Gara spettacolare sui Pirenei: il danese è il primo sull'Hautacam e ha guadagnato 3 minuti sullo sloveno. Prima della cronometro, c'è la tappa di transizione con partenza da Castelnau-Manoac e arrivo a Cahors.
Evento: diciannovesima tappa Tour de France, Castelnau-Cahors
Luogo: Francia
Quando: 22 Luglio 2022
Dove vederla: Eurosport 1, Rai 2
Ormai è ufficiale: Tadej Pogacar è sì un fenomeno, ma non è quel ciclista imbattibile visto nelle edizioni 2020 e 2021 del Tour de France. Anche oggi, nella diciottesima tappa della Grande Boucle terminata sul suggestivo arrivo di Hautacam, sui Pirenei, lo sloveno è stato contenuto con grande intelligenza dalla maglia gialla Jonas Vingegaard. Decisamente residue, adesso, le speranze per il classe '98 di conquistare il terzo Tour de France consecutivo. Servirà un vero e proprio miracolo nella cronometro di sabato con partenza a Lacapelle Marival e arrivo a Rocamadour.
Troppo forte Vingegaard, che prima ha "aspettato" Pogacar quando il campione in carica è stato vittima di una caduta in discesa; poi il danese si è tolto anche la soddisfazione di vincere in solitaria una delle tappe più suggestive di questa edizione 2022 del Tour de France. Se non è un campione questo.
Per Pogacar - condizionato dalla caduta, che gli ha causato una evidente ferita - la magra consolazione della vittoria nella seconda tappa sui Pirenei, proprio al cospetto di un Vingegaard sempre in controllo. Ma la grande protagonista di questo Tour è stata certamente tutta la Jumbo-Visma, non solo per la maglia gialla conquistata dal danese, ma anche per la maglia verde conquistata da Van Aert, che è stato anche lui protagonista di una fuga entusiasmante.
Tirando le somme, Vingegaard è davanti a tutti, con oltre tre minuti sull'ex campione Pogacar. Sempre più al terzo posto il britannico Geraint Thomas, in forza alla INEOS Grenadiers. Più staccati il colombiano Quintana e il francese Gaudu.
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Nella giornata di venerdì la terzultima tappa del tour de France 2022: frazione quasi del tutto pianeggiante quella con partenza da Castelnau-Magnoac e arrivo a Cahors. Si tratta di 188,3 chilometri che, nei fatti, non dovrebbero determinare alcun cambiamento di sorta nella classifica generale: anzi, la tappa con arrivo a Cahors dovrebbe essere vissuta come occasione per recuperare dopo le fatiche della durissima tre giorni sui Pirenei, segnata dall'accesissimo duello tra Pogacar e Vingegaard. Una tappa di recupero, dicevamo, utile anche a ricaricare le batterie in vista della decisiva cronometro di sabato, ultima vera occasione per scippare la maglia gialla al campione danese.
Si tratta, come dicevamo, di una tappa segnata da un percorso quasi del tutto pianeggiante. Da segnalare due Gran Premi di Montagna in realtà tutt'altro che ostici, essendo entrambi catalogati di quarta categoria. Entrando nello specifico della tappa, la partenza è posta a Castelnau-Manoac, località a 302 metri d'altezza nei pressi proprio dei Pirenei. Al via una leggera discesa che dopo 13 chilometri porta i corridori in quel di Masseube (210 metri sul livello del mare).
Dopo avere attraversato Orbessan, al Km 38,4 ecco il traguardo volante situato in quel di Auch. Da qui si continua a scendere, ma in leggera discesa, fino ad arrivare a Montestruc Sur Gers e Fleurance, a poco più di 100 metri d'altezza. All'incirca dal Km 70, al via una serie di saliscendi che movimentano un po' la gara: in questa fase si attraversano Saint Clar, Marsac e Auvillar. Si passa così agli appena 60 metri di altezza di Valence D'Agen: da qui 30 chilometri circa in completa pianura. Al Km 135,7 ecco il primo GPM di giornata, la Cote de la cité médiévale (235 metri di altezza): parliamo di appena due chilometri di salita con una pendenza media del 6,2% che non dovrebbe mettere in difficoltà nemmeno i velocisti meno avvezzi alle scalate.
Dopo una breve discesa e il passaggio a Montcuo en Quercy Blanc, si torna a salire con il secondo Gran Premio della Montagna: ecco la Cote de Saint Daunes, ancora più breve (lunghezza di circa 1,6 Km) ma con una pendenza media leggermente superiore, di circa 6,3%. Dopo i circa otto chilometri in pianura che portano a Sauzet, ecco la discesa di 7 chilometri con il relativo approdo a Saint Vincent Rive d'Olt. Negli ultimi 20 chilometri percorso completamente pianeggiante con passaggio a Pradines e arrivo a Cahors, dove è posto lo striscione d'arrivo.
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