Il campione sloveno è pronto alla rivincita su Vingegaard, che lo ha battuto lo scorso anno: l'obiettivo è ripetere i trionfi del 2020 e del 2021.
Evento: | Tour de France |
Luogo: | da Bilbao a Parigi |
Quando: | dall'1 al 23 Luglio 2023 |
Dove vederla: | Rai, Eurosport, Dazn |
Il secondo posto dell'anno scorso, in cui s'è dovuto accontentare della terza maglia bianca consecutiva, lasciando però quella più prestigiosa, la maglia gialla, al suo grande rivale Jonas Vingegaard, gli ha lasciato l'amaro in bocca. Tadej Pogacar è uno che punta sempre al massimo obiettivo, che in ogni competizione lotta per vincere, non per i piazzamenti. Il Tour de France 2023 dovrà essere quello del riscatto per il campione sloveno, che punta a ripetere i trionfi sulle strade della Grande Boucle del 2020 e del 2021.
Nato a Komenda, in Slovenia, il 21 settembre 1998, “Pogi” ha già messo insieme una collezione di trofei degna di un fuoriclasse. Non a caso, nonostante la giovane età, c'è già chi lo considera l'erede di Eddy Merckx. Per caratteristiche, in effetti, assomiglia molto al “Cannibale” belga. Corridore completo, è in grado di fare la differenza in salita e sul passo, non si tira indietro nelle volate e si è dimostrato a suo agio anche su strade sconnesse, sullo sterrato o sul pavé.
Inoltre, è un eccellente cronoman (proprio giovedì scorso ha stravinto il titolo nazionale sloveno, al rientro, con 5' di vantaggio sul secondo). Uno di quei rari esempi di campione, insomma, capace di puntare al successo sia nelle grandi corse a tappe che nelle classiche da un giorno. E il suo palmares lo dimostra.
Primo nella classifica dell'UCI World Ranking dal 28 settembre 2021, Pogacar ha vinto in carriera due Tour de France (2020 e 2021), un bronzo olimpico nella prova in linea a Tokyo (2020), una Liegi-Bastogne-Liegi (2021), due Giri di Lombardia (2021 e 2022), due Tirreno-Adriatico (2021 e 2022), due Giri degli Emirati Arabi Uniti (2021 e 2022) e la Strade Bianche del 2022. E la collezione si è arricchita in questa prima parte di 2023 con altri importanti riconoscimenti.
Nei primi mesi dell'anno in corso Pogacar, come da tradizione, ha disertato il Giro d'Italia e finalizzato la sua preparazione in vista del Tour. Tra le corse a tappe brevi ha preso parte alla Vuelta a Andalucia, dove ha conqusitato tre successi parziali e stravinto la generale, e alla Parigi-Nizza, conquistando tre tappe e la maglia di leader. Non ha disdegnato, poi, le grandi classiche.
Ha così portato a casa l'Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e - soprattutto - il Giro delle Fiandre, sua quarta classica monumento dopo i due Giri di Lombardia e la Liegi-Bastogne-Liegi. La sua azione solitaria non ha lasciato scampo a Mathieu van der Pol e Wout Van Aert. Adesso la stella slovena sembra pronta a brillare anche sulle strade francesi. Il guanto di sfida a Vingegaard è lanciato.
L'edizione della Grande Boucle dello scorso anno era cominciata benissimo per Pogacar, coi trionfi nelle tappe di Longwy e di La Planche des Belles Filles e con la conquista della maglia gialla. Poi, però, il portacolori dell'UAE Team Emirates s'è dovuto arrendere alla brillantezza di Vingegaard e all'organizzazione del team Jumbo-Visma, che l'ha messo in crisi sul Galibier.
Persa la maglia gialla a vantaggio del danese, Pogacar non è stato più in grado di andare a riprenderla, dovendo rinunciare al sogno di una clamorosa tripletta di trionfi consecutivi a Parigi. Ci riproverà quest'anno, forte di una maturità e di un'esperienza che sembrano addirittura più grandi rispetto alle edizioni vinte nel 2020 e nel 2021. Quest'anno, peraltro, Pogacar potrà puntare per l'ultima volta alla maglia bianca nel Tour: dalla prossima edizione, infatti, sarà fuori gioco per limiti di età.
Profetica e significativa la dichiarazione di Tadej Pogacar a fine 2022, in cui il corridore sloveno ha espresso i suoi propositi e le sue priorità per l'anno che stava per arrivare: “Voglio riprendermi il Tour de France e conquistare qualche classica”. Il secondo obiettivo, col trionfo in una corsa dai tratti leggendari come il Giro delle Fiandre, può ritenersi raggiunto.
Rimane da vincere la competizione più difficile, il Tour, coi suoi percorsi lunghi ed estenuanti, le sue salite mitiche e le sue frazioni in linea interminabili. Pogacar ha tutto per primeggiare e non lascerà nulla di intentato. La forma, dopo le settimane di stop, sembra essere proprio quella dei giorni migliori.
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