Liverpool, inizia a giocare in una squadra locale. È quello che si definisce un bambino prodigio. Infatti, all'età di 7 anni, strega un talent scout che lo porta tra le fila dei Reds. Un sogno che si avvera. Un'avventura fantastica che durerà fino al termine della stagione 2014/15, per un totale di 17 stagioni.
Vissute da protagonista. Da leader. Prototipo perfetto del centrocampista moderno, Gerrard ha incantato il mondo con le sue aperture di millimetrica precisione. Sventagliate che, ancora oggi, sono ricordate da tutti gli appassionati del 'gioco più bello del mondo'. Poi, quel tiro poderoso dalla distanza. Con cui ha piegato le mani a numerosi portieri. Di gol ne ha fatti tanti, Gerrard. 186 per l'esattezza, nelle 710 presenze collezionate con la casacca del Liverpool. Come se non bastasse, accompagnati da 154 assist. Numeri pazzeschi per il capitano (dal 2003 al 2015) con la '8' sulle spalle.
Uno su tutti: la Champions League vinta il 25 maggio 2005. Si gioca allo stadio Atatürk di Istanbul, è la finale numero 50 di quella che viene chiamata coppa dalle grandi orecchie. Il Liverpool allenato da Rafa Benitez sfida il Milan di Carlo Ancelotti. Tutto lascia pensare a una Waterloo per i Reds. Già, perché il primo tempo si chiude sul punteggio di 3-0 a favore dei rossoneri, a bersaglio con Maldini e Crespo (doppietta).
Durante l'intervallo i tifosi del Liverpool intonano You'll Never Walk Alone. Ci credono. E a suonare la carica è proprio Gerrard, che accorcia le distanze al 54'. In sei minuti accade l'impensabile. Al 56' Šmicer trafigge Dida e al 60' Gerrard conquista un rigore. Xabi Alonso sbaglia, ma ribadisce in rete sulla respinta del portiere brasiliano, 3-3. Si va ai supplementari, quindi ai rigori. Dudak abbassa la saracinesca e il Liverpool si laurea campione d'Europa per la quinta volta nella sua storia.
Sapete cosa esclamò 'the man in red' dopo aver alzato la coppa al cielo? "Come potrei pensare di lasciare Liverpool dopo una notte come questa?". Le offerte non gli sono mai mancate. Ma puntualmente le ha rispedite al mittente. Oltre alla Champions (e il prestigioso riconoscimento di giocatore dell'anno da parte della Uefa), Gerrard ha portato a casa anche due Supercoppe europee, una Coppa Uefa, due FA Cup, due Supercoppe d'Inghilterra e tre Coppe di Lega, prima di chiudere la carriera negli Stati Uniti con i Los Angeles Galaxy.
Il più grande rimpianto in carriera? Non aver mai vinto la Premier League. Eppure nella stagione 2013/14 il titolo sembrava essere in cassaforte. Rovinose cadute, si diceva. Proprio così: il Liverpool è in testa alla classifica e alla terzultima giornata ospita il Chelsea in quello che è uno scontro decisivo per la corsa alla Premier, in cui è coinvolto anche il Manchester City. Pochi istanti prima dell'intervallo, Gerrard manca uno stop facile, scivola e spiana la strada al contropiede di Demba Ba, che non perdona. Vincono i blues (0-2). Alle lacrime di Gerrard fanno da contraltare gli applausi e i cori dei tifosi. Perché ad Anfield Road non si cammina mai da soli. Alla fine a trionfare sono i Citizens. Successi sono mancati anche nella nazionale inglese, nonostante le 114 presenze, i 21 gol realizzati e un tandem di centrocampo da sogno con un altro mito come Frank Lampard.
Appese le scarpette al chiodo, la nuova vita da allenatore di Gerrard prende il via nell'academy del Liverpool come vice allenatore per poi accomodarsi sulla panchina dell'Under-18. Il 4 maggio 2018 vola a Glasgow, dove assume il comando dei Rangers. Dopo due secondi posti, il 7 marzo 2021 si aggiudica il campionato scozzese con ben sei giornate di anticipo. A novembre il ritorno in Inghilterra, chiamato a sostituire Dean Smith all'Aston Villa, che conduce alla salvezza. Chissà che un giorno non torni nella sua Liverpool da allenatore. La Kop non aspetta altro.
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