Perché nell’Athletic Bilbao possono giocare solo ed esclusivamente giocatori baschi?
Euskal Herria è un luogo unico al mondo. Così si chiama la regione che ospita il popolo basco. Sarebbe sbagliato riferirsi ai soli Paesi Baschi poiché in questo modo ci si riferisce solo alla porzione spagnola della regione. In questo meraviglioso angolo di mondo incastonato a cavallo dei Pirenei vive da secoli, forse millenni, il popolo basco. Leggendo la parola “millenni” avrete pensato ad un’“esagerazione” ma non è così. Il basco è l’unica lingua europea che avuto la forza di resistere alle influenze greche, latine o anglosassoni. Si tratta dell’unica lingua rimasta intatta dalle contaminazioni storico-culturali dell’intero continente.
Si stima che la lingua basca possa essere antica di addirittura 3000 anni e si reputa che sia una delle lingue utilizzate durante la preistoria nella penisola iberica. Il popolo basco è formato da gente visceralmente attaccata alla propria terra e alle proprie tradizioni, il mantenimento di una lingua così antica ne è la principale dimostrazione. Il bagaglio culturale e la filosofia di vita tipiche dei baschi sono completamente differenti da quelle spagnole (o francesi).
Nelle strade di Vitoria, Bilbao o San Sebastian non è raro vedere le danze tipiche delle tradizioni interpretate da ragazze e ragazzi e tramandate ai bambini del luogo. Un altro principale mezzo per la diffusione e il mantenimento della cultura è la cucina. I Paesi Baschi sono la regione con la più alta percentuale di stelle Michelin pro capite al mondo. Ovviamente non poteva mancare un’espressione artistica come il calcio per poter rimarcare ulteriormente la fierezza nei confronti della propria terra e la propria gente. Nonostante la regione sia una porzione abbastanza piccola rispetto all’intera Spagna i Paesi Baschi sono riusciti a portare numerose squadre ai vertici del calcio spagnolo. Alavès, Osasuna, Real Sociedad e soprattutto Athletic di Bilbao giocano stabilmente tra la prima e la Segunda Divisiòn. Il club più affascinante e dal peso calcistico più significativo tra queste è senza dubbio l’Athletic.
Il Bilbao è una squadra che gode di un passato glorioso, una squadra storica che può vantare in bacheca ben 8 campionati, 23 coppe del re e 2 Supercoppe di Spagna. Insieme a Barcellona e Real Madrid è l’unica squadra a non essere mai retrocessa nel campionato inferiore. Un vanto che riempie di orgoglio il petto dei propri tifosi. Se questo record è uno dei grandi vanti dei leoni, c’è un altro motivo che ne riempie il cuore e li fa camminare a testa alta: il fatto che il Bilbao da decenni tesseri solo giocatori baschi.
Questa decisione venne presa pochissimi anni dopo la nascita del club. Ma come e soprattutto, perché?
La forte industrializzazione del nord della Spagna di fine ‘800 attira molti imprenditori dall’Inghilterra, la passione per il calcio in pochi anni aveva conquistato tutto il paese e la corsa all’Europa era inarrestabile. Così decisero di dar vita all’Athletic Club e di essere tra i primi precursori del calcio in Spagna.
Il Bilbao in pochi anni grazie alla forte presenza inglese, divenne una delle squadre più forti di Spagna. I biancorossi iniziarono a vincere svariati titoli anche grazie ai moltissimi calciatori inglesi di talento. Gli altri club piccati dalla qualità del Bilbao cominciarono a denunciare l’eccessiva presenza di stranieri accusando l’Athletic di non valorizzare i giovani autoctoni. Un affronto simile vista la fierezza e l’orgoglio nei confronti della propria terra non poteva essere accettato dalla dirigenza basca, così non solo eliminarono tutti i giocatori stranieri dalla squadra ma decisero anche di tesserare solo ed esclusivamente giocatori baschi.
L’anno successivo, Il Bilbao si presenta da sfavoritissimo in Liga, la retrocessione sembra quasi scontata per l’Athletic che decide di presentarsi con 11 semi-sconosciuti in campo. Nonostante gli sfavori del pronostico i Leoni di San Mamès grazie all’ardore del fuoco basco che li accomuna tutti, partita dopo partita riescono a trovare la loro dimensione e amalgamarsi in un gruppo squadra che risulta semplicemente imbattibile. Dove non arrivano con la tecnica, arrivano con la determinazione e la tenacia, la grinta che contraddistingue il popolo basco permette la riconquista di un’eroica e storica Liga.
Questa Liga ha portato una gioia immensa che da Bilbao si è espansa per tutti i Paesi Baschi. Un po’ per orgoglio un po’ per tradizione un po’ perché viene ritenuto un porta fortuna si decise di non cambiare mai più la politica di tesseramento dei giocatori.
Qualche anno fa, vista la globalizzazione e la piega sempre più internazionale che stava prendendo il calcio, venne indetto un sondaggio rivolto ai tifosi dell'Athletic Bilbao dove si chiedeva se fossero d’accordo nella riapertura nei confronti dei giocatori stranieri. Il risultato delle votazioni ebbe un esito schiacciante. Il 94% dei supporters espresse la sua contrarietà a questa decisione. Una percentuale così netta dimostra ancora una volta l’attaccamento e l’amore per la propria terra, per le proprie tradizione e per la propria gente. Tutti i tifosi sono consapevoli che mantenere la squadra ad alti livelli senza l’inserimento di giocatori stranieri è quasi impossibile. Sono a conoscenza degli enormi cambiamenti economici che stanno travolgendo il calcio.
Sanno bene di tutto questo, ma proprio in virtù di tutto ciò, non sono disposti a scendere a patti con il loro incondizionato amore per la propria patria. Una romantica filosofia ostinata e contraria a tutto ciò che è logico. In questo modo vincere sarà difficilissimo ma proprio per questo, se dovesse accadere, sarà ancora più bello.
Quali sono i requisiti per poter vestire la gloriosa maglia de Los Leones?
I requisiti sono essenzialmente due:
Il primo è quello di aver giocato nella cantera del Bilbao o in una delle squadre appartenenti all’area di Euskal Herria. Ci sono esempi di stranieri che hanno vestito la maglia dell'Athletic ma avevano questa caratteristica. Fernando Amorebieta ad esempio era venezuelano ma essendo parte della primavera sin dall’età di 10 anni ha potuto giocare lo stesso.
Il secondo è quello di essere nato nella regione di Euskal Herria, ad esempio Laporte di nazionalità francese ma nato all’interno della regione.
Riassumendo. Per vestire la maglia dell'Athletic Bilbao è necessaria almeno una di queste due caratteristiche:
1) Essere nato in una delle seguenti province: Álava, Guipúzcoa, Vizcaya, Navarra o paesi baschi francesi.
2) Aver giocato nella cantera di una squadra che fa parte di una di queste province.
Ovviamente non esiste nessuna regola o “legge” scritta da parte del club quindi è bene riferirsi alla scelta di tesserare solo giocatori baschi come una filosofia.
Oggi l’Athletic guidato di Ernesto Valverde sta facendo benissimo in Liga e la Champions League sembra un obiettivo alla portata.
Inoltre i biancorossi hanno anche vinto la semifinale di andata della Copa del Rey e sognano quel trofeo che non arriva nella provincia vizcaina da ben 40 anni.
Qualcuno si chiede se prima o poi si apriranno a un calcio più internazionale. Probabilmente no. Quanto meno non a breve e forse è giusto così. Il fascino dell’Athletic Club de Bilbao passa soprattutto da qui. Dalla propria terra. Dalla tradizione. Dall’Euskal Herria.
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