Manchester United e Chelsea deludono in Premier, l'Ajax in Olanda, il Lione rischia la retrocessione in Ligue 2 mentre in Svizzera fa scalpore la crisi del Basilea.
Dovevano recitare un ruolo di spicco in questa stagione, invece stanno viaggiando con le marce basse. In alcuni casi bassissime. In altri addirittura rischiando di ingranare la retromarcia. Non sono poche, in questo inizio anno, le big europee che stanno “underperformando”, stanno rendendo ampiamente al di sotto delle aspettative. Dall'Inghilterra all'Olanda, dalla Francia alla Svizzera: piccolo viaggio tra le delusioni più clamorose del momento.
L'ultima sberla è arrivata in Champions, con la rocambolesca sconfitta (4-3) sul campo del Copenaghen che ha messo a rischio la qualificazione agli ottavi o il dirottamento in Europa League. Ma tutta la stagione del Manchester United, sin qui, è stata caratterizzata da rovesci e delusioni. La squadra di Ten Hag, la cui posizione non è più tanto solida a dispetto delle dichiarazioni della proprietà, in campionato viaggia a debita distanza dalla vetta, in un'anonima posizione a metà classifica.
Il primo, sentitissimo derby dell'anno coi cugini del City si è chiuso con un monologo della squadra di Guardiola, passata 3-0 a Old Trafford, stesso risultato con cui il Newcastle ha eliminato i Red Devils dalla EFL Cup. Insomma, nonostante gli arrivi dei vari Onana, Mount e Hojlund il Manchester United stenta e sembra destinato a un'annata avarissima di soddisfazioni.
Peggio ancora rispetto allo United sta facendo il Chelsea, che nella classifica della Premier League viaggia addirittura qualche lunghezza dietro i Red Devils. L'ennesima rivoluzione estiva, con tanti arrivi e partenze e l'avvento in panchina di un tecnico come Pochettino, non sembra aver portato benefici immediati ai Blues, che non disputando le coppe europee possono dedicarsi con maggior attenzione al campionato.
Le cose, però, non stanno andando benissimo. Il Chelsea fa una fatica tremenda ad andare a segno e ha conquistato appena quattro vittorie in undici partite, perdendone quattro. Di questo passo migliorare il dodicesimo posto della precedente stagione potrebbe non essere più così scontato. Unica competizione dove i londinesi stanno viaggiando senza prolemi è l'EFL Cup: dopo aver eliminato Wimbledon, Brighton e Blackburn, il Chelsea sfiderà il Newcastle nei quarti.
Dieci partite senza vittorie, l'ultimo posto in classifica e lo spettro di un'inimmaginabile retrocessione: l'Ajax ha toccato il fondo dopo il 5-2 incassato sul campo del PSV Eindhoven, rivale storica, che ha spedito i Lancieri addirittura in coda all'Eredivisie. Nelle ultime settimane, se non altro, l'avvento di Van't Schip in panchina al posto di Stejin ha restituito un po' di serenità alla squadra di Amsterdam, che ha vinto le due partite contro Volendam ed Heerenveen tirandosi per lo meno fuori dalla zona rossa.
Ma le prime posizioni, che valgono l'accesso all'Europa, rimangono distanti e il titolo di fatto sembra già sfumato con mesi d'anticipo. In più, dopo lo 0-2 col Brighton di De Zerbi il cammino in Europa League appare compromesso: ci vorrebbe un miracolo per salvare i Lancieri dall'eliminazione, mentre è ancora possibile strappare in extremis il terzo posto ai greci dell'AEK Atene, restando se non altro in corsa in Conference League.
Una nobile del calcio francese, il Lione, rischia seriamente la retrocessione in Ligue 2. In dieci partite l'OL ha raccolto appena quattro punti, senza riuscire a vincere neppure un match. In panchina è approdato Fabio Grosso, che alla Francia negò un titolo mondiale calciando l'ultimo rigore ai Mondiali 2006, ma che probabilmente è alle prese con una sfida ancora più difficile: restituire serenità a una squadra e a un ambiente che pensavano di poter lottare per la Champions, o addirittura per il titolo, e che invece dovranno calarsi nella dura realtà della lotta per non scivolare di categoria. La squadra ha individualità di ottimo livello, da Tagliafico a Lacazette, da Diawara allo stesso portiere Lopes, ma i risultati sin qui sono stati deludenti.
Un'altra grande che rischia a sorpresa la retrocessione è il Basilea, per anni dominatore indiscusso del calcio elvetico. Sembra passata una vita, però, dal ventesimo titolo nazionale, conquistato nel 2017: oggi il Basilea arranca all'ultimo posto della Super League svizzera, nonostante una rosa che può contare su autentici lussi per il campionato locale come il capitano Fabian Frei, Taulant Xhaka o il guizzante attaccante francese Jean-Kevin Augustin.
A fine ottobre la proprietà ha provato a dare la scossa esonerando il tecnico Heiko Vogel e chiamando al suo posto Fabio Celestini. L'ex centrocampista di origini italiane ha debuttato con un successo a spese dell'Yverdon (2-1), ma la situazione del Basilea rimane complicata. Dai sogni di riconquista del titolo, ora il club rossoblu è passato all'obiettivo di difendere la categoria.
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