I buoni risultati ottenuti dal giovane tecnico hanno convinto i proprietari americani a estendergli il contratto.
La Roma con un comunicato che riprende le parole di Dan e Ryan Friedkin annuncia la permanenza di Daniele De Rossi in giallorosso anche per la prossima stagione. Una scelta che non era inattesa ma che aveva bisogno di conferme ufficiali per allontanare rumors e dicerie. Un annuncio necessario, soprattutto in una città come Roma.
La proprietà ha deciso di rilasciare questo comunicato proprio la mattina di Roma-Milan. Non è casuale il fatto di voler rendere pubblica questa decisione prima e non dopo la partita. Questo è un messaggio di fiducia importante nei confronti di De Rossi. Simbolicamente i Friedkin gli stanno dicendo “comunque andrà ormai sei dei nostri”. Un attestato di stima meritatissimo per un allenatore che in questi mesi ha dimostrato con i fatti e con i risultati di essere la persona giusta per sedere sulla panchina della Roma.
Il campione del mondo eredita una Roma nona in campionato con 29 punti raccolti in 20 partite, eliminata dalla Coppa Italia dalla Lazio e con un secondo posto in Europa League ottenuto in un girone con Slavia Praga, Servette e Sheriff Tiraspol. La Roma giocava un calcio difensivo e aveva smarrito i meccanismi in grado di innescare le individualità dei propri calciatori.
De Rossi con pazienza ha ereditato la squadra e poco a poco l’ha modellata sulle sue idee e sui suoi principi tattici.
La prima modifica effettuata dal nuovo tecnico è stata quella di cambiare modulo. La statica difesa a 3 di Mourinho ha lasciato spazio a un assetto a 4 più fluido che ha permesso di guadagnare un uomo a centrocampo. De Rossi ha deciso di puntare su un 4-3-3 asimmetrico atto a sfruttare le caratteristiche migliori dei propri giocatori. Dybala parte, sulla carta, sulla destra, ma in realtà svaria a tutto campo ed ha totale libertà di movimento e di pensiero. El Shaarawy nella sua posizione naturale può essere più lucido in fase offensiva. Lukaku non è più isolato e ha la possibilità di fraseggiare con i compagni. Pellegrini ha ritrovato lo smalto e la fiducia che lo stanno rendendo uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Importante è stato anche il cambio tra i pali. Il senatore e fedelissimo dello Special One Rui Patricio ha lasciato il posto a un giovane Mile Svilar che a suon di uscite sicure, colpi di reni e rigori parati si è guadagnato la titolarità e l’affetto di tutto l’ambiente
Da quando si è seduto sulla panchina della Roma i giallorossi hanno perso solo contro l’Inter e in Inghilterra nella sconfitta indolore contro il Brighton. Hanno pareggiato a Lecce e Firenze e poi hanno vinto tutte le altre partite. Tra queste vittorie spiccano quella del derby, la notte da sogno contro il Brighton all’Olimpico e l’1-0 ottenuto a San Siro nel quarto di finale di Europa League.
Inizialmente De Rossi era stato visto dalla piazza e dalla stampa come un traghettatore che avrebbe attirato le simpatie dei tifosi. Si pensava a una mossa ad hoc da parte della società per evitare troppe polemiche dopo il contestatissimo esonero di José Mourinho. L’ex numero 16 sembrava quel tipo di soluzione che i tifosi non avrebbero mai fischiato grazie ai legami con la tifoseria ma non sembrava un progetto destinato a durare lungo. Eppure, con il duro lavoro, con la sensibilità di chi Roma la conosce bene e con la leadership di chi è stato capitano, quello che per tutti era Daniele si è trasformato in Mister De Rossi.
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