Il Brescia si dice truffato, ma retrocede in C per il -4 per violazioni amministrative. Frosinone salvo, playout tra Salernitana e Sampdoria. Entro il 12 giugno c'è un appello che può cambiare tutto.
Confusione più totale in Serie B. Quando siamo ormai nel mese di giugno, ci sono ancora nubi su quali saranno le partecipanti ai playout che chiuderanno questa stagione e addirittura sul numero di squadre che prenderanno parte al campionato 2025/26. Giovedì un passo decisivo: per l'ormai nota vicenda dei crediti di imposta inesistenti, il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto otto punti di penalizzazione al Brescia, quattro per questa stagione e altrettanti per la prossima.
Alla luce di questa decisione, la società lombarda - presieduta dal vulcanico Massimo Cellino - retrocede in Serie C, ma promette ricorsi perché convinta di avere subito una truffa. Il TFN, invece, parla di violazioni amministrative: nello specifico, si tratterebbe di pagamento non regolare dei contributi Inps e delle ritenute Irpef del trimestre novembre 2024-gennaio 2025.
Umori opposti per il Frosinone, che così conserva la B senza passare per i playout, e ovviamente per una Sampdoria che può evitare la prima storica retrocessione in Serie C. L'altra protagonista di questa intricata situazione è la Salernitana, l'unica che fin dall'inizio ha conosciuto il suo destino, ma che si dice penalizzata da un rinvio lungo più di due settimane. I campani scenderanno in campo contro la Sampdoria per i playout in programma il 15 e 20 giugno. Perché così tardi? Scopriamo insieme il motivo.
Il Brescia non si perde d'animo e punta tutto sul ricorso alla Corte d'Appello. La decisione, l'ultima sul versante sportivo, ci sarà intorno al 10-12 giugno: ecco perché l'andata dei playout si disputerà cinque giorni più tardi. Successivamente, ma a spareggi già conclusi, gli step sono Consiglio di garanzia del Coni, Tar e Consiglio di Stato. Per la serie: la questione andrà avanti per molto tempo.
Il 10 giugno ci potrebbe essere un altro clamoroso ribaltone, anche se sembra difficile che la Federazione possa fare passi indietro rispetto al suo stesso modus operandi (considerando anche altre situazioni, come quella del Trapani in C). In ogni caso, il Frosinone è legittimato a mettere fine agli allenamenti, ma cosa succede se il 10 giugno il Brescia vince il ricorso? Una situazione ai limiti del surreale.
La Serie B è una vera e propria polveriera: la Salernitana ha fatto ricorso per lo slittamento dei playout, la Sampdoria ha annunciato azioni legali per tutelare la propria immagine (questo dopo una serie di polemiche innescate da Cellino e non solo). Una situazione molto complicata, con i giudici interpellati con estrema frequenza. In questo marasma di informazioni e reazioni, vediamo quali sono le ipotesi in vista di questo finale di stagione e del prossimo campionato.
Serie B a 20 squadre: -4 al Brescia, vincente playout mantiene la categoria, l'altra va in C e lo stesso Brescia non vince alcun ricorso. Il format del campionato rimane invariato.
Serie B a 21 squadre: -4 al Brescia e poi riammesso per vittoria ricorso. In pratica, insieme a Cosenza e Cittadella, retrocede solo la perdente del playout. Variazione del format possibile, ma complicata perché mancherebbero i tempi tecnici.
Serie B a 22 squadre: -4 al Brescia, poi riammesso. Riammissione anche per la squadra che perde il playout. Il format a 22 squadre è previsto dalle NOIF (norme federali), ma anche qui ci sarebbe bisogno di più tempo.
In tutto questo, anche nel migliore dei casi (vittoria del ricorso del 10 giugno), il Brescia non può comunque dormire sonni tranquilli. Sì, perché entro i primi giorni di giugno la società lombarda deve coprire ben 6 milioni di euro per saldare stipendi e contributi di calciatori e dipendenti. Ci riuscirà?
Versamento minimo richiesto. Vedi T&C, limiti di tempo ed esclusioni.