Altra pagina di storia scritta da Jannik Sinner che batte Taylor Fritz e porta a casa il secondo Slam stagionale. Straordinari i numeri del 2024 del tennista azzurro destinato a chiudere l’annata da numero uno.
Trovare l’America è un modo di dire tutto italiano per raccontare di chi ha avuto un’opportunità unica, di quelle in grado di cambiare la vita. Nel caso di Jannik Sinner l'espressione è decisamente calzante perché lui l’America se l’è presa davvero come nessun altro tennista italiano era stato capace di fare nel corso della storia. L’unica eccezione, anche se in questo caso parliamo di donne, fu Flavia Pennetta nel 2015 in una finale tutta tricolore con Roberta Vinci. Gli US Open sono finiti stavolta nella bacheca dell’azzurro, bravo a battere pure Taylor Fritz nell’ultimo atto della competizione. Altra grande soddisfazione per il movimento sportivo del Belpaese e ancora una volta con lo stesso protagonista.
Successo in tre set per il numero uno del mondo con il punteggio di 6-3, 6-4 e 7-5. Partita sostanzialmente senza storia, vinta da Sinner ancor prima di scendere in campo. Ciò è evidente anche guardando negli occhi i due giocatori. D’altra parte se esistono le categorie qualcosa vorrà pur significare ed è per questo che spesso e volentieri accade che esse emergano con tutto quello che ne consegue. Il tifo sugli spalti è chiaramente dalla parte di Fritz ma sono pochi i momenti in cui può esaltarsi e sempre spenti sul nascere dal ventitreenne di San Candido.
Se il pronostico poteva essere già chiaro alla vigilia, metterlo in atto non è cosa mai scontata. Ecco perché il trionfo di Jannik Sinner è una straordinaria prova di forza che conferma ancora una volta quanto sia meritata la posizione in graduatoria del campione trentino e quanto sia cresciuto nel corso dell’ultima annata.
Un giorno si parlerà di quanto abbia influito Jannik Sinner nella storia del tennis italiano. La risposta probabilmente esiste già, anche se più che pensare ai bilanci futuri in questo momento è più corretto dedicarsi alla cronaca e al racconto del presente. Se nessun italiano aveva mai trionfato agli US Open, allo stesso modo nessun tennista di casa nostra aveva mai raggiunto due finali Slam nello stesso anno. Anche questo tabù è stato schiantato dall’altoatesino che aveva cominciato il 2024 mettendosi in tasca gli Australian Open.
Tra i grandi azzurri bisogna certamente annoverare Nicola Pietrangeli che pure di titoli ne ha vinti molti ma che tra gli Slam ha portato a casa “soltanto” French Open sebbene ne abbia vinti due perdendone altrettanti proprio sul più bello. Poi ci sono le donne, come Jasmine Paolini che sempre quest’anno ha fatto due finali Slam come il French Open e Wimbledon anche se con epilogo meno fortunato. Insomma, qualcuno ci ha provato, si è avvicinato ma senza andare fino in fondo come invece ha saputo fare Sinner.
Se la consacrazione era di fatto già avvenuta, il 2024 può essere considerato come l’anno che ha trasformato un grande campione in mito. Il bello, in tutto questo, è che a soli 23 anni i margini di crescita sono ancora infiniti con la sensazione che si possa davvero andare oltre segnando indelebilmente un’epoca.
Alexander Zverev ha provato ad impensierirlo, Carlos Alcaraz a tallonarlo, Novak Djokovic a chiudergli le porte nel tentativo di fermare il tempo, Daniil Medvedev a tracciare un solco infinito da non poter essere oltrepassato. Nessuno di questi, tuttavia, è riuscito nell’intento. Jannik Sinner chiuderà la stagione al vertice del ranking ATP: non è una certezza ma quasi considerando come ormai gli manchi davvero poco per completare l’opera e diventare irraggiungibile. Con Alcaraz, poi, la sfida è diventata ancor più equa pure nel discorso relativo al numero di Slam stagionali vinti che adesso sono due a testa (lo spagnolo ha trionfato al French Open e a Wimbledon).
D’altra parte i numeri non mentono: Sinner ha totalizzato ufficialmente 11.180 punti da oggi. Prima di lui c’erano riusciti solamente in sette a mettere in fila un ruolino così imponente. Il bilancio del 2024 dell’altoatesino parla di 55 successi a fronte di appena 5 sconfitte. Non imbattibile, dunque, ma quasi. Qui a New York è stato un rullo compressore: un set perso in avvio contro Mackenzie McDonald prima di prendere le misure del torneo e dominarlo fino alla vittoria finale.
Mackenzie McDonald, Alex Michelsen, Christopher O’Connell, Tommy Paul, Daniil Medvedev e Jack Draper i tennisti incontrati da Sinner sul proprio cammino. Abbiamo tenuto fuori dalla lista Taylor Fritz, naturalmente, ultimo ostacolo abbattuto prima del grande tripudio. Chapeau, Sinner. Da oggi anche l’America è tua.
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