Conosciamo uno degli sport più praticati in Italia e nel mondo. Il Padel è una sorta di versione in miniatura del tennis, ma con sostanziali differenze. Scopriamo quali sono.
Il padel sta conquistando il mondo. Derivato dal tennis (e in misura minore dallo squash), questo sport si sta imponendo anche in Italia grazie all'incredibile boom dal 2020 in poi. Ma qual è il segreto di questo successo? Parliamo di uno sport semplice, che si gioca sia su campi all'aperto che al chiuso e che non ha bisogno di grandissimi spazi (non è insolito, infatti, trovare due campetti di padel uno vicino all'altro, occupando uno spazio di mezzo campetto di calcio a 5. Come vedremo, poi, sono le regole decisamente intuitive ad avere determinato una diffusione così capillare e per certi versi inaspettata.
Il padel si gioca tradizionalmente in doppio (dunque due giocatori per squadra), ma è possibile assistere anche a gare in singolo. Si gioca su una versione in miniatura del campo di tennis, ma con sostanziali modifiche: parliamo di 10 metri di larghezza e 20 di lunghezza e soprattutto (e qui sta la differenza con il tennis) di pareti sul fondo alte 3 metri e altre pareti laterali che invece hanno un’altezza variabile.
Le pareti sono fatte di vetro e metallo. La superficie del campo da gioco, invece, può essere in erba artificiale, ma anche in altro materiale sintetico o in cemento. Per quanto riguarda la rete, è un po’ più bassa rispetto a quello che si vede su un campo di tennis: sulle estremità è alta 92 centimetri, mentre al centro scende un po’ (siamo intorno agli 88 cm).
Somigliano un po' ai racchettoni da spiaggia, non avendo corde ma il piatto pieno generalmente in carbonio. Le racchette da padel sono lunghe 45 centimetri per 25 di larghezza. Le palline, invece, sono molto simili a quelle che si utilizzano nel tennis, ma ovviamente sono caratterizzate da una pressione inferiore e risultano più leggere.
Nel padel, il servizio va sempre eseguito dal basso e ovviamente in diagonale: la racchetta deve essere sopra al bacino e la palla deve rimbalzare almeno una volta prima di battere. A sua volta, il ricevitore deve fare rimbalzare la palla una volta: nel padel, infatti, si può sempre colpire al volo tranne in occasione della battuta avversaria. La palla può colpire le pareti dopo il rimbalzo nel campo avversario, ma non può toccare la rete metallica prima di rimbalzare.
Per quanto riguarda lo scambio, è punto se la palla rimbalza due volte nel campo avversario. Le pareti della propria parte di campo possono essere utilizzare per fare rimbalzare la palla e inviarla nel campo avversario. Lo smash è ovviamente consentito e in alcuni casi la palla supera addirittura le pareti: in tal caso è punto, a meno che l’avversario non riesca ad uscire dal campo prima che ci sia il secondo rimbalzo e a lanciare la palla nella metà campo avversaria. Si tratta di un colpo decisamente difficile che si può ammirare soprattutto nei tornei PRO.
Il sistema di assegnazione segue pedissequamente lo schema del tennis. Si parla, così, di 15, 30, 40 punti: per vincere un game bisogna avere due punti di vantaggio, mentre per conquistare un set bisogna raggiungere 6 game, ma sempre seguendo il criterio del doppio vantaggio. Sul 6-6 si gioca il tie-break.
Ovviamente, un punto non viene deciso solo dai due rimbalzi nel campo avversario. Sono tante, infatti, le infrazioni che portano al classico punto perso. Prima regola da tenere in mente: vietato toccare la rete con qualsiasi parte del corpo o la racchetta. Sul servizio, invece, è fallo se la palla tocca la rete oppure se non rimbalza nella zona corretta del campo. Come nel tennis, è punto per gli avversari in caso di due falli in fase di servizio.
Vietata anche l'invasione: colpire, insomma, la palla al volo prima che abbia oltrepassato la rete. Un giocatore non può colpire la palla due volte consecutivamente. Consueto anche il caso in cui un giocatore gioca la palla ma poi va a colpire sé stesso o un compagno di squadra: anche qui, parliamo di infrazione.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.