De Laurentiis riparte dall’allenatore salentino. Pronta una rivoluzione a Castel Volturno.
Dopo un lungo corteggiamento che dura da ottobre finalmente è ufficiale: Conte sarà il nuovo allenatore del Napoli.
Dopo giorni intensi in cui i legali delle due parti hanno preparato un contratto fittissimo finalmente si è giunti a un accordo.
Dopo una stagione disastrosa in cui il Napoli si è dimostrato la peggior squadra di sempre a difendere il tricolore, c’era bisogno di un segnale forte per restituire entusiasmo e speranza ai tifosi.
Gli azzurri per ripartire non potevano ambire a un profilo migliore. Conte è sinonimo di qualità e di vittorie. L’ex Tottenham è un tecnico esigente ma quando viene accontentato difficilmente sbaglia.
Se l’allenatore ha accettato la proposta di De Laurentiis significa che il presidente lo ha rassicurato con gli investimenti che la società è disposta a intraprendere. Conte allenerà il Napoli nell’anno in cui la squadra non giocherà alcuna competizione europea. Storicamente il pugliese in questo tipo di situazioni ha sempre fatto bene e se da una parte può essere considerato un vantaggio, dall’altra, c’è da dire che senza il prestigio di una competizione UEFA e senza gli introiti che ne derivano sarà più difficile attrarre giocatori di primo livello. Gli unici fattori che giocano a favore del Napoli sono il carisma di Conte e il prestigio della piazza.
Difficile leggere le intenzioni di un profilo imprevedibile come quello di De Laurentiis. Ancor di più se abbinato a quello esigente di Conte. Il primo nodo da sciogliere è il malcontento di capitan Di Lorenzo. Il difensore ha già manifestato la volontà di voler cambiare aria a causa dei continui dissidi con il presidente. Ma un progetto tecnico come quello di Conte potrebbe convincerlo a restare. Infatti l’ex CT della nazionale è un grande estimatore del terzino e nella difesa a tre potrebbe essere fondamentale sia come braccetto di destra che come esterno a tutta fascia.
Un altro rebus che dovrà essere risolto è quello riguardante Kvaratskhelia. Il georgiano può giocare sia come ala che come fantasista. In teoria non ha le caratteristiche fisiche ideali per il calcio di Conte. La sua poca propensione al ripiego e la sua “leggerezza” nei duelli non si sposa bene con l’intensità richiesta dal nuovo tecnico. Il PSG sembra pronto a presentare una grande offerta ma Conte prima di privarsi di un talento del genere vorrò valutarlo. Risulta ovvio che nel caso in cui il Napoli decidesse di venderlo il denaro ricavato dalla sua cessione aiuterebbe e non poco per allestire una squadra nuova di zecca a disposizione di Conte. Non è da escludere che Conte possa trasformarlo in una formidabile seconda punta o rispolverare il 3-4-3.
Delicata anche la questione Osimhen che sembra scalpitare per poter giocare in Premier League. Il nigeriano più o meno velatamente ha sempre espresso il desiderio di voler giocare nel Chelsea. I londinesi sono i proprietari del cartellino di Lukaku che con Conte ha raggiunto i massimi livelli della sua carriera. Potrebbe essere una trattativa che verrebbe incontro alla volontà del giocatore e non pregiudicherebbe troppo il Napoli.
De Laurentiis la scorsa stagione prima con Garcia, poi con Mazzarri e infine con Calzona ha provato ad assumere qualcuno che potesse ereditare e imitare il sistema di gioco di Spalletti. In tutti e tre i casi nessuno è riuscito a riportare le giuste motivazioni, la disciplina e la credibilità che hanno permesso al Napoli di laurearsi campione d’Italia la stagione precedente.
Adesso con Conte c’è anche un segnale che indica la rottura con il passato. Il tecnico è noto per i suoi metodi duri, la leadership indiscutibile e una cura maniacale per i dettagli tattici.
Insomma, tutto ciò di cui il Napoli ha disperatamente bisogno.
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