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Wimbledon: guida completa ai campi da gioco

Sono diciotto le sedi degli incontri del mitico torneo londinese: dal leggendario Centrale, ristrutturato di recente, al “cimitero dei campioni”.

Tutti tinteggiati di verde, proprio come il colore dell'iconica superficie che caratterizza il più prestigioso torneo di tennis al mondo, che nel 2024 celebra la sua edizione numero 137. Tutti che garantiscono una visuale perfetta. Sono diciotto i campi di Wimbledon (altri venti, ad Aorangi Park, sono utilizzati solo per gli allenamenti), tutti facenti parte, dal 1877, del suggestivo All England Lawn Tennis and Croquet Club. Si va dal leggendario Centre Court, il Centrale, fino ai campetti contrassegnati dai numeri progressivi più alti, dove solitamente sono in programma le partite delle qualificazioni o con i giocatori dal ranking meno alto.

Wimbledon: i quattro campi principali

Quattro i campi principali del torneo: il Centrale, appunto, e i Campi 1, 2 e 3. Sono quelli in cui sono fissati gli incontri più importanti, anche se gli ultimi turni si giocano di fatto soltanto sul Centrale o sul Campo 1. Negli altri, dalla capienza ridotta, sono previste partite dei primissimi turni. Dopo la prima settimana, in pratica, si gioca soltanto sui campi maggiori.

Il mitico Centrale, ristrutturato nel 2009

Il campo più importante, quello in cui ogni tennista sogna di giocare la finale, è il Centrale. Oltre ai match che mettono in palio tutti i titoli, dei tabelloni maschile, femminile, juniores e di tutti i tipi di doppio, è qui che si svolgono gli incontri di cartello. Ha una capienza di 14.979 posti, di poco superiore a quella originaria del 1922, quando fu realizzato: 13.810 spettatori.

Fino al 2007 il Centrale ha avuto a disposizione una copertura parziale, in grado di riparare il pubblico dal sole e dalla pioggia. Poi sono stati eseguiti dei lavori che hanno dotato la struttura di un avveniristico tetto retrattile, in grado di proteggere tutto il campo e di far proseguire gli incontri anche in caso di nubifragio. Tetto che è stato sfruttato per la prima volta il 29 giugno 2009 durante l'ottavo del torneo femminile tra Dinara Safina e Amelie Mauresmo, interrotto per pioggia durante il secondo set e ripreso dopo meno di tre quarti d'ora.

Il Campo Numero 1, rifatto nel 1997

Fino al 1997 nelle adiacenze del Centrale c'era il Campo Numero 1, che in quell'anno è stato spostato in una struttura più grande e moderna. Fino ad allora i boati del pubblico del campo principale si potevano percepire distintamente nel campo attiguo. Disegnato con una caratteristica forma circolare, il Numero 1 è capace di contenere 12.345 spettatori e spesso è la casa della selezione della Gran Bretagna nelle sfide di Coppa Davis: il Centrale, infatti, è di esclusiva pertinenza di Wimbledon. Come il Centre Court, dal 2019 anche il Campo Numero 1 è dotato di tetto mobile, utile a far proseguire il programma in caso di pioggia.

Campo Numero 2, il “cimitero dei campioni”

Il terzo campo per ordine di importanza è il Numero 2, in grado di ospitare 4mila persone, che è stato ricostruito nel 2008 sul luogo dove sorgeva il vecchio campo numero 13. La curiosità legata a questo impianto è che un tempo era conosciuto come “il cimitero dei campioni”. Era qui, infatti, che nei primi turni di Wimbledon una gran quantità di tennisti di cartello subiva sconfitte dolorose e inaspettate, con grande sorpresa da parte del pubblico. Adesso quasi tutti i big giocano sul Centrale o sul Campo Numero 1, ma di tanto in tanto qualcuno finisce ancora sul Numero 2, tremando al solo pensiero di poter essere la nuova vittima della tradizione del “cimitero dei campioni”.

L'ultimo dei big four: il Campo Numero 3

Il quarto campo per importanza di Wimbledon è il Numero 3 ed è stato realizzato tra il 2009 e il 2011. Coi suoi 2mila spettatori è, appunto, il quarto più grande del torneo, l'ultimo dei big four. Gli altri campi, con numerazione progressiva fino al 17, sono di dimensioni decisamente più ridotte.

Il dress code e le altre tradizioni

In tutti i campi i giocatori devono scendere in campo rigorosamente in bianco: solo piccole porzioni di colore sono tollerate. Panna e fragole, accompagnate da un bicchiere di un esclusivo cocktail, il Pimm, sono l'alimento più consumato dal pubblico durante le partite: si stima che in ogni torneo vengano consumate 191.930 porzioni di fragole e bevuti 276.291 bicchieri di Pimm.

L'ultima tradizione riguarda le code: dal 1922, lunghe file precedono l'ingresso degli spettatori, soprattutto nei primi turni. Alcuni scelgono di accamparsi al di fuori dei cancelli, per accaparrarsi alcuni dei 1.500 biglietti disponibili ogni giorno per i campi principali.

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