Più squadre (da 32 a 36) e più partite (da 121 a 189), ma la svolta è nella formula: la fase a gironi cederà il passo a un mini campionato.
La Champions League si appresta a cambiare pelle. Quella del 2023/24 sarà, infatti, l'ultima con la fase a gironi, con epilogo nella suggestiva cornice di Wembley. In occasione della settantesima edizione della competizione più prestigiosa del Vecchio Continente e dunque a partire dal 2024/25 si assisterà a un vero e proprio stravolgimento del format.
Lo ha stabilito il Comitato Esecutivo Uefa, che ha rivoluzionato la formula del torneo per coinvolgere un maggior numero di club e aumentare l'appeal dell'ambita coppa dalle grandi orecchie. Sarà una rassegna più ricca, per la gioia delle partecipanti, più lunga e anche più incerta. Aspetto, quest'ultimo, che dovrebbe assicurare sfide combattute, prima del passaggio alla fase a eliminazione diretta.
Partiamo dal numero delle partecipanti: prenderanno parte alla nuova Champions League non più 32 squadre, ma ben 36 (per un totale di 189 partite rispetto alle attuali 121). Quattro club in più che saranno scelti secondo questi criteri: 1) entrerà di diritto tra le big d'Europa la terza classificata in campionato nella quinta federazione del ranking Uefa (oggi, per intenderci, sarebbe la Francia); 2) sarà garantito un posto a una vincitrice di un campionato minore (dall’11esimo posto del ranking), aumentando così da quattro a cinque il numero dei club che si qualificano attraverso il “Percorso Campioni”; 3) gli ultimi due posti saranno assegnati alle federazioni che hanno fatto registrare il miglior risultato collettivo nella stagione precedente (si conta il numero totale di punti diviso per il numero di squadre partecipanti al campionato).
Nel dettaglio, le due federazioni otterranno un posto che sarà concesso alla prima squadra che in campionato si classificherà subito dopo i club qualificati in Champions League. Se questo criterio fosse applicato alla stagione in corso, le due nazioni che gioverebbero di un posto in più grazie ai risultati centrati dai loro club sarebbero Inghilterra e Olanda.
Preparatevi a salutare i gironi, che non esisteranno più. Al loro posto un unico gruppo, proprio come se fosse un campionato. Il nuovo format concepito dalla Uefa consentirà alle squadre di disputare un numero maggiore di partite rispetto alle attuali sei della fase a gironi. Ma procediamo per gradi e partiamo dal sorteggio: resta la suddivisione in quattro fasce, tutte le squadre - però - affronteranno due avversarie di ogni fascia, anche della propria.
Scompare la formula andata e ritorno. Ogni club scenderà in campo otto volte, giocando quattro volte in casa e altrettante in trasferta. Ma nella prima fase le squadre si affronteranno una sola volta, quindi andranno in scena gare sempre diverse con rivali diverse. Le possibilità di assistere a big match già durante quello che potrebbe essere definito una sorta di 'campionato europeo per club' aumenteranno in maniera considerevole. Con esiti incerti fino all'ultima gara, per cui - a differenza di ciò che avviene con i gironi - sarà impossibile fare calcoli.
Cambia inevitabilmente anche il modo di leggere la classifica, che diventa “collettiva”. Tutti possono ambire al passaggio al turno successivo, potendo collezionare un massimo di 24 punti nelle otto gare da disputare.
Nell'attuale formato della Champions League accedono agli ottavi di finale le prime due di ogni girone. Dal 2024/25, invece, si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta le prime otto della classifica. Ma c'è speranza anche per le altre di andare avanti nella competizione. Sì, perché i club che si classificheranno dal nono al 24esimo posto si contenderanno il passaggio del turno attraverso i playoff (si giocherà a gennaio).
In questo caso si ritorna alla classica formula della doppia sfida andata e ritorno. Il quadro delle magiche 16, pertanto, si delineerà solamente dopo gli spareggi. Le squadre che invece si piazzeranno dalla 25esima alla 36esima posizione saranno costrette a salutare il torneo dei sogni. Cade un altro paletto: a partire dagli ottavi (e non più dai quarti) saranno consentiti i derby.
Per quanto riguarda il calendario, l'Uefa ha confermato che le partite - finale a parte - si giocheranno a metà settimana (dal martedì al giovedì, anche questa una novità, ma mai nel weekend) per evitare conflitti con i tornei nazionali. Dieci le settimane di coppe europee previste, durante le quali saranno disputati gli otto incontri in programma.
All'interno del calendario, Champions, Europa e Conference League beneficeranno di una settimana in esclusiva. Anche queste due competizioni passeranno al “mini campionato” con 36 club ai nastri di partenza. In Europa League ogni squadra giocherà otto partite, in Conference sei.
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