Non ci sarà lo stesso impatto della Coppa d’Africa sul nostro campionato per la 18esima edizione della Coppa d’Asia. Gli unici due rappresentanti della Serie A rischiano di essere Azmoun e Kamada.
Gennaio è un mese piuttosto intenso per il grande calcio. Oltre alle solite competizioni nazionali che andranno avanti si aggiungono anche due macro eventi come la Coppa d’Africa e la Coppa d’Asia. Per tanti calciatori questi tornei rappresentano una ghiotta opportunità per mettersi in vetrina e portare quanto più in alto possibile il nome del proprio Paese. Ma per i club europei, e nello specifico andremo a parlare di quelli italiani, la presenza di questi tornei è vista con cattivo occhio perché sono numerosi i giocatori che abbandonano il continente per andare a giocare con la propria nazionale.
Qatar 2023, 18esima edizione del torneo di calcio continentale per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dall'AFC, inizialmente era prevista in estate salvo poi rivedere i propri piani fino a ricollocarsi nel periodo invernale. L’organizzatore, il Qatar appunto, è anche il detentore del titolo e proverà a difenderlo dagli assalti delle altre ventitré contendenti che prenderanno parte alla manifestazione. Le date vanno dal 12 gennaio al 10 febbraio. Insomma, potenzialmente un mese di assenza per tutti gli asiatici convocati che attualmente militano nella nostra Serie A. Andiamo a vedere quali sono le società coinvolte e quali sono invece i loro tesserati che abbandoneranno per un po’ di tempo la causa.
Cominciamo col dire che da questo punto di vista l’impatto della Coppa d’Asia sarà meno significativo rispetto a quello della Coppa d’Africa. Non sono infatti molti gli asiatici che militano attualmente nella nostra Serie A. La maggior parte di essi gioca in patria, i migliori invece si suddividono tra Premier League e Bundesliga. Per quanto concerne l’Italia possiamo sostanzialmente concentrare il nostro interesse nella capitale, su ambedue le sponde. Nella Roma gioca l’iraniano Serdar Azmoun, punto fermo della nazionale guidata da Amir Ghalenoei. Nella Lazio c’è invece il giapponese Daichi Kamada, anch’egli preso fortemente in considerazione dal suo Ct. Hajime Moriyasu.
La storia del ventisettenne di Iyo, città della prefettura di Ehime, probabilmente la ricorderete: in estate fu sedotto e abbandonato dal Milan prima di sposare i colori biancocelesti. Possiamo considerarle perdite gravi per Mourinho e Sarri? Certamente nelle rotazioni un po’ di minutaggio viene concesso ad entrambi, tuttavia non possiamo considerarli veri e propri titolari. Sia Azmoun che Kamada hanno avuto qualche problema di ambientamento nel nostro Paese, motivo per il quale non abbiamo ancora potuto intuirne le reali potenzialità. Entrambi, però, sembravano in crescita nell’ultimo periodo e la loro improvvisa partenza, in attesa di scoprire per quanto tempo, rischia di rallentare ulteriormente il processo.
Anche un altro calciatore avrebbe dovuto partecipare a Qatar 2023. Stiamo parlando di Eldor Shomurodov, attaccante attualmente in forza al Cagliari ma di proprietà della Roma. L’uzbeko approdò in Italia come un potenziale craque ma la sua classe si è via via spenta, nonostante un inizio promettente al Genoa. Per l’Uzbekistan resta comunque il punto di forza assoluto, capitano e primatista di reti. Nella precedente edizione di Coppa d’Asia, quella del 2019, finì secondo nella classifica dei cannonieri con quattro gol, con la squadra che concluse il torneo agli ottavi di finale dopo aver perso ai rigori con l’Australia.
Purtroppo il Messi uzbeko, così come fu definito ad inizio carriera nonostante l’evidente differenza di stazza con la Pulce, molto difficilmente prenderà parte alla competizione. Ha infatti di recente rimediato un infortunio che lo terrà ancora per qualche settimana lontano dai campi di gioco. Brutta tegola per il suo Ct, lo sloveno Srečko Katanec, per il quale sarà quasi impossibile farne a meno.
Infine, c’è Ajdin Hrustic: australiano di origini bosniache e rumene, è ancora per poco di proprietà del Verona. Tuttavia, l’ex Eintracht Francoforte ha davvero avuto pochissimo spazio con tutti gli allenatori che si sono avvicendati dal 2022 ad oggi sulla panchina del club gialloblù. Per cui è lecito pensare che andrà sì in Coppa d’Asia a rappresentare la sua terra ma non da “italiano”. La cessione infatti appare davvero imminente oltre che scontata. Da quattro, così, il numero di partecipanti azzurri rischierebbe di scendere a due. È probabile però che stavolta non ci siano lacrime a condire questa notizia ma un gran sospiro di sollievo.
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