Il tecnico toscano è affiancato a Coverciano da tanti collaboratori storici: da Domenichini a Baldini, fino a Pane. Fa rumore l’assenza di Barzagli.
L’avventura di Luciano Spalletti in Nazionale sarà nel segno dei suoi collaboratori storici. Il commissario tecnico dell’Italia, chiamato a sostituire il dimissionario Roberto Mancini, sarà affiancato dai soliti Domenichini, Baldini e Russo, accanto a lui anche nella recente esperienza a Napoli.
Andiamo nello specifico: il vice sarà Marco Domenichini, classe 1958, originario di La Spezia e al fianco di Spalletti da ben 26 anni, dai tempi dell'Empoli, passando per le avventure di Roma e Zenit, fino ad arrivare al Napoli scudettato. Nel ruolo di assistente tecnico confermato invece il fiorentino Daniele Baldini, anche lui vicino al Ct dai tempi dell’esperienza in Toscana: il classe ‘64, però, vestiva i panni di giocatore (e di difensore) in quell’Empoli che nella metà degli anni ‘90 riusciva nella doppia promozione dalla C alla massima serie.
Altra presenza già nota è quella del salernitano Salvatore "Sasà" Russo, classe 1971, collaboratore tecnico di Spalletti anche nel corso della passata stagione al Napoli. Il nuovo staff accompagnerà il Ct nell'avventura azzurra, proseguendo il cammino nelle qualificazioni per l'Europeo di Germania del 2024.
Due i preparatori atletici: spicca Francesco Sinatti, 40enne aretino anche lui legato a doppio filo al mondo Empoli. Parliamo, però, dell’incarnazione più recente nel segno di Maurizio Sarri, con cui ha nei fatti iniziato la sua carriera nel mondo del calcio. Terminata l’avventura in Toscana, Sinatti prima ha fatto parte dello staff del Karagumruk (massima serie turca) e poi dell’ultimo fortissimo Napoli. Con lui in Nazionale c’è Francesco Ferrini, che invece ha lavorato con Spalletti nel biennio all'Inter, dal 2017 al 2019 (la stagione successiva è ancora in nerazzurro, ma con Antonio Conte come allenatore). Nella scorsa annata è stato nello staff della Triestina, in Serie C.
Come preparatore dei portieri ecco il romano Marco Savorani, classe 1965, che in contemporanea ricoprirà lo stesso ruolo anche nella Fiorentina di Vincenzo Italiano. Niente conflitti di interesse di sorta, il regolamento lo consente: oltretutto, proprio a voler fare i puntigliosi, in casa viola Terracciano difficilmente sarà preso in considerazione come terzo portiere della Nazionale, dovendo oltretutto fare attenzione alle quotazioni al rialzo del volto nuovo Oliver Christensen, acquistato in estate dall’Hertha Berlino.
Inutile negarlo. Il nome che incuriosisce di più è quello di Gigi Buffon, che ha recentemente appeso i guantoni al chiodo e si appresta a vivere un’avventura esaltante. Nelle prime dichiarazioni ufficiali nella conferenza stampa di presentazione, l’ex portiere di Juventus e Parma si è detto entusiasta di ritornare in un ambiente che conosce bene. Il sogno è tornare ad alzare la Coppa del Mondo, questa volta da dirigente.
Meno noti, ma comunque importanti, gli osservatori che affiancheranno Spalletti nella ricerca di giocatori italiani in Serie A e nel mondo (non sembra esserci una chiusura totale in ottica oriundi). Tra questi troviamo Alessandro Pane, anche lui con Spalletti da giocatore (ai tempi di Empoli) e collaboratore tecnico (nella seconda esperienza con la Roma e con l'Inter). Per Pane anche un biennio in azzurro, come allenatore dell'Under 19 e vice dell'Under 18 all'epoca guidata da Paolo Vanoli (ora al Venezia). Con lui anche Marco Scarpa e soprattutto Giorgio Venturin, che gli appassionati di calcio ricorderanno come ottimo centrocampista della Serie A degli anni Novanta. Match analyst, infine, Marco Mannucci e Renato Baldi.
Confermati Angelo De Carli e Carmine Costabile nello staff medico, Mauro Doimi, Fabio Sannino, Emanuele Randelli, Fabrizio Scalzi e Walter Martinelli in quello fisioterapico, Matteo Pincella come nutrizionista ed Emiliano Cozzi come segretario.
Dopo un agosto di fuoco, segnato dall’inaspettato addio di Roberto Mancini, era inevitabile che qualche collaboratore importante rimanesse fuori. Il nome più noto è quello di Lele Oriali, che lascia il suo incarico di team manager dopo gli anni con Conte, Ventura e Mancini. Non è nemmeno iniziata, invece, l’avventura in azzurro di Marco Barzagli: l’ex difensore della Juventus doveva affiancare lo stesso Roberto Mancini come collaboratore tecnico, ma il terremoto di metà agosto ha fatto completamente saltare il banco.
Discorso simile per Alberto Bollini, reduce dalla vittoria degli Europei Under 19 e inizialmente promosso a vice del commissario tecnico uscente. Con l'arrivo di Spalletti, Bollini non trova spazio nella Nazionale maggiore ma rimane in Casa Italia. Per lui, infatti, si sono aperte nuovamente le porte dell’Under 20, guidata già tra il 2020 e il 2022: una scelta lineare da parte della Federazione, dal momento che Bollini si ritroverà a lavorare con gli stessi talenti (da Casadei a Cher Ndour) con cui ha trionfato agli Europei di Malta.
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