Seedorf e Pirlo i giocatori che hanno fatto grandi i rossoneri di Ancelotti e che hanno totalizzato più presenze con le due maglie. Nella selezione anche Collovati, Ibrahimovic e Balotelli.
Milan e Inter, rossoneri e nerazzurri. Mondi agli antipodi, ma quanti giocatori che hanno militato in entrambe le squadre nel corso degli ultimi cinquant’anni. Come da tradizione ormai, vi proponiamo una selezione di dieci calciatori che hanno fatto sognare le due tifoserie, partendo da quelli che hanno totalizzato il maggior numero di presenze.
516 presenze (432 con il Milan, 93 con l'Inter) - 76 gol. In cima alla Top 10 non poteva che esserci lui. Seedorf, tuttocampista moderno dalle doti tecniche immense, ritorna in Italia dopo la prima esperienza con la Sampdoria e il successivo passaggio al Real Madrid. All’Inter si fa apprezzare per colpi d’alta scuola (vedi il gol a Buffon da distanza siderale), ma nel 2002 viene ceduto al Milan nell’ambito di uno sconcertante scambio con Francesco Coco. In rossonero l’olandese è protagonista di dieci stagioni incredibili, segnate dalla conquista di due Champions League e di una Coppa del Mondo per club.
441 presenze (401 con il Milan, 40 con l'Inter) - 41 gol. Ancora un regalo nerazzurro ai cugini del Milan. Il Maestro, dopo l'esperienza negativa con la compagine interista, vive un decennio clamoroso in rossonero. Sulla scorta di Carletto Mazzone, che lo prova in quel ruolo ai tempi del Brescia, Carlo Ancelotti piazza Pirlo davanti alla difesa ed è rivoluzione. Giocatore immenso.
358 presenze (190 con il Milan, 168 con l'Inter) - 14 gol. Qui il percorso è inverso. Uno dei difensori più forti della storia del calcio italiano prima vive sette anni in rossonero, giocando anche un anno in Serie B ma riuscendo comunque a vincere una Coppa Italia e soprattutto uno Scudetto. È ancora un giocatore del Milan quando vince il Mondiale del 1982: ma è proprio in quella estate che passa all'Inter, con cui vive quattro stagioni avare di soddisfazioni.
280 presenze (117 con l'Inter, 163 con il Milan) - 159 gol. L’uomo dei grandi tradimenti. Prima “abbandona” la Juventus e si accasa all’Inter, poi - scottato dalla bocciatura di Mourinho di un anno prima - passa dal Barcellona al Milan e dichiara senza mezzi termini il suo amore per i colori rossoneri. Vero, con l'Inter vince qualche trofeo in più (la concorrenza era veramente poca), ma è con il Milan che vive gli anni migliori: nel primo biennio conquista a suon di gol uno Scudetto, recentemente ritorna dalle parti del Naviglio e mette il sigillo sul tricolore dei miracoli conquistato con Pioli in panchina.
267 presenze (172 con il Milan, 95 con l'Inter, sua attuale squadra) - 44 gol. L’unico che può ancora incrementare il numero di presenze e che facilmente può portarsi sul terzo gradino del podio. Questo è il tradimento più recente, probabilmente uno dei più sentiti: prima diventa grande con la maglia rossonera, poi approda all’Inter e conquista quattro trofei in due anni sfiorando un incredibile trionfo in Champions League contro l'invincibile Manchester City.
163 presenze (86 con l'Inter, 77 con il Milan) - 61 gol. Altro giocatore ancora in attività, ma che difficilmente potrà tornare a vestire una delle due maglie. A conti fatti, Balotelli è uno dei grandi talenti inespressi degli anni Zero. Prima gli esordi incredibili, da giovanissimo, con la maglia dell’Inter, poi l'avventura al City e il ritorno in Italia con il Milan, con cui disputa una stagione e mezza spettacolare (30 gol totali). Ma è un fuoco di paglia, come certificano gli appena 7 gol realizzati in due stagioni con Liverpool e ancora Milan.
158 presenze (99 con l'Inter, 20 con il Milan) - 68 gol. Il Fenomeno, probabilmente il calciatore più forte degli ultimi 30 anni. Peccato per i troppi infortuni che hanno marchiato a fuoco la sua carriera. Con l’Inter, che lo acquista dal Barcellona per una cifra (all’epoca) da record, vive i suoi momenti migliori, tra giocate in velocità e gol incredibili. Dopo la lunga esperienza con il Real Madrid, una stagione e mezza con i rossoneri: sprazzi di classe, soprattutto nei primissimi mesi, poi i soliti infortuni rompono la magia.
156 presenze (40 con il Milan, 116 con l'Inter) - 62 gol. Attaccante incredibile sotto porta, ma nella città lombarda avrebbe certamente potuto vincere di più. Da segnalare i tre Scudetti con l'Inter e l'incredibile Champions League persa ai rigori contro il Liverpool quando veste i colori rossoneri.
150 presenze (98 con l'Inter, 52 con il Milan) - 50 gol. Un attaccante mai troppo considerato, ma i suoi gol li ha sempre segnati. Ne sanno qualcosa i tifosi dell’Inter: dopo ottime stagioni in nerazzurro, viene ceduto proprio ai cugini e alla prima presenza in rossonero va subito in gol in un derby di Coppa Italia del 1998, finito per giunta con un rotondo 5-0.
126 presenze (67 con il Milan, 59 con l'Inter) - 36 gol. Leggenda assoluta, ma a Milano si vedono solo sprazzi del vero Baggio, quello visto a Firenze, alla Juventus, in Nazionale e poi a Brescia. Da segnalare la magica doppietta con la maglia dell’Inter nello spareggio per l’accesso in Champions League contro il Parma, datato maggio 2000.
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