Su Jannik Sinner sono riposte le maggiori aspettative del movimento tricolore. Con Berrettini in dubbio, Musetti, Sonego e Cecchinato sono gli altri candidati in una competizione da sempre poco fortunata per il Belpaese.
Wimbledon ha una storia ultracentenaria all’interno della quale c’è poco spazio per l’Italia. Nessuna vittoria nel singolare maschile e femminile, le soddisfazioni sono arrivate dalla categoria "doppio" femminile con Sara Errani e Roberta Vinci. Le due riuscirono a sconfiggere Babos e Mladenovic portando a casa nel 2014 quello che ancora oggi resta l’unico successo azzurro nella competizione.
Tra i maschi si avvicinarono, senza però poter toccare il trofeo, Pietrangeli e Sirola nel 1956 perdendo all’ultimo atto contro gli australiani Hoad e Rosewell. Nulla, invece, per quanto riguarda il singolare, con Matteo Berrettini che ci ha fatto sognare nel 2021 ma che ha finito per arrendersi in finale di fronte a un ingiocabile Novak Djokovic, che si trasforma in cannibale in occasioni come questa. Prima del romano, il miglior traguardo erano state le semifinali di Nicola Pietrangeli nell’edizione del 1960.
L’argomento, per il resto, si esaurisce qui ed è un vero peccato non aver potuto raccontare altro di uno dei tornei con più fascino in assoluto. C’è sempre tempo davanti, però, per aggiornare gli almanacchi e il movimento azzurro nel frattempo va avanti a caccia di talenti che possano farsi valere anche in manifestazioni come questa.
Su tutti spicca naturalmente Jannik Sinner. L’altoatesino, attuale numero 1 del ranking mondiale, è nei fatti l'uomo più atteso in assoluto, chiamato a confermarsi il più forte tennista del momento. Occhio anche ad un rigenerato Matteo Berrettini, reduce dalla sconfitta in finale all'ATP 250 di Stoccarda contro il talento britannico Jack Draper. Berrettini è tennista che si esalta sull'erba: se confermerà i progressi visti in terra tedesca, interpreterà un ruolo da protagonista.
Come detto, quindi è su Jannik Sinner che si ripongono le maggiori aspettative italiane nella competizione londinese. Il ventiduenne arriva alla manifestazione da leader assoluto del ranking ATP, cosa che in precedenza non era riuscita a nessun tennista italiano. Sinner è dunque giocatore capace di riscrivere la storia: in un anno così magico, non ci sorprenderebbe vederlo trionfare anche a Wimbledon, sfatando un altro tabù in salsa tricolore.
L'obiettivo del classe 2001 è mettere in bacheca un altro Slam dopo il recente trionfo agli Australian Open. L'anno scorso già sfiorò la finale, venendo battuto al penultimo atto dal solito Novak Djokovic. Si tratta della sua migliore prestazione nel mitico torneo inglese: nel 2019 la sconfitta al primo turno contro Alex Bolt; eliminazione lampo anche nel 2021 contro l'ungherese Fucsovics. Le cose vanno decisamente meglio nell'anno seguente, quando supera Wawrinka, Ymer, Isner e soprattutto il fortissimo Carlos Alcaraz, diventando il tennista italiano più giovane a raggiungere i quarti di finale della manifestazione. L'altoatesino si è poi arreso sempre al cospetto di Djokovic.
Berrettini - che arriva alla manifestazione da numero 65 - è la vera mina vagante di questa edizione del torneo di Wimbledon. Il tennista romano difficilmente sarà incluso tra le teste di serie (serve una vittoria in finale all'ATP 500 di Halle) e dunque potrebbe essere subito avversario di un big, Sinner incluso. Occhio, quindi, all'orgoglio di "The Hammer" dopo il successo nel 250 di Marrakech (vittoria in finale contro Roberto Carballes Baena) e le ottime prove sull'erba di Stoccarda, dove ha superato Safiullin, Shapovalov, Duckwort e Musetti, prima di arrendersi al cospetto di Jack Draper.
Riflettori puntati, poi, su Lorenzo Musetti, che arriva al torneo di Wimbledon da numero 30 al mondo e dalla semifinale di Stoccarda. Occhio, poi, agli ottimi Luciano Darderi e Matteo Arnaldi, rispettivamente al 35esimo e al 36esimo posto del ranking mondiale. Ci sono anche Flavio Cobolli, Lorenzo Sonego, Luca Nardi e Fabio Fognini.
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