La scherma è presente ai Giochi Estivi fin dalla prima edizione ad Atene del 1896. Con 140 medaglie conquistate, di cui 49 ori, nessuno ha vinto più dell'Italia.
La scherma è una vera e propria istituzione dei Giochi Olimpici. Lo dimostra il fatto che è presente sin dalla prima edizione che andò in scena ad Atene nel 1896. Si è poi ben presto caratterizzata per le sue tre specialità: fioretto, spada e sciabola. La scherma femminile è stata introdotta alle Olimpiadi a partire da Parigi 1924 e oggi uomini e donne competono sia nelle gare individuali sia nelle gare di squadre. Proprio a Parigi si svolgeranno le prossime Olimpiadi.
L'Italia vanta da sempre una tradizione vincente nella scherma. E il medagliere certifica il dominio azzurro ai Giochi Estivi. Nessuno ha vinto più degli azzurri: ben 130 le medaglie al collo, di cui 49 ori, 46 argenti e 35 bronzi. La Francia è l'unico Paese che può insidiare il primato italiano con le sue 123 medaglie (44 gli ori). Sul gradino più basso del podio troviamo l'Ungheria a quota 91. È un italiano anche lo schermidore più titolato ai Giochi Olimpici. Si tratta di Edoardo Mangiarotti, campione di Renate capace di aggiudicarsi sei medaglie d’oro, cinque d’argento e due di bronzo tra le Olimpiadi di Berlino 1936 e i Giochi di Roma del 1960.
Al secondo posto con un totale di dieci medaglie (sette ori, un argento e due bronzi) l'ungherese Aladár Gerevich, quindi di nuovo Italia con un fantastico tris di atleti. Valentina Vezzali, che ha scritto la storia recente di questo sport, condivide la terza piazza con Giulio Gaudini: entrambi sono saliti sul podio nove volte. La differenza è che l'ex fuoriclasse di Jesi ha vinto ben nove ori (come Mangiarotti), mentre Gaudini si è fermato a tre. Semplicemente fantastica la carriera della Vezzali, la schermitrice più vincente di sempre nel fioretto e in generale la donna più medagliata nella scherma.
A otto, invece, è arrivata un'altra grande della scherma italiana: Giovanna Trillini. Con lei i francesi Philippe Cattiau e Roger Ducret. Una menzione merita anche Nedo Nadi, asso azzurro della scherma che ha solo vinto ai Giochi Olimpici. Sei gare, sei ori: percorso perfetto, da record. Dopo il successo nel fioretto individuale conquistato a Stoccolma 1912, il pieno di ori alle Olimpiadi di Anversa del 1920.
Il programma della scherma prenderà il via sabato 27 luglio per volgere al termine domenica 4 agosto. Nove giorni consecutivi di grandi eventi che avranno come suggestivo palcoscenico il Grand Palais, autentico capolavoro architettonico che sorge nel cuore della capitale francese costruito in occasione dell'Esposizione Universale del 1900. Saranno in totale dodici i titoli olimpici in palio, tra cui sei individuali.
Ventiquattro in totale gli atleti e le atlete che rappresenteranno l'Italia alla rassegna a cinque cerchi ai piedi dell'incantevole Torre Eiffel agli ordini dei Ct Stefano Cerioni per il fioretto, Dario Chiadò per la spada e Nicola Zanotti per la sciabola. A guidare la spedizione azzurra c'è la 35enne fiorettista Arianna Errigo che già sa come si vince alle Olimpiadi. Nell'arco della sua straordinaria carriera, infatti, ha conquistato l'oro a squadre a Londra 2012, l'argento individuale sempre nella capitale inglese e il bronzo a squadre a Tokyo 2020. Con Gianmarco Tamberi la campionessa di Monza sarà la portabandiera della delegazione italiana alla cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici nella capitale francese.
Sono alte le aspettative anche su altre veterane come Mara Navarria, spadista 38enne alla terza partecipazione olimpica, Irene Vecchi e Rossella Fiamingo, che, invece, toccheranno quota quattro Olimpiadi. Undici gli esordienti assoluti: Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Filippo Macchi (fioretto), Giulia Rizzi, Davide Di Veroli e Federico Vismara (spada), Chiara Mormile, Pietro Torre (il classe 2002 è il più giovane della squadra azzurra) e Michele Gallo (sciabola).
L'obiettivo è provare a migliorare il bottino di medaglie conquistato a Tokyo, quando l'Italia riuscì a portare a casa tre argenti e due bronzi. In Francia la truppa azzurra vuole a tutti i costi salire sul gradino più alto del podio. Le basi sono solide come testimoniano i due ori (spada maschile, fioretto femminile) e l'argento (spada femminile) ottenuti ai Mondiali di scherma del 2023 a Milano. A tal proposito si spera in una nuova prestazione da urlo da parte di Tommaso Marini, classe 2000 di Ancona che nel capoluogo lombardo ha ottenuto l'oro sconfiggendo in finale per 15 a 13 lo statunitense Nick Itkin. Riuscirà a ripetersi anche in Francia?
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